Il notaio e la gestione delle crisi d’impresa: ruolo nel nuovo Codice della crisi

La rubrica è realizzata in collaborazione con lo studio notarile Roberto Baldassarri con sede a Grosseto

L’introduzione del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ha ridefinito il panorama normativo in materia di gestione delle difficoltà aziendali, attribuendo al notaio un ruolo di crescente rilevanza. Questa evoluzione legislativa riconosce l’importanza della figura notarile non solo nella fase patologica dell’impresa, ma anche e soprattutto in quella preventiva, rafforzando il suo ruolo di garante della legalità e di consulente qualificato.

Il nuovo Codice pone l’accento sulla prevenzione e sull’emersione tempestiva della crisi, obiettivi per i quali il notaio può svolgere una funzione cruciale. In virtù della sua posizione di pubblico ufficiale e della sua competenza tecnico-giuridica, il notaio si trova in una posizione privilegiata per intercettare precocemente i segnali di difficoltà delle imprese e per guidarle verso gli strumenti di composizione della crisi più adeguati.

Un aspetto significativo del ruolo notarile emerge nella fase di costituzione delle società. Il notaio, in questa fase, non si limita a formalizzare gli atti costitutivi, ma assume un ruolo proattivo nel sensibilizzare i futuri imprenditori sull’importanza di dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Questi elementi sono infatti cruciali per prevenire situazioni di crisi e per garantire una gestione aziendale efficiente e trasparente.

Nel contesto delle procedure di allerta e composizione assistita della crisi, il notaio può svolgere un ruolo di facilitatore, assistendo l’imprenditore nella predisposizione della documentazione necessaria e nella comprensione delle diverse opzioni disponibili. La sua competenza in materia societaria e contrattuale lo rende un interlocutore prezioso per valutare la fattibilità e le implicazioni giuridiche delle diverse soluzioni proposte.

Il Codice della crisi attribuisce al notaio anche specifiche funzioni nell’ambito di alcune procedure. Ad esempio, nella composizione negoziata della crisi, il notaio può essere chiamato a redigere l’atto di cessione dell’azienda, garantendo la correttezza formale e sostanziale dell’operazione. Analogamente, nel contesto degli accordi di ristrutturazione dei debiti, il suo intervento è fondamentale per assicurare la validità e l’efficacia degli accordi raggiunti.

Un altro ambito in cui il ruolo del notaio assume particolare rilevanza è quello delle trasformazioni societarie finalizzate al superamento della crisi. In questi casi, la competenza notarile in materia di diritto societario si rivela essenziale per strutturare operazioni complesse nel rispetto della normativa vigente e degli interessi di tutte le parti coinvolte.

Il nuovo Codice della crisi enfatizza inoltre l’importanza della formazione continua per tutti i professionisti coinvolti nella gestione delle crisi d’impresa. In questo contesto, i notai sono chiamati ad aggiornare costantemente le proprie competenze, non solo in ambito giuridico, ma anche in materia economica e finanziaria, per poter svolgere efficacemente il proprio ruolo di consulenti qualificati.

In conclusione, il nuovo Codice della crisi d’impresa ha significativamente ampliato e valorizzato il ruolo del notaio nella gestione delle difficoltà aziendali. Da mero certificatore di atti, il notaio si è evoluto in un attore chiave nel processo di prevenzione e gestione delle crisi, capace di offrire un supporto qualificato e multidisciplinare alle imprese in difficoltà. Questa evoluzione conferma l’importanza della figura notarile nel sistema economico-giuridico italiano, rafforzandone il ruolo di garante della legalità e di promotore di una cultura imprenditoriale responsabile e sostenibile.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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