Yoga & Crampi Muscolari – Ovvero: come sembrare eleganti mentre crolli sul tappetino

Chi l’ha detto che lo yoga è rilassante? Forse qualcuno con le articolazioni ancora funzionanti e senza il ginocchio che scricchiola a ogni movimento. Io, invece, dopo la prima lezione, ho capito una grande verità: lo yoga è una sfida tra la tua dignità e i tuoi crampi.

Tutto è iniziato quando Kate – quella strega snodata che chiama “asana” anche il gesto di allungarsi per prendere il telecomando – mi ha convinta a partecipare a un corso di yoga nel salone parrocchiale. “Pippa, ti farà benissimo per la postura, la mente e il metabolismo pigro!”. Il mio metabolismo pigro ha alzato il sopracciglio e ha ordinato un muffin.

Mi sono presentata alla prima lezione con il mio completino sportivo comprato online (taglia M ottimisticamente fiduciosa) e un tappetino rosa shocking che Vivian ha definito “osceno, ma in tono con la tua personalità”.

La nostra insegnante, una giovane creatura che sembra uscita da un tutorial su YouTube, si chiama Celestine. Capelli raccolti in una treccia perfetta, pelle radiosa e voce talmente suadente che potresti addormentarti mentre ti dà le istruzioni per la dichiarazione dei redditi. “Connettetevi con il vostro respiro”, ha sussurrato con aria mistica. Io ho annuito con convinzione mentre cercavo di nascondere il fatto che avevo già il fiatone solo a togliere le scarpe.

La prima posizione è stata il “Cane a testa in giù”. Io sembravo più un tapiro rovesciato con problemi alla schiena. Mentre tutti respiravano profondamente, io combattevo con la maglietta che mi risaliva sulla pancia e il reggiseno sportivo che si comportava come un’amaca per le mie grazie ormai anarchiche.

Poi è arrivata la posizione del “Guerriero”. Celestine ha detto: “Sentite la forza che parte dalla terra e attraversa il vostro corpo”. Io ho sentito solo un crampo partire dal polpaccio e arrivare al cervello. Sono crollata in una maniera così poco elegante che ho avuto il sospetto che anche il parquet abbia riso.

Ma il momento clou è arrivato con il “Saluto al sole”. Non so voi, ma io al sole preferisco salutarlo dal lettino con un cocktail in mano. Dopo tre sequenze, ero sudata come se avessi scalato il Kilimangiaro, e l’unico chakra che si era davvero aperto era il mio bisogno disperato di una sedia.

Alla fine della lezione, ci siamo sdraiati nella posizione di rilassamento. Ho chiuso gli occhi e ho pensato: “Finalmente, ora dormo qui per sempre”. Purtroppo, il mio rilassamento è stato interrotto da un leggero russare. Mio. E da una flatulenza accidentale della signora Marjorie accanto a me, che ha colpito tutti con una potenza spirituale inaudita.

Celestine ci ha salutati con un dolce “Namasté”. Io ho risposto: “Ma anche stasera gin tonic, vero?”.

Eppure, nonostante tutto, torno ogni settimana. Sì, perché dietro ogni crampo e ogni crollo c’è una piccola vittoria. Perché anche se il mio “Cane a testa in giù” sembra un carlino stravolto, e il mio guerriero è più una signora in pantofole, sento che sto facendo qualcosa per me stessa.

E se proprio non migliorerò la postura, almeno avrò ottimi racconti per il blog… e glutei potenzialmente tonici. Forse.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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