Il mondo intero in una quadrilogia

È in uscita Stand by di Claudia Giuliani. L’opera pubblicata da Croce editore fa parte di una quadrilogia di cui sono già usciti i volumi: Domina, Immaginario, Experience. Potremmo racchiudere il significato di questo poderoso lavoro con una frase: il giorno che inizia e poi finisce nella notte. Giorno e notte sono di fatto l’essenza della vita, l’uno non può esistere senza l’altro e viceversa. Avvicinarsi a questa quadrilogia mette in contatto con l’infinità umana, ne coglie i significati più profondi, la declinazione delle esistenze che si narrano narrandosi nello spartiacque della mondanità che a volte toglie altre volte regala. È un mondo nel mondo, dove il tutto è condito e cesellato dalla penna delicata di Claudia Giuliani.

   

Buongiorno, la contatto per l’intervista, vengo alla prima domanda: chi è Claudia? Che cosa fa nella vita? Dove vive?

Claudia è un personaggio un po’ particolare.

Un personaggio particolare, mi incuriosisce, perché?

Sono una signora ormai cinquantacinquenne, coniugata, con dei figli. Sono nata in Umbria, è una terra a cui sono profondamente legata sebbene sia cresciuta a Roma. I miei genitori si sono trasferiti quando io avevo tre anni, quindi ho fatto le scuole qui, la mia vita si è dipanata nella capitale. Abitavo nella zona Trieste. In città sono cresciuta, cambiata, evoluta, in un certo senso.

Perché evoluto?

Perché la città porta anche questo.

E cosa ha fatto?

Mi sono trovata un lavoro, a un certo punto però ho iniziato a scrivere.

Da quanto tempo scrive?

Da un bel po’ di tempo. Almeno una quindicina d’anni, se non di più. Così un po’ per gioco, un po’ per tranquillità sono giunta a prendere la decisione di proporre i miei lavori in alcuni concorsi letterari.

E cosa è successo?

Ne ho vinto qualcuno come Viareggio nel 2005, il Concorso Internazionale Mondo Libro, fino ad arrivare al Premio città di Latina e al Lune di Primavera a Perugia. Così ho iniziato a chiedermi: perché non pubblicare i miei lavori, considerando che hanno ricevuto dei premi?

Così la storia ha preso avvio?

Esatto! È iniziata con questa quadrilogia per le edizioni Croce. La quarta opera è in uscita per il 9/10 giugno.

C’è un fil rouge che unisce le quattro opere?

Esattamente è una storia suddivisa in quattro volumi, possono essere letti singolarmente, sebbene ci sia un inizio e una fine. È come un cerchio, il cerchio della vita.

Come si intitolano?

Il primo è Domina, poi Immaginario, Experience e in uscita Stand by.

Di cosa trattano?

Trattano, ovviamente, di quello che conosco. Non avrei mai potuto avventurarmi in storie che non so, di cui non ho fatto esperienza o conoscenza. È un excursus sulla vita in generale.

Iniziamo dal primo: Domina, ci racconti qualcosa che incuriosisca il lettore?

Narra l’inizio della vita. Noi nasciamo da una famiglia, in un territorio, già da quel momento un percorso, è l’ambiente che ci accoglie quando veniamo al mondo, dove cresciamo e facciamo le prime esperienze. Il tutto è collocato in uno spaccato temporale che va dal 1950 agli anni 2000.  Contiene le riflessioni sulla famiglia, sul cambiamento delle relazioni sia familiari sia individuali, affronta il tema dell’urbanizzazione, dell’emigrazione, argomenti che hanno tutti promosso un progresso di trasformazione anche nella famiglia, perché da famiglia patriarcale nel 1950 siamo arrivati alla famiglia allargata. Ciò che emerge è il fatto che alla fine, nonostante i cambiamenti, i sentimenti rimangono sempre quelli.

E poi?

Arriva il secondo step con Immaginario. Usciamo dalla famiglia e iniziamo a muoverci nel mondo in maniera autonoma. Un percorso dall’adolescenza all’età adulta. C’è la storia di Davide, è un ragazzo che a mano a mano diventa uomo. Ha delle esperienze abbastanza pesanti ed entra in contatto con un mondo che non è il suo.

Fino a Experience?

Tratta dell’esperienza più importante della nostra vita: l’esperienza d’amore, il rapporto amoroso con l’altro(a). Affronta le incomprensioni che spesso emergono e nascono nei rapporti di coppia. Ci sono quattro donne che intrecciano le loro vite, le loro storie d’amore.  Il filo conduttore è Erika, ha un amore sano, un amore bello, un amore che sta iniziando, lui le dedica versi di Shakespeare. Sono soddisfatti sia da un punto di vista sessuale sia relazionale. Al contrario Eugenia è una donna tradita, sofferente.  Scoprire di essere tradita dal marito le fa mettere in discussione tutto il suo mondo, la sua relazione matrimoniale. Poi c’è Emma è una single, un po’ attempata, si sente una zitella, non ha avuto un amore, perché le è stato negato sia dalla famiglia sia dalle circostanze. L’ultima storia è quella di una signora, EVA, che vive con il marito. L’uomo è un po’ superficiale, non le dedica particolare attenzione, lei, chattando, conosce una persona che all’inizio la intriga, la incuriosisce, poi diventa un altro e tenta di liberarsene. È un uomo violento, si insinua nella sua vita, la vuole completamente distruggere. Sono quattro sfaccettature di donne in cerca dell’amore.

Infine?

Arriviamo a Olivia, la protagonista del mio ultimo romanzo. In Stand by metto in scena due ragazzi che sono i figli delle due precedenti narrazioni in Domina e Immaginario. Lui è figlio di un’esperienza coniugale un po’ aperta, vive tra l’Inghilterra e l’America. Lei è cino americana, il padre ha origini umbre, la madre cinese. Nell’opera racconto la mia Umbria vista da più angolazioni intrecciando questa storia d’amore e di ricerca. Ma non voglio svelare di più altrimenti il lettore non entra all’interno del lavoro come desidererei che fosse.

Concludendo?

Si chiude il cerchio che può comunque tornare a rivivere dall’inizio in un moto perenne di nascita, vita, consapevolezza e termine, per poi riiniziare. È il moto perpetuo della vita.

Una quadrilogia che porta a riflettere?

Questo è quello che spero di aver fatto con i miei lavori.

Il pubblico cosa le ha restituito?

Moltissimo. Non me lo aspettavo. Alcuni mi hanno detto: “l’ho letto ben due volte!”. Senza dubbio fa piacere.

Come coniuga il suo lavoro con l’attività di scrittore?

La scrittura per me è importante, mi fa tornare in pace con me stessa. Con la scrittura mi rimetto un po’ in sesto.

E la sua famiglia?

La mia famiglia è contentissima, i miei figli sono entusiasti. Questo per un genitore è una bella cosa.

Cosa gli sta insegnando con questa sua passione?

Che nella vita tutto accade basta saper aspettare. Impegnarsi.

Secondo lei quanto è importante ancora pubblicare libri, fare in modo che gli altri possano accedere al libro cartaceo, visto che oggi siamo abituati a social, libri online e tutto corre velocemente?

È fondamentale. Capisco il mondo è in rincorsa, tutto corre veloce, ma c’è bisogno di fermarsi a pensare, a scrivere, a comunicare. Meno velocemente. Aiuta a riflettere.

Ha in cantiere un altro lavoro?

Si! Troppo presto per svelare cosa sarà deve ancora uscire il quarto libro della quadrilogia!

Una curiosità: da grande che cosa farà?

Sarei già grande. Vorrei dedicarmi solo alla scrittura. Vorrei lasciare con la scrittura una traccia in questo mondo dove sto vivendo.

Top 3 Stories