Da grande farò la stilista

Nel cuore di una bimba batte forte il desiderio di realizzare il suo sogno e poi alla prima sfilata si consolida quello che ancora era una speranza, un desiderio, un sogno. Adesso è il possibile, il viaggio, dove la meta ancora è tutta da definire ma il viatico è lì pronto per essere percorso. Fadia Nouri, una giovane donna di origini tunisine, cresciuta in Italia e formatasi nelle scuole di moda del nostro paese, propone la sua prima sfilata ed è subito un successo strepitoso. Ogni suo capo nasce dalla passione, dall’amore, dal bisogno di comunicare il suo messaggio e la sua cifra stilistica che si fa portatrice di nuovo. Nella vita tutto può accadere e i sogni son desideri che si realizzano e prendono vita. Fadia ci racconta il suo percorso, lo fa con emozione, determinazione, voglia di esistere nel difficile mondo della moda. Senza dubbio il suo primo ingresso è stato un successo con tanto di applausi interminabili. Le sue idee stilistiche nascono, prendono vita e forma dal suo lavoro attento e scrupoloso. Lei segue, passo passo, ogni più piccolo dettaglio per poter creare qualcosa di unico e assolutamente nuovo. Solo così si può fare di un’idea stilistica un’opera d’arte. Le sue creazioni sono opere d’arte che si donano all’altro.

Grazie Fadia, per questa intervista che mi incuriosisce e mi stimola domande, ecco la

prima: dove nasci, dove cresci, in altre parole chi sei?

Descrivermi in poche parole non è tanto facile, ma ci provo! Sono una giovane Fashion Designer di origine tunisina nata e cresciuta in Italia, di preciso in Sicilia, ma ho sempre vissuto a Trento. Ho 21 anni. Sin da bambina sono stata appassionata di moda, tendenza e buon gusto. Mi reputo una persona ottimista, creativa, concreta e molto precisa.

Che studi hai fatto?

Ho conseguito nel 2017 una qualifica di operatore tecnico dell’abbigliamento, poi successivamente nel 2018 ho ottenuto un diploma tecnico dell’abbigliamento conseguito al CMC Centro Moda Canossa di Trento. Grazie all’esperienza conseguita al Centro Moda ho acquisito nuove conoscenze che mi accompagnano fino ad ora come la modellistica e confezione, disegno a mano e in piatto, progettazione collezioni ed infine la conoscenza dei software. Dopo i 4 anni di formazione ho voluto approfondire di più il mondo della moda; quindi, mi sono iscritta all’accademia NAD di Veronaconseguendo, al primo anno, il Master in Fashion Design. Nel secondo anno ho conseguito il Master in Fashion Design ad indirizzo Knitwear, nell’ultimo anno il Master in Fashion Design ad indirizzo prêt-à-porter.

Perchè la moda, il fashion?

Non c’è stato un momento o un episodio specifico nella mia vita che mi ha portato ad avvicinarmi alla moda, semplicemente è una passione che è nata con me, non ho mai voluto fare altro, non ho mai neanche pensato di fare altro. Ho sempre amato la moda perchè la vedo come strumento di espressione personale, un qualcosa che non ti definisce mai, ma ti permette di reinventarti ogni giorno. Sin da bambina ho avuto le idee chiare su quello che volevo fare e quale fosse il mio sogno. Oggi sono fortunata nel poter dire che lavoro ogni giorno per realizzarlo. Però c’è stato un momento nella mia vita che mi ha incoraggiato di più a percorrere questa strada. Alcune mie ex compagne di classe delle medie e alcuni parenti hanno sottovalutato il percorso che volevo seguire cercando di convincermi che questa strada non mi avrebbe aiutato a trovare lavoro. Per loro la moda è inutile. Grazie a queste parole ho preso più coraggio, ho continuato a studiare fino ad arrivare a presentare la mia prima collezione. Solo l’idea di creare qualcosa, fare il cartamodello fino alla confezione dell’abito è per me una cosa di grande fascino. Toccare i tessuti, gli accessori per la confezione, è molto appagante, mi è servito a stimolare la fantasia e creatività. Per tutti questi motivi ho deciso di intraprendere questa strada, la moda è per me una fonte di creatività, e riesce a farmi sentire viva. La maggior parte degli input esterni, una foto, un dettaglio, un colore, una canzone si trasformano nella mia mente in una storia da cui partire per poter creare una collezione.

Quando hai deciso che da grande avresti fatto la fashion designer?

Non ho mai deciso. È successo. All’età di 13 anni riempivo i miei quaderni con schizzi di vestiti. Disegnando dimenticando il mondo intero, ero solo io e i miei disegni. Però c’è stato un momento dove ho capito e deciso che da grande avrei fatto la stilista.

Quando?

 Quando ho fatto la mia prima sfilata il 12 giugno 2022. Vedendo i miei capi passare in passerella mi sono commossa, ero davvero molto felice, mi sono detta: “questa felicità la porterò sempre con me, non smetterò mai di fare questo lavoro”.

Dove prendi l’ispirazione?

L’ispirazione principale arriva dalle persone che mi circondano. Sono una designer curiosa, attenta ai dettagli. Mi guardo sempre intorno per capire le persone, il loro modo di essere e di esprimersi. D’altronde la moda nasce e si crea anche dalla strada. Prendo ispirazione dalle riviste, dalla storia della moda, dall’arte, dalla tendenza del momento, e infine, dai materiali che sono molto fondamentali.

Che tipo di designer sei?

Versatile! Mi adatto a tutto ma detto le regole della mia vita come un generale moderno e permissivo che ama la vita in tutte le sue forme. Amo essere me stessa a piccole dosi e rischiare poco alla volta per conquistare la mia femminilità in modo completamente diverso.

Qual è lo stilista o la stilista che ami di più?

Elisabetta Franchi!

Perchè?

La donna che veste Elisabetta Franchi è una donna che sa di potersi sentire a suo agio in qualsiasi contesto, anche i più formali. Ha sempre lottato affinché le donne non si vergognino della propria femminilità: così, se un tempo per essere credibili e autorevoli le signore si vestivano da maschi o comunque con capi che non sottolineavano le proprie forme, puntando su tailleur che le rassicuravano, oggi le cose sono cambiate. Finalmente le donne non hanno più problemi a indossare una bella camicetta. Adoro il fatto che i suoi capi sono sempre eleganti e fini, ha dei tagli belli, vestiti che disegnano il corpo, idee sempre molto particolari e sa rendere molto femminile anche la più banale t-shirt. Adoro le sue scarpe.

Cos’è che ti colpisce di più quando vedi un abito, un capospalla, una maglia?

Mi colpisce il fatto che i vestiti hanno varie funzioni: proteggono il corpo dal freddo, nascondono il corpo alla vista altrui, servono a minimizzare i difetti fisici, ma anche ad esprimere la personalità; inoltre rivelano la posizione sociale o, se si tratta di uniformi, il ruolo/funzione. Il vestito è importante nelle relazioni sociali: sappiamo che per certe occasioni è meglio indossare certi abiti e non altri; i vestiti servono per essere ammirati, o semplicemente per sentirci “a posto”, rispettabili agli occhi degli altri. Il vestito è quindi una specie di “maschera sociale” che ci permette di essere a nostro agio con gli altri, ma è anche libertà di espressione. È questo che mi colpisce nei capi.

Che cosa ti colpisce delle persone?

Ci sono due cose che mi impressionano di più riguardo alle persone: l’intelligenza e la gentilezza. Le due cose insieme sono un magnete ad alta potenza per me. Non c’è niente di meglio che incontrare una persona che è molto intelligente e/o istruita. Sono come una spugna intorno alle persone intelligenti e potrei ascoltare per ore e ore e meravigliarmi delle loro conoscenze e della loro capacità di risolvere qualsiasi problema o domanda con facilità. Amo le persone gentili. Con la gentilezza arriva la pazienza, che si basa sulla concretezza, sulla considerazione, sulla sensibilità e sulla disponibilità ad aiutare, sulla sincera preoccupazione per gli altri. Una persona che non fa commenti sarcastici sui meno fortunati ed è felice di dare a qualcuno il tempo o i consigli necessari per aiutarlo. Una persona che darebbe a uno sconosciuto il suo panino nel parco perché ha fame. Le rare occasioni di incontrare persone intelligenti e gentili sono inebrianti, un dono raro e speciale che dovrebbe essere apprezzato e rispettato.

Cosa pensi dello street style?

Penso che lo street style sia “una vera e propria cultura, non semplicemente un modo di vestire”. Lo streetwear è un movimento artistico. È un modo di creare le cose.  Penso che lo streetwear è un modo che le persone hanno di esprimersi attraverso l’abbigliamento, di non omologarsi alla massa.

E di Coco Chanel?

Coco Chanel è stata una persona fantastica perchè ha inventato un nuovo stile dando vita a silhouette casual chic rivoluzionarie. Disegnando la bottiglietta di profumo perfetta e allo stesso tempo alimentato uno dei brand più di successo nel panorama della moda internazionale. Il suo marchio continua a crescere estendendo la sua fama per i decenni a venire. Adoro la sua intelligenza così come alcune delle sue citazioni sono per me spunto di riflessione: “La natura ti dà la faccia che hai a vent’anni; è compito tuo meritarti quella che avrai a cinquant’anni”, e anche questa: “La semplicità la chiave fondamentale di ogni vera eleganza”.

Dove nasce la vera moda?

La moda è nata nell’Ottocento. Grazie a telai meccanici e macchine per cucire.  Parigi inaugura la produzione di modelli come prodotti di massa. Nel 1860 nasce l’alta moda chiamata anche “haute couture”.

Come nascono le tue creazioni?

Il primo step fondamentale è lo sviluppo dell’idea partendo da schizzi e bozzetti su carta. Segue poi la realizzazione del cartamodello di tutti i pezzi che andranno a comporre il capo o l’accessorio. Si scelgono a questo punto tutti i tessuti che si andranno a realizzare in base al disegno, si realizza il prototipo del prodotto per capire se ci sono eventuali modifiche da apportare, se così dovesse essere si procede a realizzare un nuovo prototipo. Una volta approvato il prototipo definitivo si passa alla realizzazione del controcampione, su cui verrà fatto un controllo qualità attraverso un vero e proprio test di indossabilità. Superato sia il controllo qualità sia i vari test, il controcampione può ufficialmente essere messo in produzione.

E poi?

E poi si parte!

Fai tutto da sola oppure hai uno staff che ti aiuta?

Per l’ispirazione della sfilata e la creazione dei capi ho fatto tutto da sola dal disegno alla ricerca del tessuto fino al colore. Per la realizzazione della modellistica mi sono affidata a Mariuccia Pedrotti nonché la mia ex professoressa delle superiori del CMC di Trento.

Grazie a lei e i suoi consigli sono riuscita a realizzare la base per i miei capi. Per la sartoria mi sono affidata a Maria Notarnicola, una mia conoscente meravigliosa, con le sue mani d’oro siamo riuscite a tagliare e cucire tutti i capi della collezione.

La tua donna tipo?

Il mondo fuori è pieno di esemplari femminili diversi per caratteristiche psicologiche e comportamentali, ma è indubbio che certi tipi di donne più di altre corrispondono al nostro modo di essere, di pensare, di vivere; quindi, non ho un tipo di donna a me piacciono tutti i tipi di donne.

Per essere belle bisogna essere magre?

“Bella” … è una definizione decisamente soggettiva. Nella scala di valori occidentale “bella” è un parametro indotto dalla società in cui viviamo. Ridotto ad uno standard a cui adeguarsi più che un metro di valutazione personale. È così un po’ ovunque. Essere magre o con chili di troppo non ha importanza. La donna non è bella solo per il fisico ma per tanti aspetti che vanno dall’estetica al pensare, dal muoversi al suo modo di comportarsi. La valutazione di bella o no è personale e non c’è un vero e proprio standard. Esistono combinazioni tra chili seno fondoschiena fianchi. Non bisogna essere magre per essere belle.

Cosa pensi dell’affermazione di Victoria Beckham sul mondo curvy?

Non è una novità che le cose stiano tendenzialmente così: gli standard di bellezza variano nel tempo come le mode e, purtroppo, in tanti tendono ad adattarcisi. Victoria Beckham potrebbe semplicemente aver cambiato idea: forse spera davvero che, rispetto al passato, le nuove generazioni riescano ad avere un rapporto più sereno con il loro corpo (e non sarebbe male).

Disegneresti una collezione dedicata alle donne curvy? Perché?

Assolutamente sì. Se dovessi disegnare una collezione curvy lo farei volentieri perché in primis io sono una donna curvy, e poi, fare qualcosa di diverso dal solito è sempre una cosa positiva nel mondo della moda.

Ti piacciono le creazioni sartoriali?

Sono molto belle perchè sono il fulcro della raffinatezza sartoriale. Le lavorazioni sartoriali sono realizzate su misura dalla A alla Z. Partendo dalla modalità di taglio e cucitura del sarto di una volta, fino alla ad avere anche tessuti di altissima qualità.

L’accessorio indispensabile per essere stilosa?

Un orologio classico, una borsa preziosa ed infine gli orecchini.

Dove possiamo acquistare le tue creazioni?

Al momento sono ancora in fase di costruzione del mio sito; quindi, non ho pubblicato i miei capi online, ma lo sto facendo via Instagram. Ogni giorno sto pubblicando i miei capi e le persone mi scrivono in privato per informazioni o prezzo del capo; quindi, si possono acquistare i miei capi contattandomi sul mio profilo Instagram FADIA___NF.

Vuoi aggiungere altro?

Grazie mille per questa intervista!

 

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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