Il 4 e 5 maggio presso Teatro di Documenti andrà in scena l’opera scritta e diretta da Mary Ferrara: “HYDE – L’OMBRA DI JEKYLL”.
Nel cast: Alessio Chiodini, Valentina Corti, Luca Attadia. L’opera vedrà l’amichevole partecipazione di Alessandro Campaiola(Voce Off Lord Brown).
Il tutto si snoda e prende vita in una Londra vittoriana divisa tra morale e dissolutezza, dove la mente acuta dell’illustre Dottor Jekyll cerca di elevarsi al di sopra delle umane vicende, cercando risposte che vadano oltre cuore e cervello: è l’anima in fulcro del suo lavoro. Nell’ossessiva sperimentazione ai limiti del conosciuto, certo di poter controllare gli eventi, Jekyll si rende conto che il risultato che sperava di ottenere è ora realizzato. Ma non sono state calcolate le terribili conseguenze che peseranno sulla sua persona e su quelle a lui vicine: una personalità crudele emerge dal suo inconscio e Haydediventa il suo alterego distruttivo. Costantemente riflesso nella morale dell’amico fraterno, l’Avvocato John Utterson, e nella passione per la giovane attrice Emily Brown, Jekyll cerca di domare Hyde ma il conseguente fallimento porterà a un tragico epilogo.
Abbiamo intervistato l’autrice e la regista May Ferrara.
Cara Mary raccontaci un po’ di te, della tua formazione, sebbene già ci siamo conosciute per un altro lavoro molto interessante?
La passione per l’Arte e la Comunicazione mi ha orientata inizialmente verso il Giornalismo, tanto che sono diventata critico teatrale, cinematografico e musicale.
Successivamente ho ampliato la mia specializzazione nel linguaggio teatrale sotto la guida del Maestro Antonio Nobili come allieva ed assistente alla regia.
Sei anche un’attrice?
Ho affrontato il palco in veste di attrice negli spettacoli ‘Il Canto di Danae’ (Regia di Serena De Simone), ‘Hamlet’, ‘Casa di Bernarda Alba’, ‘Nozze di Sangue’, ‘Donna Rosita Nubile’, ‘La Calzolaia Prodigiosa’, ‘Rocky Horror Picture Show’, ‘De Profundis’ (Regie di Antonio Nobili), ‘Personnages…in cerca d’autore (Regia di Cathy Marchand), ‘Piombo e Cocaina’ (Regia di Pietro De Silva), ‘Back At Freak Show’ (Regia di Tommaso Bernabeo), ‘Tutti al Macello’ (Regia di Antonio Cervigni), di autrice (G8 – Sotto l’ira del sole, Musicology, Club 2.7, Mademoiselle C., co-autrice per L’Acqua e la Farina – Omaggio a Aldo e Lella Fabrizi).
Sei un’artista a tutto tondo infatti ti occupi come regista e autrice di spettacoli di prosa, di musical. Quali quelli che hanno segnato la tua carriera?
Sono molti tra cui potrei ricordare: Lovecraft’s Tales, Ecabe, I Giganti della Montagna, Footloose, Musicology, RomeoFeatJuliet, Le Baccanti, Sogno di una notte di mezza estate, Musicology, Club 2.7, War e Mademoiselle C.
A tutto ciò si unisce anche la mia passione per l’opera lirica ed ho firmato alcune regie come quella per: IlFlauto Magico e Bohème nel 2012, Attila, La Traviata e Don Giovanni nel 2013, Nozze di Figaro nel 2014.
Hai anche incarichi importanti?
Dal 2010 sono Vice Presidente e docente dell’Accademia di Recitazione ‘TeatroSenzaTempo’ di Roma e dal 2020 Vice Presidente del Cineclub Fedic Roma – Anna Magnani. Attualmente sono Caporedattore di Roma e del Centro Italia per la testata ‘Teatro.it’. Collaboro per la parte musicale con Il Giornale – IlGiornaleOff e (Arte) per Eventi Culturali Magazine.
Sei una persona dalle mille attività, torniamo all tuo spettacolo, raccontaci di più?
Lo spettacolo, liberamente ispirato al romanzo ‘Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde’ di Robert Louis Stevenson ma totalmente inedito nella scrittura, è rappresentato in forma studio e lo spettatore vivrà una esperienza immersiva, a stretto contatto con gli attori in scena. Genio e follia si mescolano dando vita a Hyde, feticcio simbolo di una società attuale piena di complessi e di brutture, di separazioni e distinzioni, di Male che necessita di un processo inverso, quello diretto al Bene, per raggiungere la completezza dell’essere. Ma prima di innescare il processo, ognuno di noi deve chiedersi quale è il confine di questi aspetti e successivamente, unirli in un matrimonio naturale, equilibrato, alchemico.
Hai creato il progetto Spectacularis di che cosa si tratta?
Nel periodo della pandemia, pensavo di smettere di fare teatro. Ho chiuso l’Accademia di Recitazione della quale ero Vicepresidente e non credevo di poter continuare. Ma il teatro si sa, è una missione e non si può decidere di chiudere una porta senza avere delle conseguenze. Non avevo ispirazione così ho iniziato a produrre lo spettacolo “Storia di una Bella e una Bestia” scritto e diretto da Alessio Chiodini. La location romana dove andava in scena era molto particolare, l’atmosfera era immersiva. Così abbiamo pensato: quale altro spazio può essere così raccolto, bello e a stretto contatto con il pubblico? E’ nata l’idea di proporlo in luoghi storici come ville antiche e castelli. L’entusiasmo del pubblico e la massiccia presenza hanno decretato un successo che ha dato vita a Spectacularis, un Atelier culturale che condivido con un’altra realtà produttiva, la Ameno”.
Ovvero?
Con il progetto SPECTACULARIS, un vero e proprio atelier culturale, si propone anche in veste di produttrice insieme a AMENO PRODUZIONI offrendo spettacoli in luoghi diversi dal teatro quali ville storiche e castelli. I progetti, pensati e realizzati ad hoc per questi spazi, mirano alla diffusione delle rappresentazioni sceniche per esaltare la bellezza a 360°. Con lo spettacolo Hyde – L’ombra di Jekyll inizia un ciclo di drammaturgie mirate a coniugare letteratura e tematiche attuali. Dopo aver esplorato il concetto di follia e di separazione del lato Ombra, prosegue con il concetto di seduzione portando in scena il simbolo di tutti i tempi: Giacomo Casanova.
E’ vero che il mondo dell’arte é povero di autrici, drammaturghe e registe?
Si, perché è molto difficile riuscire a sopravvivere solo con questo mestiere.
Però?
Lo scorso anno mi è tornata la voglia di scrivere. Con il lavoro di critica ho in tempo reale una panoramica dello spettacolo, con le sue potenzialità, i suoi limiti, le sue mancanze. Sono state le ultime a farmi riflettere, in particolare, sull’esigua quota rosa nel teatro: registe, drammaturghe, Ministero e Commissione Consultiva non arrivano nemmeno al 5% di presenza. Decisamente di parecchio inferiore alla quota rosa generale nel mercato del lavoro. Se la disparità di genere è un problema globale, nello spettacolo e nello specifico in teatro diventa un imbarazzo. Vorrei che il mio lavoro fosse di ispirazione alle donne in generale e in particolare, a quelle adoloscenti creative che mi auguro, seppur tra qualche anno, possano livellare questa diseguaglianza’.
Perché trattare il tema di “JEKYLL e Hyde”?
In un mondo sempre più folle e in lotta continua con una coscienza sempre più onnubilata, ho trovato che il tema del doppio, del lato Ombra e della straniazione fossero temi attuali. Il lato oscuro di Jekyll viene sollecitato dall’utilizzo di droghe, la mostruosità è quella che emerge dal lato ombra e che lui crede di controllare. Ma le parti peggiori di noi non vanno controllate vanno integrate e dirette a uno sviluppo superiore della coscienza. In una realtà sempre più egoriferita e narcisista, Jekyll è uno specchio che ci mostra la necessità di ritornare a osservare la nostra interiorità, a dialogare serenamente con noi stessi e per una volta ad ascoltarci veramente”.
Perché hai scelto Teatro Documenti come luogo del debutto?
Lo spettacolo viene presentato al Documenti in una forma studio, nella prossima stagione teatrale sarà a teatro in una versione arricchita da una cantante lirica e da videoproiezioni. E’ mia intenzione lavorare con pochi elementi scenici, con una attenzione al green (l’80% dei materiali utilizzati in scena è riciclabile) e soprattutto, con spazi immensi dati alla performance attoriale.