Fantasme

Giovedì 23 febbraio a Teatrosophia di Roma debutterà “Fantasme” tratto dal libro “Fantasme, da Messalina a Giorgiana Masi, come e dove incontrarle”, di Claudio Marrucci e Carmela Parissi, per l’adattamento e la regia di: Guido Lomoro.Dopo il grande successo ottenuto nella scorsa stagione con ben sei sold-out non poteva che tornare in teatro uno spettacolo così tanto atteso dal pubblico. La trama è davvero avvincente. Tutte le donne raccontate nel libro sono accomunate da un sottile filo rosso: una volta morte, si dice, il loro spirito non ha mai abbandonato questa terra. Tante e varie sono le leggende sul loro conto e su come assistere a una loro apparizione. Delle 25 Fantasme presenti nel libro di Claudio Marrucci, 9 sono quelle presenti nell’adattamento: si è passati dai 9 monologhi ad un testo che assumesse i caratteri della teatralità. Sono stati elaborati 3 quadri distinti, in ognuno dei quali sono 3 le Fantasme protagoniste. Per ciascun quadro è stata creata una regia distinta affinché lo spettacolo, nel suo complesso, non risulti mai uguale a sé stesso. La regia della parola viaggia di pari passo con il movimento dei corpi il quale, anch’esso, è stato strutturato in armonia con lo svolgimento drammaturgico quale mezzo espressivo, non di complemento, ma di espansione della parola stessa. Il movimento non si estrinseca solo con lo strumento della pura coreografia, anch’esso peraltro presente, ma accompagna le protagoniste in ogni momento, sia in presenza che in assenza della parola. Protagonista insieme alla parola e al movimento sarà anche la musica composta per l’occasione dal maestro Theo Allegretti che eseguirà i brani dal vivo. Una musica che non è contorno o elemento aggiuntivo: le note saranno parte stessa della drammaturgia sottolineando alcuni momenti della narrazione e del movimento e creando atmosfere suggestive ed evocative. In Fantasme, la parola e la musica, il corpo e lo spazio, si astraggono e si compenetrano, tra realtà e mito, storia e leggenda. Il femminile viene indagato dando corpo e voce a donne senza tempo.

  

Le Fantasme tornano. In un ultimo ineluttabile viaggio. Dal Medioevo agli anni di piombo, dall’antichità al Rinascimento, sono giunte fino a noi e appaiono nelle coscienze di noialtri, fallaci attori del presente. Raccontano storie, quelle del loro vissuto. Storie che non hanno tempo. Così come non hanno tempo il dolore e l’umiliazione. Così come non ha tempo la femminilità. Le Fantasme non vengono a dirci che le donne hanno una marcia in più. Le marce a disposizione dell’umana essenza sono le stesse per tutti. Ma una donna, forse, a differenza di un uomo, deve sempre dimostrare le proprie capacità. Ecco perché il dolore e l’umiliazione femminili contengono un ulteriore lato oscuro che rende ogni sofferenza più violenta. Nulla colpisce più della verità quando essa è da sempre o sottaciuta o minimizzata o volgarmente trasformata. Le Fantasme siamo noi, l’inascoltato che è in noi. Tornano ad avvisarci, a metterci all’erta, a ricordarci che è ancora possibile non sbagliare. Ma non solo nei confronti delle donne. Bensì nei confronti di noi stessi e del mondo intero”, ci dice Guido Lomoro.

Giovedì 23 febbraio ci sarà il debutto di “Fantasme” tratto dal libro “Fantasme, da Messalina a Giorgiana Masi, come e dove incontrarle”, di Claudio Marrucci e Carmela senza dubbio un’opera interessante, può dirci qualcosa in merito?

Fantasme è nato quasi per caso. Ho assistito alla presentazione del libro di Claudio Marrucci e mi sono innamorato dell’idea di portare le Fantasme in scena. Così è stato. Nel maggio 2022 lo spettacolo ha debuttato a Teatrosophia e visto il grandissimo successo di pubblico e critica abbiamo deciso di riproporlo anche in questa stagione.

Che cosa l’ha ispirata tanto da adattarlo al teatro?

L’idea di poter unire in un unico tempo storie di donne così diverse e cronologicamente così distanti. Fantasme non è un’evocazione, un’apparizione né un richiamo all’aldilà ma è materia viva, attuale, presente. E dirò di più: gli occhi delle Fantasme sono rivolti al futuro, a quello di tutti noi.

Cosa accomuna le donne raccontate nel libro?

L’universo dei sentimenti umani espresso dal punto di vista delle donne, attraverso la sofferenza, l’umiliazione, l’orgoglio, la rivalsa. E la femminilità, elemento imprescindibile dell’essere donna, considerato come marcia in più. Quella marcia in più che in fondo ha sempre dato e purtroppo continua a dare fastidio.

Mentre quelle narrate nella drammaturgia?

La spinta a fare delle loro vite travagliate, lo strumento per mettere in guardia l’umanità, per stimolarla a percorrere strade diverse, nel rispetto dell’altro e, in fondo, di sé stessi.

Come ha selezionato le 9 donne fantasma?

Si sono scelte da sole. Man mano che leggevo il libro, le mie 9 Fantasme mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di esserci.

Perché sono stati elaborati 3 quadri distinti, in ognuno dei quali sono 3 le Fantasme protagoniste?

Per sviluppare tre drammaturgie differenti se pur connesse tra loro da un unico filo conduttore. Tre valori estetici, tre espressioni attoriali che rendessero merito alle tre splendide attrici. Tre percorsi in una unica strada per arrivare ad una più efficace esplorazione della verità.

Non solo la parola ma anche la musica e il movimento sono i protagonisti di questo lavoro, perché?

Il teatro è azione. Azione che parte dal testo. Il primo ad agire è il corpo, così come avviene nella vita. Il corpo è il primo ad avere “voce”. Nelle mie regie si ritrova spesso questo connubio tra parola e movimento grazie al sodalizio artistico con Maria Concetta Borgese, maestra nell’uso del corpo.  La musica, creata ad hoc dal maestro Allegretti, non è musica che accompagna, che fa da contorno. È protagonista nella drammaturgia. È un’altra voce. Non è complemento ma essenza. La parola è musica. Il movimento del corpo è musica. Le note non fanno altro che sottolineare ed espandere un linguaggio che già c’è.

C’è anche un’indagine importante sul femminile, quali punti sono affrontati?

Direi il punto. Fantasme non santifica le donne. Non dice che sono migliori degli uomini. Siamo tutti parte di una sola umanità. Ma le donne hanno avuto e ancora hanno, una fatica in più da affrontare, un ostacolo in più da superare: la sciocca e insensata considerazione che la femminilità rappresenta qualcosa di meno. E di fronte agli ostacoli, tutti noi, trovando la nostra forza interiore, diamo il meglio. E le donne lo hanno fatto. Non sono migliori degli uomini. Ma hanno dovuto imparato a diventarlo.

Perché le Fantasme tornano?

Per metterci all’erta. Per chiederci di non sbagliare ancora. Per suggerirci una possibilità.

E tornando cosa portano o insegnano?

Portano la verità. E, come ho detto sopra, portano la possibilità. Ma si sa che la verità fa sempre paura.

I fantasmi esistono veramente?

Esistono le tracce di chi ha vissuto. Le vite non finiscono con la morte al di là delle credenze religiose. Esiste un insondabile che non muore mai. Un’eredità di pensiero e azione che si tramanda e continua a bussare alle coscienze di chi rimane e di chi verrà.

Come si vive questa parte misterica dell’essere?

Con un atto di speranza. L’immortalità del pensiero e dell’azione che si perpetuano è per me fonte di speranza, di salvezza, di riparazione degli errori fatti. Ha il suo grado di concretezza. Nulla smette di esistere.

Qual è il messaggio che vuole inviare al pubblico?

Come sempre io tento di “toccare” lo spettatore.  Di smuoverlo. Di agitare le sue emozioni, di risvegliare sentimenti sopiti, di accendere una riflessione, di lasciare un piccolo segno, di farlo viaggiare.

Chi sono i suoi compagni di viaggio?

Aggiungo “meravigliosi” compagni di viaggio. Un gruppo di lavoro che unisce professionalità, affetto, stima, unicità di intenti. A partire da Maria Concetta Borgese, che da tempo definisco la mia metà artistica.  Marta Iacopini, attrice superlativa con la quale esiste da lunghissimo tempo un sodalizio umano e professionale. Silvia Mazzotta, anch’essa splendida attrice, con la quale si è creata una sintonia fin da subito. Il geniale maestro Theo Allegretti che ha composto le musiche di Fantasme e le eseguirà dal vivo. Claudio Marrucci, autore del libro che ha il merito di avermi ispirato questo spettacolo e di avermi lasciato massima libertà di azione nel realizzare l’adattamento restandomi sempre solidale. E ancora Enzo Piscopo che ha realizzato una scenografia cogliendo perfettamente il senso di questo spettacolo. E Gloria Mancuso che sa rendere le luci protagoniste di Fantasme. Non potevo aspirare a qualcosa di meglio, perché il meglio è con me.

Andrete in tour?

Esistono progetti in tal senso ma per il momento top secret! Possiamo però rivelare che Fantasme tornerà ancora a maggio in un altro teatro romano.

Progetti 2023?

La prosecuzione del mio lavoro come direttore artistico di Teatrosophia che ha un cartellone ricco di proposte di qualità, tra le quali altre produzioni targate Teatrosophia.

Vuole aggiungere altro?

Le Fantasme siano con noi. Sempre!

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