Il segreto è non avere rimpianti

“Mare, demonio, ultimo Santo” debutterà al Festival Teatro Marconi il 24 luglio dopo aver fatto dei giri immensi perché la pandemia ha bloccato tanti progetti. Tuttavia, la vita in sé spesso fa dei giri immensi prima di approdare in un porto sicuro e rassicurante, così questo debutto segna un passaggio importante per una compagnia teatrale “Gatta Nera” nata solo quattro anni fa, di cui due vissuti con la pandemia come compagna di viaggio. Olimpia Alvino firma la regia e al tempo stesso è interprete di quest’opera. Dialogando con lei emerge il suo carattere determinato e forte, ricco di coraggio e passione, aperto all’incontro e profondamente legato al teatro che non è solo vita ma vissuto emozionante. Come ben ci dice: “C’è bisogno di mangiare un po’ di emozioni!” e gli spettatori che saranno presenti allo spettacolo di emozioni ne faranno incetta portandosele con loro a casa così da viverle nei giorni a seguire.

Un cast d’eccezione per una commedia al Festival Teatro Marconi?

Più che una commedia la definirei un intermezzo romantico, ispirato a “Seta”, un racconto di Baricco che io amo molto. E sì! È un bellissimo cast! Con nessuno famoso, ma tutti professionisti seri e talentuosi. Forse l’eccezione è questa, di non essere famosi! Marco Pratesi è uno dei soci della compagnia, oltre ad essere un attore intenso e magnetico. In scena con lui c’è Gianluca Cecconello, attore, doppiatore, show-man, artista poliedrico. Poi due giovani donne, Rebecca Latina, un volto e una voce interessantissimi, e Antonietta Garardo, ballerina e attrice che farà molta strada. A chiudere il cast ci siamo io e un altro dei soci, Umberto Bianchi, in due cammei, se possiamo definirli così.

Chi è Hervè Joncourt?

È un uomo semplice, ma non banale, innamorato di sua moglie Helène e del proprio lavoro. A suo modo direi anche che è un avventuriero in crescita.

Com’è la sua vita?

Regolare, con qualche bel colore. È un ragazzo di buona famiglia che dovrebbe avviarsi alla carriera militare, ma la sua vita inizia a cambiare quando incontra il mentore e poi amico Baldabiou, che lo introduce al commercio della seta. Piano piano questo lo cambierà profondamente.

Ma il segreto di una vita soddisfacente esiste?

Se lo chiedi a Olimpia, io dico che il segreto è non avere rimpianti, fare ciò che si ama e farlo al meglio delle proprie possibilità. Agire per il bene, proprio e soprattutto di chi amiamo. Lasciarsi sorprendere dalle cose, dalle persone, dai giorni. Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine… non ricordo chi lo scriveva, ma ci credo fermamente!

Qual è il confine tra banale e straordinario?

Per definizione straordinario è qualcosa che esce fuori dall’ordinario, da quello che accade di solito… Hervè fa le cose come “di solito” per molta parte della sua vita. Poi ad un certo punto accade qualcosa … ma non spoilero!

L’ambizione è una cosa buona o meglio guardare altrove?

Sì, se per ambizione si intende il desiderio di dare il meglio e di ottenere il meglio dalle occasioni che la vita ci concede, l’ambizione è senza dubbio una buona cosa.

E se una persona si scopre ambiziosa cosa accade?

Che magari si trova a fare scelte difficili, a rischiare molto, e forse a capire che il brivido di giocarsi il tutto per tutto non è così male.

Andare oltre scoprendo il mondo, apre possibilità oppure?

Come dicevo si rischia sempre qualcosa! Ogni scelta è la morte di un’altra possibilità! Magari una volta tocchi il fuoco e ti bruci tanto. ma magari un’altra volta scopri che ti illumina paesaggi sorprendenti.

Perché dalla Francia al Giappone per quattro volte?

Ma così ti racconto tutta la storia!

In Giappone cosa c’è di speciale?

La fine del mondo, che è invisibile…

Quanto è difficile scoprire il proprio sé?

Quanto una vita vissuta intensamente e fino in fondo! E quando finisce forse hai scoperto tutto.

L’amore in tutto questo andare che posto occupa?

Per me l’amore è tutto! Trovare l’incastro perfetto, la persona che sa amarti e lasciarsi amare, trattenerti e lasciarti libero, amarti proprio come sei, non fingere, che non equivale a non mentire mai. L’amore è quella cosa senza la quale puoi vivere ugualmente, ma un po’ meno bene. Hervè fa un po’ di giri prima di capire tutto questo… ma come si dice? Meglio tardi che mai!

Sarete al Teatro Marconi e poi in tour?

Al Teatro Marconi faremo un’anteprima dello spettacolo. Gattanera nasce con il teatro per ragazzi. Questa sezione di teatro serale è una cosa nuova, che stiamo sperimentando. Speriamo che “Mare, Demonio, Ultimo… Santo” piaccia e guadagni una lunga vita nella prossima stagione e oltre.

Progetti?

Gattanera ha in programma una nuova produzione ragazzi e un grande classico per i più grandi, ma non dico titoli! È un’estate molto impegnativa e vogliamo dare il meglio! Il 28 luglio la nostra creatura compie 4 anni, di cui 2 nelle condizioni difficilissime a cui la pandemia ci ha costretti tutti! Siamo molto orgogliosi di essere non solo rimasti a galla ma anche cresciuti! Per quel che mi riguarda personalmente, vorrei continuare ad approfondire il lavoro di insegnante di teatro. L’anno prossimo sarò ancora alla Scuola del teatro Marconi, diretta da Felice della Corte e Tiziana Sensi, realtà molto bella di cui sono molto fiera di fare parte. E riprenderò l’insegnamento sul teatro classico al corso di regia dell’Istituto Teatrale Europeo, diretto da Umberto bianchi al teatro Abarico. E per i più piccini Gattanera gestisce i corsi di teatro del Tirso de Molina. È molto stimolante conoscere giovani che si accostano al nostro mestiere. Imparo spesso più di quel che insegno!

Sassolini nella scarpa ci sono?

Arriviamo a domenica dopo aver superato innumerevoli difficoltà. Sono due anni che tentiamo di portare a termine questo progetto. Perciò più dei sassolini mi concentro sull’avercela finalmente fatta!

Vuole aggiungere altro?

Solo non mancate! C’è bisogno di mangiare un po’ di emozioni!

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