“Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine, avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che urla d’essere ascoltata (Oriana Fallaci)”. Ecco, mi piace raccontare così il mio incontro con Maddalena Boffoli, l’avvocato Boffoli. Maddalena è una donna incredibile, la sua forza, la sua determinazione, il suo carattere mediterraneo, la sua capacità di guardare oltre, l’hanno resa una donna di successo. Una donna che, oltre ad essere moglie, ha una carriera che di anno in anno si arricchisce di nuove mete e itinerari. Il suo è un viatico che ha radici lontane, come se fosse inciso nel suo destino l’andare in una terra lontana dalla sua puglia per potersi costruire un progetto di vita ricco di emozioni, successo e riconoscimenti.
“Quando ti metterai in viaggio per Itaca, devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze (…) Che i mattini d’estate siano tanti quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche profumi penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti (C. Kavafis)”. Il mondo di Maddalena Boffoli è così: una verità esistenziale che si nutre di tutti gli elementi cardine del suo lavoro e della sua natura gentile e sensibile. Lei è una donna introspettiva, nostalgica che fa propria la dimensione esistenziale dell’altro affinché ci sia giustizia e onestà.
Cara Maddalena, grazie per questa intervista, per me è un onore e al tempo stesso un piacere sei una donna straordinaria. Iniziamo con: raccontaci di te?
Cara Barbara, il piacere e l’onore di poter conversare con te è il mio … ciascuno a proprio modo può definirsi straordinariamente unico: e questa è la meraviglia della vita. Siamo tutti piccoli universi che si incrociano, si scontrano, convivono, per rendere unico e speciale il nostro percorso
Perché fare Giurisprudenza?
Diciamo che la prima cosa che ho iniziato a fare (piuttosto precocemente) è stata quella di parlare e cercare, a quanto pare, di convincere il mondo delle ragioni (giuste o sbagliate) che sostenevo… e di li, difendere le amiche a scuola, quando ce n’era bisogno, è stato un passo del tutto naturale: quindi, quando mi chiedevano cosa avessi voluto fare da grande, ho escluso la ballerina ed il pompiere (combattevo già per la parità) e dicevo che avrei fatto l’avvocato tra Milano e Roma … il sogno delle grandi città!
E poi? Cosa accade nella tua vita dopo la laurea?
Il giorno dopo la mia laurea ero già in tribunale ed in università come assistente: un’emozione unica, un sogno che prendeva vita! E poi la pratica forense a Bari, l’esame da avvocato, le prime cause vinte, il matrimonio, il trasferimento a Milano per seguire mio marito … un turbinio di emozioni
Milano, un’avventura unica e speciale?
Assolutamente si: sognavo Milano da ragazzina e mi ci sono ritrovata quando avevo (quasi) perso le speranze. Essendoci arrivata per scelta d’amore all’inizio era un po’ spaesata: sembravo la protagonista di “Benvenuti al Nord” … la vita in alcune occasioni è davvero buffa: a volte sei impreparata al fatto che i sogni si realizzano e ti domandi come sei finita in quel posto e in quella situazione. E a quel punto non ti resta che surfare sulla vita, rimboccarti le maniche ed iniziare a rendere concreto un nuovo progetto in una nuova dimensione
Ci racconti la storia del tuo studio e di cosa ti occupi in specifico?
Appena arrivata a Milano sono entrata in un studio legale che si occupava di diritto del lavoro: dopo un paio d’anni, con l’ambizione di poter conciliare vita familiare e lavoro e grazie ad un “pizzico” di incoscienza (in realtà in tanti mi hanno detto che ero completamente matta!) ho aperto il mio studio (Studio Legale Boffoli). Ho sempre lavorato con l’idea di affrontare nuove sfide e con l’ambizione di riuscire a risolvere: fare tesoro della ricchezza di ogni esperienza e cercare di trovare la soluzione più adeguata al cliente che ti si affida… e così il passaparola, la fiducia di colleghi e clienti mi hanno consentito di crescere. Mi sono sempre occupata principalmente di Diritto del lavoro, assistendo aziende e alta dirigenza, non tralasciando mai il diritto civile, che è la base delle materie specialistiche. In 19 anni lo studio ha continuato a crescere, grazie anche ai collaboratori che di volta in volta, iniziando come praticanti, mi hanno affiancato, divenendo professionisti di eccellenza (confesso che sono il mio orgoglio e fiore all’occhiello). Tutto questo, fino allo scorso mese di marzo, quando sono entrata (con tutto il mio team) in Grimaldi Studio Legale, come equity partner: nuova grande ed emozionante sfida! Il respiro internazionale dello studio (senza perdere l’unicità della passione e dell’attenzione al dettaglio tutta Italiana), la grande competenza dei Colleghi e dello staff, l’entusiasmo, pure nei ritmi frenetici tra scadenze ed impegni di tutti, di trovare punti di incontro conviviali e di workshop, rendono entusiasmante il gioco di squadra, finalizzato sempre a cercare di fare il meglio per il cliente.
Hai uno studio molto affermato, quanto è difficile, oggi, riuscire a imporsi in un mondo così selettivo?
La competenza, la perseveranza, lo studio aiutano… e poi c’è, come direbbero a Napoli: “la pensata” … la ricerca di una soluzione è vedere ciò che tutti hanno visto e pensare ciò che nessuno ha pensato: per noi avvocati è adrenalina pura, lo stimolo che ogni giorno carica di entusiasmo per affrontare ogni più piccolo o grande caso ti viene sottoposto.
Il cliente, quando giunge al tuo studio, generalmente cosa ti chiede?
Dipende se si tratta di dirigente (o Amministratore delegato) o azienda. I dirigenti e gli AD arrivano perché gli si aiuti nella fase di risoluzione del rapporto o per la gestione del contratto di ingresso in nuova realtà. Con le aziende la consulenza è la più varia: oltre che la gestione del contenzioso, affianchiamo le società nella gestione dei contratti, del rapporto con il personale, redazione procedure, rapporti sindacali, audit, cause contro enti previdenziali … non ci facciamo mancare nulla direi
E veniamo alle donne: quanto è importante per una donna trovare la sua realizzazione nel lavoro?
Il lavoro certamente è una componente di importante realizzazione nella vita (anche) di una donna: l’indipendenza economica e di pensiero rende liberi, così come l’interazione con il mondo al di là delle mura domestiche aiuta ad avere una prospettiva diversa e ampliata delle circostanze … è un modo di misurarsi per scoprire i propri talenti e le proprie potenzialità.
Secondo te esiste la meritocrazia?
Il tema della meritocrazia è a mio modo di vedere un po’ complesso: quali sono i misuratori del “merito”? cosa deve intendersi per merito? A volte, soprattutto e donne, tendono a non ritenersi meritevoli di qualcosa o qualcuno…eppure ciascuno di noi ha la possibilità di cogliere occasioni che possono fare la differenza: perché ciascuno di noi fa ed è la differenza.
Come può una donna coniugare lavoro e famiglia?
Al di là degli importanti (ed indispensabili) cambi normativi in atto, resto del parere che solo una vera collaborazione familiare in tutti i sensi tra genitori, può consentire ad una donna di poter coniugare al meglio il lavoro e famiglia.
Sei tra i 100 professionals di Forbes, come si raggiungono questi traguardi?
Tenacia, determinazione, fortuna e… un pizzico di sana follia: la follia profuma di vita.
Qualche sassolino nella scarpa lo abbiamo?
Sassolino nella scarpa? Per me che vivo su tacco 12 (e quindi sono sempre alla costante ricerca di nuovo equilibrio) avere sassolini nella scarpa sarebbe troppo faticoso… la mia filosofia è: non ti curar di lor, ma guarda e passa (su stiletto ovviamente!).
Progetti?
Uno, nessuno, centomila… il libro che leggo, il vento che bevo… chi può dirlo?
Una curiosità: da grande cosa farai?
Si dice che ciascuno ha un sogno nel cassetto: beh, io ho una cassettiera di sogni ancora da aprire e (sperare di) realizzare… finché non finiscono i cassetti, temo che non diventerò mai grande …