Vorrei raggiungere il mio “Ikigai”

Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo (Ippocrate)”. Credo si possa riassumere in queste poche parole la filosofia che accompagna Romina Cervigni. Un percorso, il suo, denso di conoscenza e ricerca affinché la persona trovi il suo benessere, il suo equilibrio psico-fisico. Non è semplice ma possibile. Come ben ci dice il senso della vita si racchiude e trova all’interno dell’Ikigai. Una parola Giappone che indica il concetto del senso della vita con l’invito a cercarlo all’interno i sé stessi. Ogni persona ha il suo senso, la sua direzione, la cifra del suo significante mondano. Secondo i giapponesi tutti hanno il proprio motivo per esistere, è solo una questione di ricerca. Romina ha trovato la sua direzione attraverso il viatico che vuole dare e sta dando alla sua vita. “Essere ciò che siamo, diventare ciò che siamo capaci di diventare, questo è il solo fine della vita (Robert Louis Stevenson)”. Romina si racconta in maniera autentica ed empatica conducendoci nel magico mondo della cura di sé attraverso l’alimentazione. Il cibo ci è maestro, oltre che medicina e compagno di viaggio, sta a noi rispettarlo dandogli la giusta dimensione nella nostra esistenza. Inoltre, è lo strumento per una vita sana e longeva.

    

Cara Romina, grazie per questa intervista ne sono felice, ci racconti di te?

Grazie a te! Sono biologa nutrizionista, responsabile scientifico della Fondazione Valter Longo. Prima di arrivare a lavorare per la Fondazione, mi sono occupata di ricerca scientifica nell’ambito della salute per 10 anni, poi ho cambiato lavoro seguendo la mia vera passione che è proprio la nutrizione!

Regalaci 3 parole che ti rappresentano?

Empatia: fondamentale nel rapporto con i pazienti che assistiamo quotidianamente in fondazione. Determinazione: mi definiscono spesso determinata, e forse me ne sono convinta anche io, perché sono riuscita a raggiungere alcuni obiettivi che mi ero fissata in passato. Entusiasta: del lavoro che faccio con grande passione, in un contesto ideale per professionisti e pazienti.

Come nasce la tua passione per la nutrizione? 

Nasce in famiglia, per via della malattia di un mio zio, fratello di mio padre, nel 2000. All’epoca, anche mio padre ha dovuto fare dei controlli, per via della familiarità, e ha introdotto, insieme a mia madre, delle modifiche alla nostra alimentazione. Essendo di origini argentine, eravamo abituati a mangiare la carne rossa quasi ogni giorno. Dal 2000 in poi, l’abbiamo quasi eliminata, abbiamo iniziato a consumare molte verdure, cereali integrali, pesce e legumi.

Dove ti sei formata?

Mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Camerino, in Biologia. Durante gli anni universitari ho svolto alcuni progetti all’estero. In primis presso la Ulster University in Irlanda del Nord, nell’ambito del progetto Erasmus, dove ho studiato microbiologia, genetica e anatomia e fisiologia. Ho anche svolto un tirocinio in un’azienda alimentare di tre mesi presso la University of Bristol. Una volta laureata ho fatto un Dottorato di ricerca di cinque anni, con la Open University, inglese dove mi sono focalizzata sui meccanismi con cui cellule sane e cancerose si dividono e successivamente ho fatto due periodi di postdoc per altri cinque anni, prima a Napoli presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche e poi a Milano, presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, dove mi occupavo dello studio dei meccanismi molecolari alla base di alcune patologie neuronali, tra cui la sclerosi multipla. Negli ultimi anni, in parallelo al lavoro, ho voluto approfondire le mie conoscenze in ambito nutrizionale e ho svolto un Master avanzato della durata di due anni presso l’Università Politecnica delle Marche.

La nutrizione, di fatto, che cos’è?

Per me la nutrizione è un modo per modulare la propria salute, in positivo o in negativo, a seconda di come la utilizziamo. La giusta combinazione di cibi, consistenze, colori, cotture e gusti permette di avere dei piatti che non soltanto siano sani, ma anche gustosi. E facili da fare. Questo aspetto in particolare per me è fondamentale in quanto, come tanti di noi, non ho molto tempo da dedicare alla preparazione dei pasti, ma ci tengo al fatto che siano sani e buoni. Per questo cerco di creare post in IG che aiutino persone nella mia stessa situazione, guidandole però anche da un punto di vista funzionale.

Quanto bisogno c’è di conoscere il bisogno del proprio corpo per una sana nutrizione?

È sicuramente importante, perché nonostante ci siano delle linee guida generali, ogni indicazione deve essere personalizzata sulla base delle proprie caratteristiche. Tra l’altro non solo caratteristiche pato-fisiologiche (età, genere, peso, condizioni di salute o di malattie), ma anche caratteristiche personali come gusti, tradizioni, abitudini, ecc. Creare il piano alimentare migliore per ciascuno di noi, aumenta le possibilità che una certa dieta, diventi il nostro stile di vita salutare per sempre.

Hai una fonte d’ispirazione?

Avendo fatto un percorso nella ricerca scientifica, ho sempre considerato importante l’effetto fisiologico che il cibo ha sul nostro organismo, il Prof. Valter Longo è sicuramente uno dei maggiori esperti mondiali in questo ambito. Per questo nutro una grande ammirazione nei suoi confronti, fin da prima di avere il privilegio di lavorarci insieme.

Stai seguendo la filosofia di Valter Longo, come nasce questo percorso?

Il Prof. Longo ha introdotto un approccio multidisciplinare, chiamato i 5 pilastri della sana longevità, per filtrare le migliaia di informazioni che quotidianamente si trovano in rete. Basandosi su cinque diversi ambiti di insegnamento e ricerca, ha elaborato quella che viene chiamata la dieta della longevità. Questa è un’alimentazione che viene personalizzata per ciascuno di noi, ma che al tempo stesso ha delle linee guida generali che si basano proprio sugli studi scientifici del professor Longo e anche di altri. In generale è una dieta pescetariana, in cui quindi l’apporto proteico deriva principalmente da fonti vegetali come i legumi e dal pesce, in cui ci sono carboidrati complessi, come legumi, verdure e cereali integrali e grassi sani, come la frutta al guscio, il pesce grasso, l’olio extra vergine di oliva e il cioccolato fondente. Comprende inoltre dei periodi di digiuno: quello notturno, di 12 ore e dei cicli di dieta mima-digiuno periodici.

Raccontaci degli studi del Prof. Longo?

Gli studi del Prof. Longo si concentrano sui meccanismi fondamentali dell’invecchiamento negli organismi semplici e nei topi e su come questi meccanismi possono essere tradotti nell’uomo. Il laboratorio Longo ha identificato alcuni dei percorsi genetici chiave che regolano l’invecchiamento, ha dimostrato che l’inattivazione di tali percorsi può ridurre l’incidenza o la progressione di molteplici malattie. Il suo laboratorio ha anche sviluppato interventi dietetici e genetici che proteggono le cellule normali mentre sensibilizzano le cellule tumorali alla chemioterapia, interventi ora in fase di sperimentazione in molti ospedali in tutto il mondo.

Perché è fondamentale per una buona salute seguire la filosofia del prof. Longo?

La maggior parte delle malattie note, e più diffuse, le cosiddette malattie non trasmissibili come malattie cardiovascolari, diabete, tumori, malattie neurodegenerative e autoimmuni, hanno come maggior fattore di rischio l’invecchiamento. Ritardare il più possibile l’invecchiamento, o, meglio, prolungare il più possibile la giovinezza grazie ad un’alimentazione come la dieta della longevità, permette di ridurre il rischio di insorgenza di tali patologie.

Cosa ti chiedono le persone?

Mi chiedono di avere indicazioni nutrizionali personalizzate sulla propria situazione, ma anche consigli per poter applicare i suggerimenti in maniera semplice ed efficace. Molti hanno anche domande specifiche sugli studi, curiosità legate alla salute o alle patologie, dubbi sui vari tipi di digiuno o su cibi specifici. Le visite che svolgiamo in fondazione Valter Longo non sono mai prevedibili, perché ogni caso è specifico e speciale.

C’è una celebrity che hai seguito?

Ce ne sono diverse, ma per via del segreto professionale non posso fare nomi. Alcuni però emergeranno in quanto vorrebbero farci da sponsor per promuovere la nostra mission. https://www.fondazionevalterlongo.org/missione/

La pandemia ha influito sull’aumento di peso?

Assolutamente sì. Soprattutto durante il primo lockdown, in cui la situazione anomala e inaspettata ha colto tutti impreparati e ci ha portati a dedicare più tempo alla preparazione e al consumo di cibo, oltre che alla minor possibilità di svolgere attività fisica. Nei periodi successivi di confinamento, ho notato una maggior consapevolezza e volontà delle persone di arginare le conseguenze della sedentarietà.

Come stanno reagendo oggi le persone?

Noto una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza dello stile di vita sulla salute. E questo comprende sia l’alimentazione che l’attività fisica, ma anche consigli sull’idratazione, sulla eventuale integrazione e su periodi più o meno brevi di digiuno.

Sei più artigiana dei sogni o cogli la tendenza del momento?

Non avevo mai sentito la definizione “artigiana dei sogni”, ma è molto bella e penso che mi descriva perfettamente, in quanto, nonostante il percorso non lineare fin dall’inizio, mi ha portato a capire qual era il mio sogno, spingendomi a costruire una strada che mi facesse arrivare proprio a realizzarlo.

I Millennials si rivolgono a te?

Assolutamente sì, anche perché la Fondazione organizza anche dei webinar per le scuole e in generale per gli studenti, che sono sempre più attenti all’alimentazione, sia da un punto di vista nutrizionale che ambientale ed etico. Interagire con loro è davvero stimolante.

E le Perennials cercano una sana alimentazione?

Sì, e sono le persone che danno più soddisfazione perché grazie al loro modo di essere e al loro entusiasmo, riescono spesso a intraprendere dei percorsi nutrizionali che potenziano ancora di più la loro energia e curiosità.

Hai delle testimonial per promuovere la tua professione?

Contiamo di averle a breve, per promuovere le nostre attività e soprattutto le nostre campagne sociali rivolte alle persone più svantaggiate, sia da un punto di vista economico che di salute.

Cosa rende bella una donna?

Sentirsi sicura, indipendentemente dall’aspetto fisico e dai canoni imposti dalla società attuale. Spesso, infatti, le donne possono diventare più belle col passare del tempo, perché nonostante ci si invecchi, si diventa più consapevoli e mature e si riesce ad affrontare la vita in maniera più “leggera”, dove la leggerezza viene intesa, come descritta da Italo Calvino, non come “superficialità, ma – con la capacità di- planare sulle cose dall’alto, – senza- avere macigni sul cuore”.

Quanto è importante la rete e il mondo Social per far conoscere la tua professione?

È diventato orami imprescindibile perché i social sono un modo veloce ed efficace, più di tanti altri canali (telefono, sito web, ecc.) per poter comunicare e scambiare informazioni. Nel mio caso mi diverto anche molto a creare i miei contenuti, perché per me la sana alimentazione è una vera e propria passione e mi piace provare ad essere creativa in ciò che preparo.

Fai consulenze online?

Sì, la Fondazione Valter Longo permette anche questo servizio, per cui chiunque, da tutta Italia e anche dall’estero, può interfacciarsi con noi per una consulenza personalizzata sulla dieta della longevità.

Un sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe sempre di più raggiungere quello che i giapponesi chiamano Ikigai, ossia arrivare al compromesso ideale tra la mia passione personale e ciò che fa stare bene me e gli altri, facendo di tutto questo, il mio lavoro.

Da grande cosa farai?

Vorrei appunto raggiungere il mio personale “ikigai” e non escludo di andare a vivere, in futuro, in una delle famose zone blue, ossia quei posti nel mondo dove vivono persone benedette da una tendenza alla sana longevità.

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