“Tutti abbiamo dentro un’insospettata riserva di forza che emerge quando la vita ci mette alla prova (Isabelle Allende)”, perché la vita, qualunque sia la sua declinazione e il suo algoritmo inaspettato pone la persona davanti alle prove, affinché la sua anima e la sua personalità abbia l’opportunità di essere forgiata al meglio. “Impegno, determinazione, famiglia sono la chiave del successo”, come ben ci dice Cristina Siciliano, figlia d’arte del mondo dell’editoria, che si è fatta strada giungendo a tessere, l’uno dietro all’altro, ogni suo sogno. I sogni che cosa sono se non dei desideri che, attraversando i nostri pensieri, si cuciono e si tramano con le parole del cuore generando quel viatico dove “i nostri pensieri danno forma a ciò che noi supponiamo sia la realtà (Isabelle Allende)”. Cristina Siciliano conosce bene l’andare della vita, il sogno che si realizza, la fatica che trasforma in tangibilità un progetto affinché nulla si perda ma tutto resti come traccia, come memoria, come esempio da cui prendere spunto. I libri sono questo: un infinito puzzle di memorie, l’una legata all’altra, attraverso cui si costruisce il ricordo, il gesto, la storia, la narrazione, il racconto. In fondo sappiamo bene che “la scrittura (…) è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l’abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti (Isabelle Allende)”, così la parola scritta non fa dimenticare bensì restituisce costantemente il ricordo, ricucendo i fili stramati e sdruciti della personalità umana che sotto le intemperie della vita si ritrova con l’abito lacero. “La gente muore solo quando viene dimenticata (Isabelle Allende)”. Un libro aiuta a non lasciare che tutto si volatilizzi e finisca nel territorio ghiacciato del nulla. Di tutto questo e di molto altro ancora dobbiamo rendere merito a Cristina Siciliano poiché con il suo lavoro, fatto d’amore e passione, di professionalità e dedizione, supera ogni avversità, ogni fatica, ben sapendo che “le crisi e le avversità spesso diventano occasione di crescita (Isabelle Allende)” e lei di crescita ne ha portata tanta alla sua casa editrice: l’Armando Curcio Editore. Tutto questo non sarebbe diventata realtà se non fosse stata spinta dall’amore per l’arte, la scrittura, la parola che diventa carezza per l’anima e aiuta, spesso, a uscire dall’oscurità. “La sola cosa che si possiede è l’amore che si dà (Isabelle Allende)” e Cristina Siciliano, nel suo lavoro, dà amore che si propaga a ogni lettore delle opere che la sua casa editrice pubblica.
Chi è Cristina Siciliano?
Cristina Siciliano è una donna che proviene da una famiglia di piccoli editori; dopo una formazione che ha privilegiato le discipline classiche, si iscrive ad Economia e si specializza in tecniche di marketing applicate all’editoria. Entra nell’azienda di famiglia e dopo una solida gavetta inizia ad accumulare incarichi nell’ambito della gestione editoriale. Nel ’99 cura l’acquisto del marchio Armando Curcio e dei 306 marchi che fanno parte della casa editrice. È una professionista che crede nel continuo studio e nella continua formazione; sono questi i valori in cui ha fiducia e che l’hanno ispirata quando ha fondato il Premio Curcio o quando ha costituito l’Università Armando Curcio nel recente 2016.
Come è arrivata a diventare presidente ed editore di un gruppo così importante?
Sicuramente con impegno e determinazione; fondamentale è stata la mia famiglia che mi ha supportata e assicurato tutto l’affiancamento di cui avevo bisogno.
Il Premio Curcio è alla 16esima edizione, come nasce l’idea del Premio?
Il Premio Curcio per le attività creative è una campagna di sensibilizzazione verso l’analfabetismo giovanile; vari studi e autorevoli firme denunciamo una situazione preoccupante: nonostante il mercato dell’editoria per ragazzi cresca, i giovani leggono sempre meno (quindi chi legge, legge di più). Questo fenomeno determina dispersione scolastica e analfabetismo di ritorno. Sono queste le considerazioni che sottendono il ns Premio Curcio. In questi anni abbiamo polarizzato intorno al Premio le istituzioni, le scuole, migliaia di studenti, le famiglie, nella convinzione che solo attraverso la promozione della lettura è possibile consolidare la formazione dei ragazzi e trasformarli in adulti dotati degli strumenti necessari per affrontare il futuro.
Quanto sono importanti le attività ricreative?
La creatività delle generazioni più giovani e la cura della stessa deve essere responsabilità degli adulti; una responsabilità che deve occuparsi anche della formazione in quanto solo una creatività organizzata, quindi dotata dei giusti strumenti, diventa produttiva.
Ci sono ancora i talenti oppure questa nostra società tutta social, videogiochi, veline e calciatori ha nascosto il talento?
La tecnologia e i nuovi intrattenimenti non devono essere considerati il nemico; in realtà offrono ai ragazzi la possibilità di evadere divertendosi. Le case editrici devono quindi trovare il modo di innovarsi attraverso il game o l’intrattenimento. Devo essere sincera ci sono molto competitors che stanno facendo un ottimo lavoro.
Il pubblico ama ancora leggere?
I lettori forti sono sempre meno ma leggono più frequentemente e questo in tutte le fasce di età; la pandemia ha portato alla riscoperta del libro perché la pochezza dei contenuti televisivi (e la costrizione in casa ce ne ha dato la prova) è stata evidente. Il talk ripetitivo, con gli stessi ospiti che ruotano e dicono le stesse cose hanno stressato il pubblico e gli amanti della lettura sono aumentati. La lettura è una questione di cultura sociale, è una dimensione che si acquista, è un fiore che cresce… in molti italiani il seme non è stato mai piantato.
Che cosa il pubblico ricerca quando acquista un libro?
Oggi la domanda nel settore editoriale è molto articolata e offre margini notevoli di crescita; alcune case editrici, che puntano costantemente sulla ricerca, stanno facendo molto bene. In realtà si dovrebbe lavorare insieme sulla distribuzione che spesso è inadeguata agli sforzi dei grandi marchi editoriali.
C’è il salone del libro di Torino un evento nell’evento, qual è l’interesse del pubblico?
Quest’anno siamo stati presenti con un fantasy, primo volume della trilogia fantasy di Drusilla Gucci e il pubblico ha manifestato un grande interesse. Ma le fiere post pandemiche sono premiate dalla chiusura degli ultimi due anni, quindi, solo nel 2023 saremo in grado di ragionare su dati oggettivi.
All’evento del Premio Curcio saranno presenti personaggi importanti del mondo dello spettacolo, del giornalismo e della cultura, perché questa scelta?
La giuria del Premio Curcio è formata da giornalisti, scrittori e da tutte quelle persone che prestano la loro popolarità per promuove l’importanza della cultura e della lettura presso i ragazzi. E il numero dei volontari cresce sempre di più… come del resto il numero dei ragazzi partecipanti. il Premio è nazionale e quest’anno siamo arrivati a più di 1500 iscrizioni.
Una curiosità: lei legge? E soprattutto qual è il genere che preferisce?
Intanto io leggo tutto ciò che pubblico … non sarebbe etico se non lo facessi. La mia preferenza cade, da sempre, su Isabelle Allende che ha ispirato il nome di mia figlia.