Il Teatro Documenti in Roma inaugura la sua stagione teatrale con: 100. Il fascino e la bellezza del Teatro di Documenti, progettato e realizzato da Luciano Damiani, uno dei massimi scenografi ed artisti teatrali di tutti i tempi, in una grotta seicentesca del Monte Testaccio, crea un palcoscenico senza eguali.
Nel 1987 Damiani riceve il Premio della Critica Teatrale dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro «per avere, con audacia e privata iniziativa, inventato e realizzato un luogo scenico permanente, che di per se stesso appare come portatore di teatro e che si annuncia quale stimolatore di ipotesi drammaturgiche ‘altre’ segnate dall’utopia: uno spazio dell’intelligenza che ironicamente e affettuosamente pare affidarsi alle memorie della grande machinerie barocca e che tuttavia si propone come raffinato e modernissimo strumento scenotecnico a provocatorio rifiuto del “teatro che c’è” ed a vagheggiamento di un pianeta teatrale tuttora da scoprire».
La stagione 2023 – 2024 si chiamerà “100” in omaggio ai 100 anni dalla nascita del fondatore Luciano Damiani. In questa intervista entrerete all’interno di questo progetto avvincente e denso di arte.
Parte la nuova stagione del Teatro Di Documenti, dal titolo 100: perché questo nome?
Sono 100 anni dalla nascita del creatore del Tetro di Documenti Luciano Damiani, per noi è una festa grande ricordarlo.
Quanto è difficile costruire una stagione teatrale?
È molto difficile sul piano intellettuale perché bisogna individuare idealità comuni tra il Teatro di Documenti e le varie compagnie che offrano ai nostri spettatori spunti per interrogarsi e commentare il tempo che viviamo. È molto difficile sul piano organizzativo perché bisogna tener conto delle esigenze di tutti: compagnie e spettatori
Che cosa rappresenta per il teatro Luciano Damiani?
È il creatore del Teatro di Documenti, il teatro che prima non esisteva, quindi una fonte nuova di ricerca teatrale.
Quanto la scenografia aiuta una drammaturgia?
Questo luogo è una scenografia permanente, interamente costruita non solo dalla mente, ma anche dalle mani e dal portafoglio di Luciano Damiani. Le compagnie che vi approdano trovano non uno spazio nero, ma un luogo che pur essendo neutro apporta una notevole ricchezza in termini visivi, inoltre c’è tutta una serie di elementi d’arredo tavoli, sgabelli, panche con cui si possono comporre le scene. Tutti gli elementi sono stati costruiti da Damiani.
Damiani decide di creare uno spazio che diventi il “teatro che prima non esisteva”: che cosa significa nello specifico?
Le sale sono flessibili, si possono organizzare in modo diverso ogni volta disponendo attori e spettatori in modi differenti, il colore è bianco, una sfida di bellezza, il teatro si mostra non si nasconde.
Quando il teatro è “democratico e popolare”?
La struttura di questo teatro non ammette primi posti e secondi posti, non ci sono posti riservati per censo, come di solito avviene con biglietti di platea, palco, galleria. Questo è molto democratico. Il costo del biglietto è poi contenuto e prevede spesso riduzioni. Quest’anno abbiamo l’abbonamento a prezzi molto bassi: 5 spettacoli a scelta a 50 euro, un vero affare, se consideriamo che abbiamo spettacoli davvero bellissimi.
“Nel tempo della vita, ogni volta che s’incontra lo zero è un traguardo raggiunto” afferma Carla Ceravolo. Cosa rappresenta per voi lo “0”?
Lo 0 non è un numero è un concetto, è l’idea del vuoto, del nulla, dà un senso di pienezza, di rotondità, forse perché abbiamo 10 dita e sono la completezza delle nostre mani, la nostra possibilità di fare. Se ci pensiamo lo 0 scandisce le età della nostra vita: quando il vuoto si accosta coi numeri che invece sono dei valori pieni sì, ma parziali, ognuno fa delle riflessioni sulla propria vita: 30, 50, 70 anni, si apre la riflessione sul nostro passato e la vertigine sul nostro futuro.
C’è in programma anche una mostra dedicata a Luciano Damiani: come si strutturerà e quali saranno le opere più rappresentative?
Luciano Damiani: 100 è la mostra che presenterà le Astrazioni Geometriche, che mostrano lo sviluppo della ricerca artistica di Luciano Damiani, le intuizioni fondamentali di teoria visiva e spaziale, mai disgiunte dai testi teatrali e dal rapporto col pubblico, che hanno portato il Maestro a creare questo Teatro di Documenti.
Donna, mito, sentimenti, società, scrittura, arte, musica, itineranti: sono le basi su cui ruota la stagione artistica. Ci raccontate di più?
Questi sono i temi che della nostra stagione:
la tematica femminile è ricorrente, continuiamo a proporre riflessioni sulla violenza di genere, contro le donne, che avviene metodicamente in questo paese apparentemente evoluto, democratico e scolarizzato, una violenza intollerabile: Si chiamava Donatella come me di Donatella Mei, Giorgia di Dacia Maraini. Ma parliamo anche di donne che hanno lasciato un segno positivo nella storia Donne fuori dall’ombra: storie di donne straordinarie di Alessandra Fallucchi. A novembre proporremo anche “Ingenue ed Eroine”, una mostra di bozzetti di Damiani dedicati ai personaggi femminili nel teatro di prosa e opera lirica a cura di Anna e Carla Ceravolo.
E poi l’eterno sentimenti dell’amore in molteplici aspetti: La voce umana di Jean Cocteau, Fuochi di Enrico Torzillo ispirato a Marguerite Yourcenar, Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, Oreste di Vittorio Alfieri, Sinfonia d’autunno di Ingmar Begmann, Torna tra nove mesi di Evelina Maria Buffa, e naturalmente uno sguardo alla società La recita delle indomabili di Patrizia Masi e Teresa Petrangeli e uno sguardo alla storia Teseo e il mostro di Andrea Lami e poi l’arte, si parlerà di due pittori straordinari Klimt-estasie di Maria Elena Zannini Masetti e Caravaggio+ di Danilo Gattai, e la riflessione sulla scrittura e la poesia Quando verrà la fin di vita di Stefania Porrino, Apolide e Eva e la minestra del Paradiso di Antonella Pagano e il teatro con Il favoloso Viaggio di Andrea Lattari e Cinzia Grande, omaggio alla Commedia dell’arte e con Lettere da una tempesta di Antonella Civale. Poi ancora spettacoli musicali Unnaddare e BonéBoné di Maurizio Catania, e lirici Suor Angelica di Giacomo Puccini e Signori, il baritono con musiche di Mozart, Rossini, Verdi e molti spettacoli itineranti che incuriosiscono il pubblico per la loro inusualità De Profundis – l’altra metà del giardino” di Paolo Orlandelli, Le trachinie di Sofocle, Odisseo di Omero adattato da Francesco Polizzi e Christian Angeli e immersivi Appelsinpinken di Alessia Cristofanilli.
Sono tantissimi i registi, gli attori, i musicisti, gli scenografi e costumisti che sono coinvolti in questo impegnativo cartellone: Rosario Tronnolone, Michele Suozzo, Silvia Siravo, Federica di Martino, Walter Pagliaro, Micaela Esdra, Evelina Nazzari, Angelo Libri, Siddhartha Prestinari, Nunzia Greco, Alessandro Pala, Carla Kaamini Carretti, Giulio Farnese, Antonella Pagano, Ortensia Sayre Macioci, Arianna Ilari, Ester Alfonsi, Lina Milani, Fabrizio Amicucci, Fabio Maffei, Giada Lorusso, Valeria Cimaglia, Antonella Civale, Marco Carniti, Giulia Mombelli, Maddalena Recino, Annalisa Di Piero, Gianni Carluccio, Marco Ingraia, Elena Aimone, Giuditta Sin, Mauro Toscanelli, Maurizio Castè, Simona Sanzò, Elisabetta Irrera, Eva Bosakova, Theo Allegretti, Fabio Camassa, Fulvia De Thierry, Francesca Sammaritano, Enrico Lanza e Riccardo Mori, Maria Elena Zannini Masetti, Giulia Colombo, Federico Micciulla, Daniela Brandi, Jaquelina Barra, Flavja Matmuja, Valdrin Gashi, Maurizio Catania, Vincenzo Bocciarelli, Alessia Cristofanilli, Juliette Bercham, Maddalena Fierro, Antonella Cappucci, Monica Ferzi, Monica Piastra, Antonia Petrangeli, Anna Filippelli, Erika Ledonne, Andrea Filippelli, Marcello Billi Pizzari, Danilo Gattai, Martino Cappelli, Stefano Di Leginio, Lodovica Cantono di Ceva, Francesco Crisafulli, Stefania Porrino Paolo Madonna, Vincenzo Palladio, Maria Grazia Trombino, Cinzia Grande e Andrea Lattari, Giulia Quintigliani, Eleonora Cimarelli, Giuseppe Coppola, Andrea De Luca, Andrea Lami, Federica Pallozzi Lavorante, Greta Polinori, Eleonora Zepponi, Leonardo De Santis, Beatrice Bertin, Alessandra Fallucchi, Fabrizio Federici, Sara Bianchi, Paolo Macioci, Elisabetta Anella, Chiara Anzelmo, Federica Bianconi, Anna D’Alessio, Carlotta De Cesaris, Ester Gugliotta, Asja Mascarini, Lorenza Molina, Marianna Petronzi, Beatrice Valentini, Priscilla Menin, Giordano Luci, Alexandros Mars, Annalisa Burcheri , Simone Marucci, Vincenzo Verdesca, Francesco Polizzi, Christian Angeli, Serena Lazzaro, Teresa Poppa, Franco Accascina, Aldo Gordiani, Piera Fumarola, Paolo Orlandelli, Karihuà, Anna Ceravolo, Carla Ceravolo.
Ci sono altri progetti in cantiere?
Ce ne sono sempre e tantissimi, alcuni si concretano, altri attendono di incarnarsi. Ne segnaliamo uno molto amato dal pubblico, il Premio Poesia e Teatro, un appuntamento che è arrivato ormai alla quinta edizione.