Il bambino interiore ferito: come riconoscerlo e guarirlo

Da qualche parte, dentro di noi, vive ancora il bambino che siamo stati.

Un bambino che rideva forte, che sognava ad occhi aperti, che si fidava senza paura.

Un bambino che forse, un giorno, è stato ferito.

E quella ferita, anche se invisibile, continua a bussare al nostro cuore, a condizionare le nostre scelte, a colorare i nostri amori e le nostre paure.

Ci sono ferite che non fanno rumore.

Non sanguinano, non si vedono, ma pesano come macigni.

Sono le ferite del bambino interiore: quel frammento puro e vulnerabile che tutti portiamo dentro, nascosto dietro le maschere dell’adulto che siamo diventati.

Forse ti capita di sentire una tristezza improvvisa, senza motivo apparente.

O di reagire in modo sproporzionato a un rifiuto, a una critica, a una perdita.

O forse, ti accorgi di scegliere sempre relazioni che ti fanno sentire non abbastanza, non amabile, non visto.

Sono i segnali silenziosi del bambino ferito che chiede attenzione.

Che cerca ancora quella carezza mancata.

Che implora di essere finalmente ascoltato.

Come riconoscere il bambino interiore ferito

Il bambino interiore si manifesta attraverso:

Paure profonde: paura dell’abbandono, della solitudine, del giudizio.

Bisogno eccessivo di approvazione: vivere in funzione dello sguardo altrui.

Autosabotaggio: evitare la felicità per paura di non meritarla.

Dipendenze affettive: attaccarsi a chiunque offra un briciolo di attenzione.

Difficoltà a stabilire confini sani: dire sì quando vorremmo dire no, per paura di perdere l’amore degli altri.

Non è colpa tua.

Quel bambino, una volta, ha imparato che l’amore poteva essere condizionato, che il rifiuto era pericoloso, che essere se stesso poteva significare essere rifiutato o punito.

Come guarirlo

Guarire il bambino interiore non significa dimenticare il dolore.

Significa accoglierlo.

Significa diventare oggi il genitore che allora ci è mancato.

Significa scegliere di amarci senza condizioni, proprio come avremmo voluto essere amati.

1. Ascoltalo.

Chiudi gli occhi e immagina quel bambino.

Parlagli.

Chiedigli: “Di cosa hai bisogno?”

Ascolta senza giudicare.

2. Consolalo.

Dì a quel bambino le parole che avrebbe voluto sentire:

“Non è colpa tua.”

“Sei amato, sempre.”

“Non devi essere perfetto per essere degno.”

3. Proteggilo.

Impara a mettere confini sani.

Sii tu la voce che difende il tuo valore, che dice “no” quando serve, che sceglie il rispetto e non l’umiliazione.

4. Nutri i suoi sogni.

Riprendi in mano le passioni che avevi da bambino.

Scrivere, disegnare, ballare, sognare.

Dagli il permesso di esistere ancora.

5. Sii paziente.

Guarire non è un processo immediato.

È come insegnare a un bambino impaurito che può fidarsi, un giorno alla volta.

Perché guarire il bambino interiore cambia tutto

Quando guarisci il bambino ferito, smetti di cercare fuori ciò che solo tu puoi darti dentro.

Smetti di elemosinare amore.

Smetti di vivere nella paura.

Inizi ad amare te stesso davvero.

Inizi a costruire relazioni più sane, più vere, più libere.

E il miracolo è che, pian piano, il dolore si scioglie.

La ferita si rimargina.

E al posto della paura cresce una nuova forza: la forza dolce e potente di chi ha avuto il coraggio di guardarsi dentro e di abbracciare ogni frammento della propria storia.

Quel bambino che hai dentro non vuole vendetta.

Non vuole giustizia.

Vuole solo essere visto.

Amato.

Accettato.

E il giorno in cui sceglierai di guardarlo negli occhi e dirgli “Sono qui per te. Non ti lascerò più”, sarà il giorno in cui, finalmente, smetterai di sentirti sbagliato.

Sarà il giorno in cui ricomincerai a vivere davvero.

Con il cuore leggero.

Con il sorriso che viene da lontano.

Con la forza luminosa di chi ha imparato ad amare sé stesso.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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