Dal 26 al 28 Aprile ad Altrove Teatro Studio andrà in scena l’opera Alice, scritta e diretta da Alessandra Schiavoni. Tra gli interpreti troviamo: Alessandra Schiavoni, Caterina Gramaglia, Andrea Guspini, Angelica Accarino. Alice è un intenso dramma che esplora i confini tra vendetta e perdono, mettendo in scena il conflitto tra due donne, due madri. Al centro della storia troviamo Emma, il cui cuore è stato spezzato dalla tragica morte della figlia Alice. Una morte violenta e brutale della quale lei ritiene responsabile il fidanzato Alex. Un magazzino dismesso, claustrofobico e opprimente. Emma ha sequestrato sia il ragazzo che la madre di lui, Marta. Convinta che Alex sia colpevole dell’omicidio, intende costringerlo con ogni mezzo ad ammettere la sua colpa. Nel corso della notte emergono però dubbi sulla teoria di Emma e sull’effettivo coinvolgimento del giovane in quella terribile tragedia. I tre personaggi si confrontano e si scontrano su temi come il senso di giustizia, la ricerca della verità,l’amore e l’educazione dei figli e il desiderio di vendetta ad ogni costo, che può portare a reazioni estreme ed irrazionali nella speranza di attenuare almeno un pò il dolore per una ferita insanabile. Attraverso flashback, ricordi frammentati e monologhi interiori, il pubblico partecipa insieme ai protagonisti ad un violento scontro psicologico, in cui diverse versioni della stessa storia, tutte apparentemente credibili si sovrappongono, mentre i personaggi si sfidano e rivelano la loro fragilità e complessità emotiva. Un cammino intricato che mette in evidenza il potere distruttivo del dolore e che allo stesso tempo invita alla compassione , alla ricerca della redenzione e che porta ognuno di noi a porsi domande scomode sulla natura della verità e della giustizia. “Con ALICE, il mio quinto testo come autrice teatrale, ho scelto di affrontare il tema del Femminicidio. La storia di Emma, il suo dolore e la sua rabbia rappresentano il dolore e la rabbia di tante persone che si sono trovate ad affrontare una simile tragedia. La piece indaga e pone l’accento sulle conseguenze emotive, psicologiche e sociali che questo tipo di violenza ha sulla vita di coloro che ne sono colpiti, a cominciare naturalmente dalle vittime.Lo scontro tra Emma, Marta e Alex porta in scena l’impoverimento ed imbarbarimento della nostra società, ed affronta temi come la maternità, la compassione, il senso di giustizia e la ricerca della verità, nel disperato tentativo di dare un senso ad una tragedia senza senso, di lenire una ferita che è impossibile ricucire”, racconta Alessandra Schiavoni che abbiamo intervistato.
Chi è Alice?
Alice e’ una ragazza piena di sogni, una giovane donna che un giorno di tre anni fa sparisce. Le indagini non portano a nessuna svolta e nonostante la madre, Emma, continui a dire che il colpevole della scomparsa di Alice sia il suo ex fidanzato Alex, il caso viene archiviato.
Qual è il confine tra vendetta e perdono?
Il confine tra vendetta e perdono è sottile e complesso, e nel contesto di “Alice”, al centro dell’esplorazione emotiva troviamo Emma, la madre di Alice, e Marta, la madre di Alex, il presunto omicida. Entrambe queste donne si trovano intrappolate tra il desiderio di vendetta per la perdita subita e la ricerca di pace attraverso il perdono. Il loro percorso riflette il conflitto interiore tra il desiderio di giustizia e il bisogno di trovare una via per liberarsi dall’odio e dal dolore. La storia esplora come queste due figure si confrontano con la propria umanità e la possibilità di trasformare il dolore in compassione, aprendo la strada alla guarigione e alla redenzione. Ma ci chiediamo: è possibile davvero una guarigione e la redenzione dopo tanto dolore?
E’ più facile perdonare o vendicarsi?
La facilità di vendicarsi o perdonare dipende da molti fattori, tra cui la personalità, le esperienze di vita e i valori individuali. In alcune circostanze, la vendetta può sembrare più immediata e gratificante, offrendo un senso di giustizia personale. Tuttavia, il perdono può essere un atto di grande forza e compassione, ma può richiedere tempo, riflessione e un profondo lavoro interiore. Per molte persone, la vendetta può sembrare più facile inizialmente, ma spesso porta a cicli perpetui di dolore e rancore. Il perdono, d’altra parte, può richiedere un enorme sforzo emotivo, ma può portare a una vera liberazione e pace interiore. In ultima analisi, la scelta tra vendicarsi e perdonare dipende da ciò che porta il maggior senso di pace e integrità personale, e può variare da persona a persona e da situazione a situazione.
Quanto è difficile essere madre
Essere madre oggi può essere estremamente difficile a causa delle molteplici sfide che le donne affrontano nella società moderna. Tra le pressioni lavorative, la conciliazione tra famiglia e carriera, le aspettative sociali e la continua ricerca di equilibrio, molte madri si trovano a navigare in acque agitate. Inoltre, la maternità può portare a una serie di preoccupazioni emotive e pratiche legate alla salute e al benessere dei propri figli.
Nel contesto di “Alice”, Emma e Marta affrontano queste sfide in modi diversi a causa delle loro personalità, esperienze di vita e risposte emotive alla tragedia che coinvolge le loro famiglie. Emma si sente travolta dalla disperazione e dalla ricerca di giustizia per la perdita di sua figlia, mentre Marta è dilaniata dal senso di colpa e dal desiderio di riparazione per le azioni di suo figlio. Le due donne hanno approcci diversi nel gestire il proprio dolore e nell’affrontare la situazione, con Emma che è più incline alla vendetta mentre Marta è più propensa al perdono, o viceversa.In definitiva, le loro differenze emergono attraverso le loro risposte emotive, i loro atteggiamenti verso la situazione e le loro azioni nel corso della storia, ma entrambe lottano con la complessità della maternità e le sfide uniche che questa comporta.
Chi è Emma?
Emma è una donna determinata e compassionevole. È profondamente legata alla sua famiglia e lotta con grande forza per trovare giustizia per la perdita di sua figlia Alice. Emma è travolta dalla disperazione e dalla ricerca di vendetta, ma allo stesso tempo è guidata da un profondo amore materno e da un desiderio di proteggere coloro che ama. La sua forza e la sua resilienza emergono mentre affronta le sfide e le difficoltà legate alla situazione che ha sconvolto la sua famiglia.
Perché Alex è responsabile di un delitto?
Alex uccide Alice perché non riesce a gestire il rifiuto e la perdita che prova quando lei decide di lasciarlo e non vuole più essere con lui. Questo rifiuto attiva i tratti patologici della sua personalità, come il controllo eccessivo, la gelosia patologica e la mancanza di empatia. Incapace di accettare la fine della relazione e di gestire i suoi sentimenti in modo sano, Alex reagisce in modo violento, utilizzando la violenza come un modo per controllare e dominare Alice. La sua azione tragica riflette la complessità della sua personalità e il suo profondo disprezzo per le donne, manifestato attraverso la sua tendenza a utilizzare la violenza come risposta ai conflitti relazionali.
Quali dubbi emergono e invadono la vita?
Nella storia di “Alice”, i personaggi sono travolti da dubbi angoscianti sulla giustizia, la colpa personale, la fiducia, il perdono e persino l’essenza stessa della propria identità. Questi interrogativi scatenano un turbinio emotivo che permea le loro azioni e le relazioni, creando un intenso conflitto interiore che tiene incollati i lettori alla pagina, desiderosi di scoprire come i personaggi affronteranno tali sfide e quali risposte troveranno.
Esiste davvero la giustizia?
La domanda sull’esistenza della giustizia è una delle questioni più profonde e complesse affrontate dall’umanità nel corso dei secoli. Alcuni credono che la giustizia sia una forza universale che opera per equilibrare le azioni umane, garantendo punizione per le ingiustizie e ricompensa per le azioni virtuose. Tuttavia, altri sostengono che la giustizia sia un concetto soggettivo, influenzato dalle norme sociali, culturali e politiche del momento.
Nella storia di “Alice”, i personaggi sono travolti da dubbi angoscianti sulla giustizia, la colpa personale, la fiducia, il perdono e persino l’essenza stessa della propria identità. Questi interrogativi scatenano un turbinio emotivo che permea le loro azioni e le relazioni, creando un intenso conflitto interiore che tiene incollati gli spettatori desiderosi di scoprire come i personaggi affronteranno tali sfide e quali risposte troveranno.
Come si può raggiungere?
Nella storia di “Alice”, il raggiungimento della giustizia richiede un approccio completo che includa l’uso del sistema legale per perseguire i colpevoli, processi di riconciliazione e perdono, sensibilizzazione pubblica sulla violenza di genere, supporto alle vittime e sforzi per promuovere il cambiamento sociale.
La verità spesso celata come si può svelare?
La verita’ e’ un volto pudico. Si svela solo a tratti.
La nostra vita è costellata di luce e buio, quali sono i cardini portanti di un’esistenza?
I cardini fondamentali della vita includono le relazioni significative con gli altri, la crescita personale, avere un senso,uno scopo e la capacità di affrontare le sfide con resilienza.
Quanto il dolore può essere distruttivo?
Il dolore può essere molto distruttivo, influenzando la nostra salute e il nostro benessere in modi negativi. Può portare a depressione, ansia e comportamenti dannosi. Anche Emma prova un dolore profondo, che la spinge ad agire in modi estremi nella ricerca di risposte sulla scomparsa di sua figlia.
Per Emma, il dolore diventa insopportabile quando il caso della morte di sua figlia viene archiviato. Sentendosi abbandonata dal sistema legale, Emma decide di agire e sequestra Alex, il presunto responsabile, nella speranza di ottenere la verità e giustizia per sua figlia. In questo modo, affrontando direttamente il dolore e la frustrazione, Emma cerca di trovare un senso di controllo e risposta di fronte alla tragedia.
Come è possibile uscire da questa desolazione e da questo smarrimento?
Il dolore va attraversato e non credo passi mai. Conviviamo con il dolore, lo accettiamo e ci scendiamo a patti. Nel caso di Emma, la ricerca della giustizia e della verita’ sulla scomparsa di Alice rappresentano l’unica possibilita’ di resistere alla “desolazione dell’anima”.
Chi sono i suoi compagni di viaggio?
I miei compagni di viaggio sono, Caterina Gramaglia nel ruolo di Marta, Andrea Guspini nel ruolo di Alex e Angelica Accarino nel ruolo di Alice. Sono fortunata a fare questo viaggio con loro. Sono bravissimi e pieni di talento. E poi, preziosissimi, Alberto Basaluzzo come Aiuto Regia e Giovanna Guida Assistente alla Regia.
Progetti?
Alice e’ un progetto appena nato e che speriamo abbia lunga vita, ma dietro l’anglo sono gia’ pronte altre due imprese. Questa volta pero’ due commedie.
Desideri?
La luna… per ora mi accontento di indicarla… in futuro… non si sa mai.
Sogni?
Tanti, forse troppi non essendo piu’ una ragazzina.
Passioni?
Il Teatro