Abbracceresti uno sconosciuto?

Il 21 gennaio 2023 ricorre la 37° Giornata Mondiale dell’Abbraccio e, per questa occasione, le registe Ambra Simanella e Dalila Lange, hanno deciso di divulgare il loro cortometraggio, in uscita il prossimo 20 gennaio su Youtube. “Abbracceresti uno sconosciuto?”, della durata di dieci minuti, scritto, diretto e autoprodotto dalle due giovani cineaste. Il protagonista Stefano Saccotelli, già avviato nel mondo delle fiction, interpreta Manlio, un uomo che ha perso la moglie e che, in una giornata al parco, prova a lasciarsi coinvolgere e a cambiare vita grazie a una ragazza che effettua un esperimento sociale con la benda sugli occhi: quello di un abbraccio alla cieca, di un abbraccio a una sconosciuta, in questo caso. È un abbraccio a chiunque, questo è il messaggio che intendono rimandare Ambra Simanella e Dalila Lange, le quali disegnano un riavvicinamento umano attraverso questo gesto intenso e significativo. Dai registri nostalgici e dai coloni nitidi, “Abbracceresti uno sconosciuto” è un vero inno ai sentimenti, in cui ognuno si può rispecchiare e ritrovare un pezzo della propria anima.

   

“Abbracceresti uno sconosciuto?” è arrivato in finale al concorso di “50&+ Corti di Lunga Vita”, la cui premiazione si è tenuta a maggio scorso al Teatro Argentina di Roma ed è stata presentata da Pif. Il cortometraggio è inedito e ancora non è uscito su nessun canale social né piattaforma online. Abbiamo intervistato Ambra Simanella e Dalida Lange.

Perché si dovrebbe abbracciare uno sconosciuto?

(Ambra Simanella) Sentire intorno il calore di una persona è un antistress naturale. Affrontiamo periodi della vita in cui ci sentiamo soli o sotto stress ed è difficile, spesso, avvicinarsi agli affetti anche solo per un abbraccio. Inoltre penso che lasciarsi andare ad estranei possa aiutare a ridare fiducia nel prossimo.

(Dalila Lange) L’essere sconosciuti a qualcun altro è del tutto relativo. Casualmente incontriamo qualcuno su una panchina accanto a noi e, un attimo dopo, con qualche chiacchiera appena, non definiremmo più quella persona “sconosciuta”. Forse dovremmo imparare ad accettare che il nostro vero sconosciuto, siamo noi stessi e, magari, abbracciando “l’altro” riconosciamo anche meglio quella persona che vediamo ogni mattina allo specchio.

L’abbraccio è davvero la cura dell’amore?

(Ambra Simanella e Dalila Lange)

Tutti abbiamo insito dentro di noi il desiderio di amare e di essere amati. L’abbraccio – da solo – non può essere la “cura”, perché serve anche dell’altro; ma, sicuramente, è un buon gesto per cominciare a mostrare questo forte sentimento alla base di ogni cosa.

Eric Berne ritiene che senza l’abbraccio la spina dorsale di un individuo avvizzisce, c’è molto di questo nel vostro cortometraggio?

(Ambra Simanella) Sicuramente il nostro Manlio si stava spegnendo ed è stato un abbraccio inaspettato a fargli tornare la voglia e la gioia di riavvicinarsi agli affetti.

Come è nata l’idea di trattare questo argomento?

(Ambra Simanella) Dalila e io ci siamo conosciute in video lezione: io a Milano, lei in Svizzera, e ci siamo avvicinate moltissimo. Abbiamo parlato di quanto ormai sia comune intrattenere rapporti dietro a uno schermo, e di quanto, soprattutto dopo il Covid, le persone tendano a prendere distanze tra loro. Abbiamo parlato di esperienze personali, di allontanamenti familiari e, dopo aver scritto e prodotto il corto, la prima volta che ci siamo viste “dal vivo” ci siamo abbracciate subito.

(Dalila Lange) Ho sentito sin dal primo istante una forte sintonia con Ambra, nonostante ci dividessero 218 km e fossimo a una lezione. Per quanto lo schermo e le videochiamate siano state fondamentali per conoscerci e avvicinarci, l’esigenza di vederci di persona, diventava sempre più impellente. Per cui, perché non approfittarne anche per creare qualcosa? Così, tra nottate di messaggi e chiamate fino le 4h di mattina, abbiamo deciso che potevamo provare a realizzare qualcosa.

Quanto la pandemia ha tagliato di netto il contatto con l’altro?

(Ambra Simanella) Moltissimo. Abbiamo fatto due anni a darci gomitate ed è giunto il momento di tornare ad abbracciarci, o almeno torniamo a stringerci le mani!

(Dalila Lange) La pandemia ha messo in discussione ognuno di noi. È come se i “a.C.” e il “d.C.” si fossero tramutati in un “avanti Covid” e “dopo Covid” e, chi più e chi meno, ne ha risentito. Molti hanno perso persone care, molti hanno riflettuto, molti hanno perso la fiducia nell’altro e molti, al contrario, l’hanno riacquistata. Di certo, non siamo più gli stessi e, purtroppo, il taglio netto con “l’altro” è una delle tante tristi conseguenze della pandemia.

L’altro è sempre grazia e mistero oppure c’è altro?

(Ambra Simanella) L’altro è sempre mistero, ma sicuramente bisogna scoprirlo e non tirarsi indietro. Non tutti possiamo essere grazia, ma tutti beneficiano del dubbio.

(Dalila Lange) C’è sempre tanto nell’”altro”: grazia, mistero, dolore, gioia, esperienze, lezioni. Ognuno si porta dentro un mondo immenso.

Qual è il messaggio che volete inviare al pubblico?

(Ambra Simanella) Abbracciamoci, non dimentichiamoci degli affetti, non diamoli per scontato, non dimentichiamoci che coltivare gli affetti non fa bene solo a loro ma anche a noi stessi e, se diffondessimo affetto gratuito, ne beneficerebbe la società.

(Dalila Lange) Quello di perdonare, di ricordarci che a volte basta anche solo un abbraccio per riconciliarsi alle persone più care; tutto è risolvibile. Per quanto alle volte possa succedere di allontanarsi da qualcuno, è importante ricordarsi che fare “pace” con gli altri, ci aiuta prima di tutto a fare pace con noi stessi.

Nella nostra epoca social di fatto l’abbraccio è un abbraccio virtuale fatto di emoticon e parole contratte, quanto questo inaridisce?

(Ambra Simanella) Dalila e io prima di incontrarci, proprio per le riprese del corto, ci siamo inviate un sacco di abbracci virtuali fatti di gif, emoticon, cuoricini e parole carine, ma quando ci siamo viste non abbiamo potuto fare a meno di stringerci.

I social sono uno strumento che, usati in maniera consona, creano ponti, legami e affetti. È ovvio che non ci si debba nascondere all’interno, isolandosi dalla vita reale, ma demonizzare i social non lo trovo un capro espiatorio corretto. Gli abbracci virtuali comunque, se sinceri, sono affetto puro.

(Dalila Lange) I social ci hanno permesso di conoscerci e di stringere un legame profondo. Chiaramente non devono essere una scusa per isolarsi dalla realtà ma – soprattutto durante il periodo della pandemia – sono stati uno strumento essenziale per non perdere la testa.

Quanto, invece, le famiglie separate hanno bisogno di un abbraccio terapeutico?

(Ambra Simanella) Secondo me tanto, e non solo quelle separate. Spesso anche nelle famiglie più unite e compatte servono abbracci e gesti di affetto, anche quando non si pensa.

(Dalila Lange) Molto. Ci si separa per svariati motivi e un abbraccio potrebbe essere il trampolino di lancio per risolvere contrasti, laddove è possibile.

Il riavvicinamento umano è possibile?

(Ambra Simanella) Io penso che chiunque possa riavvicinarsi, in qualsiasi tipo di rapporto, in qualsiasi momento della vita, o dopo qualsiasi avvenimento. Sicuramente i rapporti possono mutare, ma non per questo essere meno importanti o veri.

Si può con un abbraccio ritrovare la strada smarrita?

(Ambra Simanella e Dalila Lange)

La strada smarrita ci porta a trovarne altre alternative; l’importante è non dimenticare chi c’è stato per noi nei momenti più importanti, belli o difficili che siano. E sicuramente un abbraccio può aiutarci a farci riconciliare con le persone che abbiamo perso.

Con questo cortometraggio avete vinto dei premi, non c’è abbraccio più bello?

(Ambra Simanella) Siamo arrivate alla finale del concorso Corti di Lunga Vita 2022 ma, purtroppo, non abbiamo vinto premi. Dalila, però, proprio prima della premiazione – durante una mia crisi da troppa emozione – mi ha abbracciato forte dentro il Teatro Argentina e quello è stato l’abbraccio più bello: vero, sincero, d’affetto e di supporto. Eravamo arrivate con il nostro primo cortometraggio a una finale in un teatro bellissimo che ha fatto la Storia ed eravamo lì insieme. Come non esserne felici?

(Dalila Lange) Non abbiamo vinto premi con “Abbracceresti uno sconosciuto?”, ma siamo ugualmente soddisfatte di essere riuscite a portare a termine quello che è stato il nostro primo progetto. Personalmente quel cortometraggio ha segnato l’inizio di una nuova avventura, una nuova strada da intraprendere, nuove persone da conoscere, da amare e di cui potermi fidare. Per me non poteva esserci premio più bello. E, in più, è stata una sorpresa l’essere arrivate poi in finale, vedere il supporto che abbiamo avuto quella sera al Teatro Argentina, vedere l’emozione di ognuno di noi e della splendida Ambra.

Dove sarà visibile il vostro lavoro?

(Ambra Simanella) Uscirà su YouTube visibile a tutti il 20 gennaio, per preparare il nostro pubblico alla Giornata mondiale dell’abbraccio!

(Dalila Lange) Oltre che sul canale YouTube, in occasione della Giornata mondiale dell’abbraccio, il cortometraggio verrà proiettato il 21 gennaio alle ore 18h presso TheatreDanceDivision, a Roma, in via Anagnina 492/d, durante una rassegna di cortometraggi dal nome “SoloAssieme”.

Il pubblico cosa vi ha restituito?

(Ambra Simanella) Il cortometraggio è inedito, ovviamente vedere amici e parenti commuoversi alla prima, ma anche alla seconda visione, è stato il regalo più bello.

(Dalila Lange) Il nostro pubblico, al momento, sono stati amici e parenti. Vederli commuoversi e immedesimarsi nella storia, è stato molto emozionante.

E la critica?

(Ambra Simanella) È ancora inedito, quindi attenderemo l’uscita sul canale per avere la vera prima critica. Sappiamo, però, che è il nostro primo corto e abbiamo ancora tanta strada da fare, ma siamo determinate a imparare, a migliorarci, a confrontarci con questo mondo, e da sole e insieme ad affrontare tutto ciò che verrà.

(Dalila Lange) Siamo ben consapevoli di alcuni errori e, come dice Ambra, abbiamo ancora tanta strada da fare.

Progetti targati 2023?

(Ambra Simanella) Sto lavorando alla scrittura di un grosso progetto che mi sta molto a cuore di fiction, con materiali di archivio e film di famiglia.

(Dalila Lange) Non faccio spoiler, vedremo cosa succederà nel corso di questo 2023.

Volete aggiungere altro?

(Ambra Simanella) Volevamo ringraziarla per l’opportunità e, speranzose, che le possa piacere il nostro corto, invitiamo lei e i lettori a non lesinare sui gesti d’affetto.

(Dalila Lange) Innanzitutto, grazie infinite per tutto il tempo che ha dedicato a noi e al cortometraggio. Inoltre, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno preso parte al progetto ossia – in ordine alfabetico – Mauro Bubbico, Alessio e Aurora Croitoru, Serena De Stefano, Arianna De Vita, Alice Gregotti, Daniele Menin, Jacopo Nedbal, Paolo Porsia, Stefano Saccotelli, Monica Turri e Daniel Zabiku; senza la loro fiducia e il loro supporto, sarebbe stato impossibile realizzare questo cortometraggio.

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