E se qualcuno s’innamorerà di me

Grazia di Michele non smette di stupire e sorprendere, di regalare e donare la sua infinita capacità musicale armonizzata all’interno delle sue parole creative che diventano sia parole musicate nelle sue canzoni sia parole narrate all’interno dei suoi libri. Come ho avuto già modo di scrivere ogni incontro con lei è al tempo stesso “Grazia” e mistero. Nella “Grazia” c’è tutta la cifra del suo essere persona in viaggio nel mondo della vita, dove con attenta maestria sa cogliere e intuire le declinazioni che permettono di trovare una consonanza di affinità affinché la parola sia messaggera di forza e potenza, di emozione e cura, di possibilità e ricordo, di memoria e attualità. Il suo viaggio all’interno del mondo di Marisa Sannia l’ha condotta ad attraversare un viatico fatto di emozioni assolute in un’affinità d’anime che solo il fare anima di Hillmeriana memoria sa ben conciliarne la cifra narrativa. Così dalla Sardegna dove lo spettacolo dedicato alla grande artista Sannia ha preso corpo e anima approda nel continente – come i sardi sono soliti chiamare la penisola italiana – attraccando a Milano nell’incantevole cornice del Teatro Litta. Il 13 febbraio il grande debutto (per chi è interessato i biglietti sono già disponibili sul circuito Viva ticket) con un itinerario che da Milano toccherà molte città italiane, chissà forse ci sarà un tour anche Europeo. Grazia di Michele con la gentilezza che sembra accarezzare l’anima ci racconta il suo incontro con Marisa Sannia. Lo fa con delicatezza come se l’incontro sia mezzo catartico di cura e parola, forse in tutto questo c’è la sua inclinazione e professionalità come musicoterapeuta.  In fondo: “E se qualcuno si innamorerà di me. La mia chitarra suonerà per voi. Ma se nessuno mi vorrà. La mia chitarra nel silenzio piangerà. E se qualcuno si innamorerà di me. Il mio sorriso tornerà tra voi (M. Sannia)”.

Cara Grazia, ci racconta perché ha deciso di fare un omaggio così significativo a Marisa Sannia?

Perché Marisa è stata una artista straordinaria, che nei suoi ultimi lavori, è riuscita a musicare poesie di poeti sardi e di Federico Garcia Lorca con un’intelligenza e professionalità che mi ha incantato. Ho cercato di creare uno spettacolo con alcuni dei suoi musicisti storici, sento di dover far conoscere a chi la ignora, la bellezza di tutto questo prezioso repertorio

Ha collaborato con i più importanti artisti sia italiani sia stranieri, ci racconta qualcosa?

In genere i rapporti di amicizia sono stati alla base delle collaborazioni musicali, così è successo con Ornella Vanoni, Rossana Casale, Tosca, Mariella Nava, Massimo Ranieri, Eugenio Finardi e tantissimi altri. È inevitabile che tra artisti amici si finisca prima o poi a scrivere, cantare o condividere un palco insieme.

Chi le è rimasto prepotentemente nel cuore?

Tutti! Anche se Randy Crawford ha un posto speciale

Perché?

Perché mi ha commosso la sua semplicità, la sua umiltà, mi ha conquistato la sua allegria e la sua dolcezza.

Cosa l’ha fatta innamorare ascoltando “Rosa de papel”?

Tutto!

Cosa c’è in questo “tutto”?

La voce di Marisa. I testi straordinari. Gli arrangiamenti meravigliosi di Marco Piras

Con Marisa si è calata nel ruolo della ricercatrice?

Umana più che musicale, cerco di rispettare le sue ispirazioni, di guardare con i suoi occhi, di dare il suo peso alle parole.

Come ci si sente a immergersi nel mondo di una persona come Marisa?

Come una donna che incontra un’altra donna condividendo tante cose. Abbiamo stili e percorsi affini. Non abbiamo avuto bisogno di urlare per dire cose importanti e per farci ascoltare, né di usare stratagemmi per farci notare.

Emozioni, pensieri e sensazioni durante la sua ricerca?

È come quando senti la responsabilità di una grande eredità che arriva inaspettatamente, cerchi di custodirla e proteggerla fino in fondo. Dalla sua ricerca è nato un lavoro poderoso.

Come un grande puzzle ha rimesso insieme pezzi?

Si, ho a fianco il suo produttore storico Marco Piras, senza di lui sarebbe stato difficilissimo. Per me è una grande gioia sentire che c’è tanto amore per Marisa, abbiamo debuttato a San Teodoro, non dimenticherò il calore con cui è stato accolto lo spettacolo.

Oltre a questo, in cantiere c’è altro?

Sto lavorando a un nuovo album con mia sorella Joanna che uscirà in primavera. Lei, ormai da trent’anni, ha un rifugio di animali che hanno avuto delle vite difficili, quindi, sto preparando un disco raccontando la sua storia, oltre che il vissuto di questi animali di cui le si prende cura. È un progetto molto carino, infatti attualmente sono in sala di registrazione dedicata interamente alle storie in musica di queste anime pure.

Un progetto editoriale molto particolare?

Assolutamente. Gli animali ci insegnano molto. Ho una gattina che quando è arrivata era già con dei problemi, era sorda, adesso si è aggiunta la cecità. È un gatto che ha bisogno di tantissime cure, ma è un gatto che gioca e vive in simbiosi anche se ha la sua particolare autonomia. Sebbene abbia bisogno di avere sempre qualcuno vicino. Lei mi fa comprendere che a volte è giusto anche fermarsi, respirare, prendere un tempo diverso dalla corsa cui siamo abituati a fare nelle nostre vite frenetiche.

C’è anche un progetto editoriale?

Sto scrivendo il sequel di Apollonia, la mia intenzione è scrivere una trilogia.

È una persona molto creativa, tocca più ambiti dell’arte?

Non so stare ferma!

Tornando a Marisa Sannia, il pubblico ha risposto in maniera entusiasmante, se lo aspettava?

Abbiamo fatto una data a Roma, la prima in assoluto fuori dalla Sardegna. Il pubblico si è lasciato coinvolgere da questo spettacolo, dalle musiche, dalle atmosfere, dalle parole, così mi sono detta: “è arrivato il momento di portarlo in giro”.  Così lo stiamo portando in giro per l’Italia e il progetto cui tengo molto è dargli una valenza internazionale, ovvero cercando di fare delle tappe Europee. È uno spettacolo senza tempo adatto a ogni stagione. Abbiamo la data del 13 febbraio che segna un avvio importante, dopo Roma, al Teatro Litta di Milano.

Cosa c’è di così particolare in questo spettacolo?

Oltre alla musicalità del sardo c’è quella spagnola, c’è la storia, la narrazione, la poesia, le parole di Marisa; infatti, abbiamo la sua voce che ci segue in tutto lo spettacolo. Inoltre, il poderoso lavoro che ha dedicato a Federica Garcìa Lorca musicandone le poesie. Ogni tanto Marisa racconta il suo punto di vista sulla musica, sulla poesia, sull’arte. È uno spettacolo commovente.

Date corpo e anima a Marisa Sannia?

Si! Anche corpo perché c’è la sua immagine oltre che la sua voce che risuona. Sentire lei che racconta dà una forza maggiore all’insieme dello spettacolo, ne crea una potenza emotiva assoluta. Sono pezzi che lei aveva registrato per metterli nel suo spettacolo teatrale ma non ha avuto il tempo perché è mancata prima di poterlo realizzare. Con questo spettacolo stiamo ricucendo qualcosa che si è strappato improvvisamente. Non è il mio spettacolo nel senso che non sono le mie canzoni, ma questo non vuol dire nulla perché c’è altro che è difficile rendere a parole.

Questo è un insegnamento che lei porta avanti?

Si! Sannia si è chiusa nella poesia. Con tutta la popolarità che aveva lei ha scelto questo percorso di ricerca, tanto che il lavoro su Federica Garcìa Lorca è durato più di tre anni. Un’artista, come Marisa, che a un certo punto della sua vita fa un percorso del genere è sempre d’insegnamento. Un artista potrebbe solo sfruttare la popolarità invece lei ha scelto altro, cercava l’essenza, la profondità. Le persone non conoscono questo suo aspetto, non lo immaginano nemmeno nel paese dove è nata, che ho visitato. È una scoperta. Un’altra storia.

Con il suo spettacolo su Marisa Sannia sembra tornare alle origini, anche questo è un insegnamento in un mondo che vive solo sulla rete il tempo migliore?

Come no! Il veicolo migliore che può fare la musica è proprio questo: l’ascolto e la condivisione.

Chi sono i suoi compagni di viaggio in questo spettacolo?

Ho arruolato i musicisti storici di Marisa, costruendo così “Poesie di carta”. Come ci siamo dette all’interno dello spettacolo ci sono canzoni in italiano, sardo, spagnolo in un ambiente sonoro world originale sapientemente costruito da Marisa con i suoi musicisti Marco Piras (piano), Fabrizio Fabiano (violoncello), Bruno Piccinnu (percussioni), che mi affiancano sul palco insieme con altri due musicisti: Fabiano Lelli (chitarra) e Ermanno Dodaro (contrabbasso).

La famiglia di Marisa Sannia quanto è stata importante?

È stata molto preziosa. Con l’aiuto della famiglia di Marisa Sannia e dei suoi collaboratori storici mi sono potuta immergere nel mondo di Marisa facendola così riemergere con tesori preziosi: stralci di copioni da lei scritti per la presentazione dei suoi spettacoli teatrali, traduzioni originali di poesie, canzoni inedite, frammenti di uno spettacolo che non ha avuto il tempo di essere messo in scena.

A dicembre 2022 è uscito un suo singolo?

È uscito il singolo: “Dall’altra parte”, una riflessione sull’umanità, divisa da situazioni e condizioni diverse, eppure espressione di uno stesso grande cuore. Sono confini e differenze che credevamo superate dalla tecnologia, dal progresso economico, dalla liberalizzazione dei rapporti personali e che invece, mai come in questi anni, fanno sentire tutta la loro inaccettabile presenza: un sistema economico iniquo, guerre, migrazioni, malattie, dittature economiche e religiose alimentano paure, divisioni, creano disparità e diffidenze e rendono sempre più difficile sviluppare l’empatia verso l’altro, sempre più difficile mettersi “Dall’altra parte”, capire, capirsi.

Vuole aggiungere altro?

Due cose: per lo spettacolo a Milano i biglietti sono già disponibili sul circuito Viva ticket (https://www.vivaticket.com/it/ticket/grazia-di-michele-poesie-di-carta/201468).

Inoltre, vorrei ringraziare Paolo Testori che fortemente ha voluto questa la data di Milano.
Giunti a questo punto non resta che cogliere l’immenso insegnamento che si tramanda come linfa vitale di stagione in stagione ricordando sempre che: “(…) se nessuno mi vorrà. La mia tristezza senza fine tornerà. Amore, ascoltami, ti ascolterò. Amore, aiutami, ti aiuterò. Chi cerca un angelo lo troverà. Io cerco un attimo d’eternità. E se qualcuno si innamorerà di me. La mia chitarra suonerà per voi. Ma se nessuno mi vorrà. La mia chitarra nel silenzio piangerà. La mia chitarra nel silenzio piangerà (M. Sannia)”.

 

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