A teatro si è immortali

Ogni storia ha il suo perché, la sua sottile declinazione atmosferica che attraversa l’anima incidendosi profondamente nel vissuto che diventa esperienza e mondo, vita e possibilità. Tutto può accadere ma quando sei in teatro sai bene che quell’accadere sarà l’eterno perché s’inciderà per sempre nell’anima. Perché “il teatro è la zona franca della vita: lì si è immortali (V. Gassman)”. Elettra Zeppi ci regala un lavoro denso di mondo e di vita dove “nella totale perdita di valori della gente, il teatro è un buon pozzo dove attingere (Gigi Proietti)”. “402” trama e tesse una narrazione che si fa portavoce di una realtà intensa e profonda, che mette luce sui comportamenti, sui fatti e misfatti di un quotidiano che s’interseca in compromessi, zone d’ombra e illeciti e poi … e poi c’è molto ancora.

          

Cara Elettra, grazie per aver anticipato l’orario dell’intervista.

Oggi mi sono presa un po’ di tempo per me e me ne vado al mare.

Brava, un po’ di relax non fa mai male. Sono arrivata io a riportarti al lavoro, niente male come inizio di un momento di stacco. Vengo subito alla prima domanda: debutti con “402”, scritto e interpretato da te?

Sì! Scritto da me, interpretato da me. Non amo essere diciamo Elettrocentrica, però è così. Perché non hai fatto anche la regia, visto che c’eri facevi tutto in casa?

Se avessi fatto la regia non sarei stata in scena. “402” è scritto da me e Francesco Imundi. L’ho coinvolto in questa splendida follia.

Perché “splendida follia”?

La chiamo splendida follia perché sia la collaborazione con lui sia con il resto della squadra è stata fantasticata, un’esperienza bellissima. La regia è affidata a Federico Vigorito, in scena con me c’è Giancarlo Porcari.

Ma che cos’è “402”?

È un thriller ma è anche uno spettacolo che crea una grossa suspence. In scena ci sono solo due personaggi. È ambientato nella stanza di un hotel nel centro di Roma, dove alloggia un Senatore della Repubblica che è in attesa di giudizio da parte della Commissione del Senato sull’autorizzazione a procedere nei suoi confronti perchè si presume abbia commesso degli illeciti. La notte in cui è in attesa di sapere quale sarà la sua sorte chiuso nella sua stanza di albergo, a un certo punto piomba come un fulmine a ciel sereno, in una maniera completamente inaspettata, una cameriera del piano. Questo è l’inizio dello spettacolo. Da qui si sviluppa tutta una vicenda che non posso svelare, altrimenti spoilero la commedia, non mi sembra il caso.

Capisco. Però ci sono degli spunti interessanti: non so se la commedia l’hai scritta durante la pandemia, quando eravamo tutti chiusi?

È stata scritta nel 2021 a pandemia già iniziata. L’idea si è maturata dopo un anno di semi reclusione. Sono stati periodi difficile anche se io ho sempre continuato a lavorare insegnando via zoom e, quando era possibile, facendo lezione in un parco. In quel periodo ho realizzato delle cose che non avrei mai potuto immaginare di poter realizzare. Non è solo lo spirito di sopravvivenza, è proprio la voglia di vivere. Perché ti aggrappi alla vita con le unghie e con i denti. Non è stato semplice sostenere quel periodo per chi fa il mio lavoro. Mi sono aggrappata all’idea di questa commedia e alla fine le cose sono andate da sole.

Cosa vuoi dire?

I miei colleghi hanno accolto questo progetto con entusiasmo. Vigorito mi ha detto subito di sì. Quindi diciamo non in piena pandemia, ma su una pandemia ancora galoppante, è nato questo lavoro.

I temi che tratti sono abbastanza significativi: c’è la corruzione, la differenza di genere, la differenza sociale. Tutti spunti di riflessione al di là del thriller?

Certamente sono tutte tematiche che vanno a comporre il thriller. C’è anche un discorso di illeciti ambientali. È un thriller composto da tutte queste tematiche che si vanno a intersecare l’una con l’altra nella vita di questi due personaggi che si chiamano tra l’altro, Anna e Marco, come i protagonisti della canzone di Lucio Dalla, cosa del tutto casuale.

L’idea della camera?

È venuta dopo l’idea della narrazione. I nomi sono un po’ una mia fissazione quando scrivo.

Perché?

Perché quando immagino il personaggio lo vedo già con la sua identità. Amo i nomi semplici, comuni dove tutti possono riconoscersi e portare la narrazione nella quotidianità.

Per chi fa il tuo lavoro credo sia fondamentale poter restituire al pubblico un lavoro che stimoli la riflessione e che faccia sentire in sintonia con la storia?

È importante riuscire a trattare in forma artistica temi importanti, affinché stimolino una riflessione, un ragionamento.

Cosa ti ha restituito il pubblico riguardo allo spettacolo?

Abbiamo ricevuto dei buoni riscontri, non solo dagli addetti ai lavori ma anche dal pubblico in sala. Questa è stata una cosa bellissima. Anche la critica ha avuto parole di apprezzamento. Sai un amico, a volte anche il pubblico possono fare degli apprezzamenti per simpatia, ma la critica è reale, non ti fa sconti.

L’attore deve essere capace di prendere per mano il suo pubblico e condurlo all’interno del suo lavoro?

Esatto. Federico Vigorito con la sua regia ha dato al lavoro un taglio cinematografico. Sembra di essere all’interno di una pellicola, lo spettatore viene portato dentro al lavoro, amalgamato con la storia e i personaggi divenendo un corpo unico. Sembra di stare dentro a una puntata di una serie Netflix.

Questo può darvi lo spunto per portarlo in pellicola con una serie?

Chissà, potrebbe essere.

Progetti autunnali?

Ci sono tanti lavori e nuovi progetti, tutto dipenderà anche dalla situazione della pandemia. La macchina del teatro si sta rimettendo in moto speriamo non la fermino ancora. Dopo la data del Teatro Marconi con “402” saremo all’Orto Botanico con Central Park West, sempre come data estiva. Poi in autunno abbiamo delle date in Italia sempre con Central Park West, a dicembre torniamo a Roma saremo di nuovo al Teatro Nino Manfredi di Ostia. Però cambiando completamente genere sarò in scena in una bellissima commedia scritta da Woody Allen. La regia è curata da Antonello Vallone, che ne cura sia la regia sia il cast per l’Italia. Lui ha un’esclusiva per le opere di Woody Allen. Lavorerò con una squadra fantastica.

 

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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