Il mondo perfetto di Maison Chérie

La creatività apre itinerari densi di significato e atmosfere. Maison Chérie ne è la conferma, soprattutto nella sua declinazione glamour offre alle sue “cherine” qualcosa di assolutamente unico. Le sue giacche dalle linee originali e dal taglio perfetto richiamano emozioni che toccano i ricordi declinandosi in un territorio intimo che fa sentire all’unisono con il proprio desiderio di sentirsi alla moda. Elisabetta Romagnoli è il cuore, la mente e l’anima di una realtà tutta Made in Italy che sa regalare sogni e desideri attraverso le sue creazioni dense di mondo e ricche di emozioni. Incontrarla è accedere al suo mondo creativo sentendo nella propria pelle l’intensità che ogni capo porta con sé.

   

Cara Elisabetta, grazie per questa intervista ne sono felice, ci racconti di te?

Sono una donna che si mette sempre in gioco. Amo il mio lavoro, mi ritengo molto fortunata di poter fare quello che mi piace

Regalaci 3 parole che ti rappresentano?

Perseveranza: perché non mi arrendo, se mi do un obbiettivo, voglio raggiungerlo.

Esclusività: perché realizzo capi insoliti, originali, di nicchia. Sono conscia che non a tutti possono piacere.

Instancabile: facendo una cosa che mi piace, non mi fermo mai o quasi, la passione mi governa senza limiti

Come nasce il tuo brand? 

Il mio brand nasce da un momento di smarrimento, per rialzarmi dovevo fare qualcosa che mi stimolasse, desideravo farlo da tanto tempo. Ho trovato il coraggio di iniziare, di reinventarmi.

E il nome? È ispirato a qualcosa o qualcuno?

Cherie è il mio soprannome, da lì creando una linea nuova crei una Maison, ecco perché Maison Cherie

La moda, di fatto, che cos’è?

La moda per me è un modo di essere, crei il tuo stile che ti rispecchia, dove altre donne come te possono immedesimarsi

Stagione dopo stagione come crei le tue collezioni?

Oltre ad avere capi iconici continuativi, ogni stagione è una sfida che faccio con me stessa.

Hai una fonte d’ispirazione?

L’ispirazione viene da ciò che mi circonda, dalla quotidianità che vivo ma anche dai sogni che ho. I tessuti sono fondamentali, possederli e trasformarli in giacche mi danno una grande emozione.

Le emozioni non hanno voce un po’ come la creatività di un abito, una maglia, un capospalla?

Si assolutamente, l’emozione più grande c’è stata quando ho creato un modello esclusivo di una giacca per me unica nel suo genere, iconico che mi rappresenta, depositando il brevetto in Italia ed Europa, lì c’è stata una vera e propria svolta.

Cosa vuoi trasmettere alle persone che scelgono Maison Chérie? E le donne, oggi, cosa cercano quando decidono di acquistare un Maison Chérie?

Le cherine, è così che chiamo le donne che scelgono di indossare Maison Cherie, vestono il mio brand perché si sentono bene, a loro agio, femminili e impreziosite da un valore aggiunto che le valorizza, ed è proprio questo che voglio trasmettere a tutte loro: il sentirsi bene.

Qual è la donna che interpreta bene Maison Chérie?

La mia donna tipo è quella che lavora, che ha bisogno di essere sempre a posto in ufficio o quando si reca a un appuntamento, ma anche quella che va a fare la spesa, che esce con le amiche o la famiglia, non deve solo fare cose eccezionali, ma vivere ogni giorno. Io non vesto le serate di gala, quello lo lascio fare ad altri grandi brand.

C’è una celebrity che vorresti vestire?

Mi piacerebbe Carlotta Marioni, sarebbe una grande sfida!

Chi sono le celebrity che vestono Maison Chérie?

Hanno indossato Maison Cherie: Sabrina Ferrilli, Ellen Hidding, Stefania Andreoli, Anna Billó, Francesca Senette, Federica Galli, Chiara Besana, Enrica Mannari, Federica Micoli, Veronica Benini, Lucia del Pasqua, Alessia Colonna … e te Barbara!

Quando una donna è davvero stilosa?

Per me una donna è davvero stilosissima quando riesce a mixare capi importanti con anche altri capi meno costosi, magari acquistati in un mercatino vintage, lo adoro.

Sei più artigiana dei sogni o cogli la tendenza del momento?

Seguo sempre le tendenze moda, ma mi sento più una artigiana dei sogni, credo che tutte vorremmo una zucca come auto, una scarpa in cristallo ma soprattutto un abito da gran gala,

nel senso che realizzare quello che una donna sogna di indossare tutti i giorni per me è un grande traguardo.

I Millennials vestono Maison Chérie? E le Perennials amano il tuo stile?

Credo che le mie cherine rispecchino più la definizione di perennials, a volte non sono tecnologiche come i millennials, ma lo stesso molto curiose di moda e appassionate di lettura.

Minimal o classico, dove ti riconosci? Che cos’è glamour?

Nè minimal, nè classico, forse meglio uno stile eclettico, non sono nemmeno glamour.

Dove si trovano le tue creazioni?

I miei capi si trovano in una selezione di boutique in tutta Italia, e nello shopping online sul mio sito web.

Hai delle testimonial?

In autunno Stefania Andreoli, psicoterapeuta che stimo moltissimo, indosserà alcuni capi Maison Cherie.

Come le scegli?

Mi propongo e trovo sempre un riscontro molto favorevole.

Cosa rende bella una donna?

Una donna è sempre bella quando la sua pace e la sua interiorità appare nel suo modo di indossare i capi, così è sempre vincente in qualsiasi situazione, anche alla corte di un re!

Che cosa non deve mai mancare nell’armadio di una donna stilosa?

Nell’armadio non deve mai mancare una giacca camouflage da indossare anche in modo inusuale, con un abito romantico, poi è fondamentale una giacca in velluto liscio o nera o blu da mettere con un jeans e sandalo alto per una serata elegante, una camicia a righe maschile da mettere con tutto, un abito a vestaglia per sognare.

Quanto è importante la rete e il mondo Social per far conoscere il tuo brand?

Il mondo dei social in un momento triste come il look down mi ha fatto abbracciare tante cherine che non mi conoscevano, ma credo che le cose importanti che contano online siano:  la grande professionalità che hai nei confronti del tuo cliente, il servizio che dai, ed è fondamentale la propria presenza ,cioè io ci metto la mia faccia sui social perché sono lì per dire:  “Questa sono io, se hai dei problemi sono qui per risolverli, non sono una cosa virtuale, ma sono qui in carne ed ossa, non scappo e non sono una fregatura!”.

Perché questo?

Questo lo dico perché molte mi hanno scritto che hanno fatto degli acquisti online che poi si sono dimostrati degli imbrogli e deluse hanno smesso di acquistare.  Conoscendomi e vedendomi seria sul mio lavoro e professionale, hanno provato ad acquistare e quando hanno ricevuto il pacco hanno dovuto riconoscere che il capo era ancora più bello che visto online, queste sono vere soddisfazioni!

La vita è densa di intemperie, tuttavia, l’importante non è quante volte si cade ma come ci si rialza, sei d’accordo?

La mia vita è sempre stata in salita, ho fatto tanti lavori e sbattuto la testa tante volte, mi sono sempre rialzata per andare avanti e poter raggiungere il mio progetto, creare una linea di capi spalla per tutte le donne del mondo.

Un’anticipazione della prossima stagione?

Per la prossima collezione estiva vedo tanto colore nelle giacche, ma anche bianco, una giacca rubata a una collegiale, abiti leggeri con piume e pois.

Hai pensato di fare una di scarpe e accessori?

No, non mi interessa. Ora faccio un total look, ma la mia intenzione è quella di specializzarmi sulle giacche, che è quello che mi piace di più fare.

I tempi corrono e adesso @maison_cherie dov’è? 

Maison Cherie corre con i tempi, mi piace costruire giorno per giorno la mia azienda, sempre e solo per migliorare.

Un sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto? Realizzare una giacca per Kate Middleton.  

Da grande Maison Chérie cosa farà?

Da grande Maison Cherie sarà indossata da tante donne in tutto il mondo.

Hai qualche sassolino nella scarpa?

Sassolini? Io sono per vivi e lascia vivere. Sono soddisfatta di aver creato la mia azienda e il mio brand, che è un marchio registrato. Per quelli che non credevano che non ce la avrei fatta,

dico semplicemente: “Hai visto? Mai smettere di lottare finché l’incontro non è finito!”. Cito da “Gli intoccabili”.

Vuoi aggiungere altro?

Grazie Barbara per avermi fatto raccontare un po’ di me.

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