Singles vs Sposati: la grande battaglia di Pluckley

Cari lettori del Daily Whisper buongiorno dalla vostra Pippa Pickle corrispondente dal fronte della guerra tra singles e sposati nel pittoresco (e sorprendentemente diviso) villaggio di Pluckley, nel Kent. Vi condurrò attraverso le trincee dell’eterna battaglia tra chi ha detto “sì” e chi continua a dire “forse un altro giorno”.

Tutto è iniziato, come al solito, durante il mio tè pomeridiano con Vivian, l’appuntamento che scandisce ogni mio pomeriggio. Una sorta di incontro sostegno per una over 50 bella, ricca, ricchissima, nobile e sposata a un uomo molto più grande di lei altrettanto ricco e nobile.

“Pippa cara” – dice Vivian, mescolando il suo Earl Grey con un cucchiaino d’argento che probabilmente costava più del mio guardaroba – “non credi che sia ora di… sistemarti?”.

Ho quasi soffocato, il biscottino al burro che si stava incamminando nella mia trachea stava decisamente sbagliando percorso. “Sistemarmi? Vivian, l’unica cosa che voglio sistemare è il mio divano, che si sta pericolosamente inclinando verso destra dopo anni di maratone televisive in solitaria”.

Vivian sospira, un suono che sembra dire “oh, povera cara single” senza pronunciare una parola. “Ma non senti la mancanza di avere qualcuno con cui condividere la vita? Le gioie del matrimonio?”, continua con il fare da nobildonna al terzo matrimonio.

Alzo un sopracciglio. “Le gioie del matrimonio? Come quella volta che tuo marito Charles ha dimenticato il vostro anniversario e ha cercato di rimediare regalandoti un apriscatole elettrico?”.

Vivian ha la grazia di arrossire. “Beh, nessun matrimonio è perfetto. Ma pensa a tutti i vantaggi! Qualcuno che ti tiene calda la notte, che condivide le spese, che…”.

“Che lascia i calzini sporchi ovunque e non sa come funziona la lavatrice?”, completo per lei.

Vivian mi lancia uno sguardo esasperato. “Oh, Pippa. Sei senza speranza”.

Ma le sue parole mi hanno fatto riflettere. E’ davvero così terribile essere single? E il matrimonio è davvero la terra promessa che tutti decantano? Eppure mia nonna diceva che il matrimonio è la tomba dell’amore. Chi avrà ragione?

Determinata a indagare su questo eterno dilemma, torno a casa per completare la mia giornata lavorativa, dare la cena a Mr. Darcy, una doccia veloce e poi veloce verso il pub di Rachel. Qui da noi c’è poco da fare e se voglio incontrare le mie amiche non mi resta che il pub di Rachel. Come sempre è dietro al bancone, intenta a servire drink a una coppia di novelli sposi che sembrano sul punto di divorziare dopo soli tre giorni di luna di miele. Sé queste sono le gioie del matrimonio meglio la mia assordante solitudine!, penso guardandoli con un’aria a punto interrogativo.

“Rachel” – le dico, indicando la coppia con un cenno del capo – “è questo il glorioso matrimonio di cui tutti parlano?”.

Rachel ride, passandomi la mia solita centrifuga. Si, l’avete capito, sono a dieta e non posso bere alcolici. Quando avrò perso questi chiletti riprenderò con il adorato gin tonic, quanto mi manca!

“Oh, quelli sono i Turner. Hanno litigato perché lui ha postato una foto poco lusinghiera di lei su Instagram durante il viaggio di nozze. Apparentemente, l’angolazione faceva sembrare che avesse tre menti”. La magia dei social riesce a insinuarsi in ogni angolo della vita e spesso fa seri, serissimi danni.

Ho sorseggiato il mio delizioso drink carote, zenzero e mela, pensierosa e anche curiosa, lo devo ammettere. “E tu, Rachel? Rimpianti di essere single?”.

Rachel scuote la testa. “Onestamente? A volte. Ma poi vedo coppie come i Turner e penso che forse non è poi così male avere il telecomando tutto per sé”.

In quel momento, il mio telefono squilla. E’ come sempre la nostra amica Kate in videochiamata da Londra.

“Pippa!” – esclama non appena rispondo – “Indovina un po’? Ho appena finalizzato il mio quinto divorzio questa settimana!”.

Ho sbattuto le palpebre, confusa. “Il tuo quinto divorzio personale o…?”.

Kate ha riso. “No, sciocchina! Il quinto divorzio che ho gestito questa settimana. Il business sta andando a gonfie vele!”.

Ho sospirato. “Kate, non credi che questo dica qualcosa sullo stato del matrimonio oggi?”.

Kate fa spallucce. “Ehi, l’importante è che ci sia l’amore. Che duri per sempre o solo fino al prossimo accordo prematrimoniale”.

Questa conversazione sta prendendo una piega surreale. Da un lato c’è Vivian, che dipinge il matrimonio come una terra promessa di felicità condivisa e calzini sporchi lasciati qua e là per casa per la gioia dei domestici, sempre se hai la fortuna di averne. Dall’altro ci sono Rachel e Kate, che vedono il matrimonio come una sorta di sport estremo emotivo.

Non ci sto capendo nulla … una cosa è certa: il matrimonio non è una soluzione facile ma dá il suo bel da fare.

“Allora” – ho iniziato – “vogliamo parlare di questa assurda divisione tra chi è sposato e chi è single? Mi sembra che abbiamo tre idee differenti?”.

Vivian, che ci ha raggiunto da poco, naturalmente, ha preso le difese del matrimonio. “È una sacra istituzione! Un impegno d’amore eterno!”. Santa illusione, parla una che è al suo terzo matrimonio e sta pensando di separarsi perché Lord Hamilton la sta gattonando come un leone in amore. Lei giustamente si fa corteggiare, ride, scherza, ma continua a condividere letto é mondanità con Sir Clifford, nonché conte del Kent.

Rachel ha alzato gli occhi al cielo. “Sì, un impegno eterno a litigare su chi deve buttare la spazzatura”.

“La spazzatura” – dice Vivian con aria serafica – “ma ce la servitù per quella”.

“La servitù?” – continua Rachel – “beata te che ce l’hai, a casa mia la servitù sono io!”.

Kate è interviene  dal suo schermo: “Dal mio punto di vista professionale, il matrimonio è… un’ottima fonte di reddito”.

Eccola, penso, l’avvocato che è in lei si esprime in tutta la sua meraviglia.

L’ho guardata, cercando di non lanciargli il mio drink. “Kate ma stai scherzando ?”, le dico.

“Ma no! Sai quanto prendono le signore delle mie ultime separazioni? Volete saperlo?”.

“Lascia stare” – dice Rachel – “altrimenti la mia gastrite torna in tutta la sua bellezza a farmi visita”.

“E se organizzassimo una tavola rotonda tra sposati e single? Un evento del villaggio dove entrambe le “fazioni” possano esprimere le loro opinioni?”. Guardo Gavin e resto sorpresa per la sua proposta.

E così è nato il “Grande Dibattito di Pluckley: Singles vs Sposati”.

L’evento si è tenuto nel giardino di Vivian (dopo che l’ho convinta che sarebbe stato “terribilmente chic”). Abbiamo diviso il prato in due sezioni: da un lato i single, dall’altro gli sposati. Io, naturalmente, ero l’arbitro imparziale (o almeno, così fingevo di essere).

È stato… interessante, per usare un eufemismo. Pluckley si è animato tanto che sembrava di essere dentro a un film americano. Sebbene ci siamo inventati una bella terapia di gruppo senza psicoterapeuta. Una sorta di gruppo anonimo delle coppie e degli scoppiati single.

Gli sposati hanno iniziato elencando i vantaggi del matrimonio: compagnia costante, supporto emotivo, qualcuno con cui condividere le bollette. I single hanno ribattuto con: libertà totale, niente compromessi sul telecomando, e la gioia di poter mangiare gelato direttamente dal barattolo senza essere giudicati.

Le cose si sono animate quando la signora Thompson, sposata da 40 anni, ha esclamato: “Almeno noi non moriamo soli!”.

Al che, il signor Jenkins, scapolo impenitente di 70 anni, ha risposto: “Preferirei morire solo che passare 40 anni a chiedermi se ho fatto la scelta giusta!”.

A quel punto, sono intervenuta prima che scoppiasse una rissa con mazzi di fiori e anelli di fidanzamento usati come armi improprie.

Ma la vera svolta è arrivata quando ho chiesto a tutti di elencare cosa invidiano dell’altro “campo”.

Sorprendentemente, gli sposati hanno ammesso di invidiare la libertà dei single, la possibilità di perseguire i propri interessi senza dover sempre consultare un partner, la gioia di avere il letto tutto per sé.

I single, d’altra parte, hanno confessato di invidiare la compagnia costante, il supporto nei momenti difficili, e sì, anche la possibilità di avere qualcuno che ti passa il sale a cena senza dover allungare il braccio.

Alla fine della giornata, mentre tutti sorseggiavano champagne (gentilmente offerto da Vivian, che nonostante tutto sa come organizzare un evento), ho realizzato qualcosa di importante.

“Sapete una cosa?” – ho detto, alzando il mio bicchiere – “Forse non si tratta di essere sposati o single. Si tratta di essere felici, in qualunque situazione ci troviamo.”

Ci sono stati mormorii di approvazione tutto intorno.

Vivian ha sorriso, per una volta senza traccia di condiscendenza. “Hai ragione, Pippa cara. Forse dovremmo smettere di giudicarci a vicenda e iniziare a supportarci”.

Rachel ha annuito. “Esatto! Che tu sia single per scelta, sposato per amore, o divorziato per sanità mentale, l’importante è essere fedeli a se stessi”.

Kate, dal suo schermo, ha aggiunto: “E ricordate, se le cose non funzionano, sono sempre qui per aiutarvi… professionalmente, ovviamente”.

E Gavin? Beh, Gavin stava sognando il principe azzurro.

Quindi, cari lettori, ecco cosa ho imparato da questa grande battaglia che non era poi così grande:

  1. Non esiste una formula magica per la felicità. Che tu sia single, sposato, divorziato o in una relazione complicata con il tuo gatto, l’importante è essere in pace con se stessi.
  2. L’erba del vicino sembra sempre più verde, ma ricorda: anche loro devono tagliarla.
  3. Il vero amore non si misura con un anello al dito, ma con la capacità di ridere insieme, che sia delle proprie disavventure da single o delle piccole follie della vita coniugale.
  4. La libertà è uno stato mentale. Puoi sentirti libero anche in una relazione, così come puoi sentirti intrappolato da single.
  5. E infine, ricordate sempre: a Pluckley, non importa se sei single o sposato. Alla fine, siamo tutti uniti dal pettegolezzo del villaggio e dal gin del pub di Rachel.

Nel frattempo, se avete bisogno di me, sarò al pub, probabilmente seduta tra una coppia sposata che litiga su chi deve guidare per tornare a casa e due single che si lamentano della mancanza di opzioni romantiche a Pluckley. Io? Beh, io sarò lì, felicemente nel mezzo, ringraziando il cielo di avere la libertà di scegliere di essere esattamente dove sono.

La vostra Pippa (felicemente single, ma aperta a tutte le possibilità… tranne che a partecipare ai reality show di Gavin).

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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