Il 20 aprile al Teatro Cometa Off debutta “Si stava peggio quando si stava meglio” di Marco Giannini e Marco Vincis, con Andrea D’Andreagiovanni, Marco Giannini, Simone Gallo e Marco Vincis. La regia è affidata a Daniele Coscarella.
La trama si snoda attraverso il racconto di quattro personaggi: Ranieri, Karlo, Galeazzo e Otello. Sono quattro attori che hanno l’occasione per andare in scena con lo spettacolo della vita, ma è il 1943 e l’Europa brucia nel fuoco della Seconda guerra mondiale. Incoraggiati dal loro impresario i quattro decidono comunque di partire per una breve tournée per presentare lo spettacolo. Tra mille peripezie e date annullate, finalmente rientrati a Roma troveranno il modo di andare in scena con la loro pièce.
“La commedia è un’autentica dichiarazione d’amore al teatro, i quattro personaggi che decidono comunque di portare avanti il loro sogno di andare in scena con uno spettacolo, nel momento più basso della storia del secolo scorso, la Seconda guerra mondiale, supereranno le difficoltà dovute alle loro diverse convinzioni politiche e sociali, con l’unico obiettivo di andare in scena. In guerra non esistono carnefici, ma alla fine solo vittime. Lo spettacolo nella sua forma leggera vuole comunque portare il pensiero dello spettatore a tutti gli artisti che loro malgrado sono stati vittime di guerre e persecuzioni” racconta Marco Vincis.
Marco Vincis, ex allenatore di cavalli da corsa, ex speaker radiofonico, ex giovane, ex bello attualmente attore e sceneggiatore classe 1968. Da sempre appassionato di teatro e recitazione inizia la sua formazione artistica professionale presso il laboratorio di scrittura comica del Makkekomiko di Alessandro Mancini nel 2014, dove dall’anno seguente entra nel cast fisso del martedì sera. Nel 2018 comincia un percorso di formazione presso il Laboratorio Di Arti Sceniche di Massimiliano Bruno dove affina la tecnica attoriale ed inizia il corso di sceneggiatura. La sua prima opera scritta a quattro mani insieme a Filippo Macchiusi vince il premio come miglior sceneggiatura alla prima edizione dello Short Lab Movie. Come attore ha al suo attivo diverse commedie teatrali di cui l’ultimo lavoro è Christianity Srl scritto insieme a Marco Giannini sold out in tutte le repliche romane della scorsa stagione al teatro Cometa Off.
Ha partecipato a diverse fiction TV e film cinematografici in piccoli ruoli. Inoltre, Marco Vincis, l’autore e attore di questo lavoro teatrale con una poderosa carriera alle spalle, ci conduce all’interno di questa commedia portandoci per mano in un itinerario denso della sua cifra significante.
Perché: “Si stava peggio quando si stava meglio”?
Il periodo storico attuale rimanda al vissuto dei nostri nonni. Prima delle guerre mondiali le cose sembravano stessero andando meglio e siamo invece caduti nel punto più basso della storia dell’umanità che è la Seconda Guerra Mondiale che è sicuramente il conflitto più atroce della storia. Quindi è meglio dire che quando pensavamo di stare meglio forse stavamo peggio. E allora ci siamo divertiti con Marco Giannini, l’altro autore del testo, ad invertire questo detto che tanto va di moda ora.
Come si fa a stare meglio senza pensare al peggio?
Quando noi stiamo meglio non ci rendiamo conto che andiamo incontro al peggio. Proprio stamattina, parlando con mio padre, lui ricordava con nostalgia quando alla fine degli anni ‘50, appena quindicenni, con il fratello, arrivati dalla Sardegna senza un centesimo si trovarono a lavorare a Milano, e avevano 100 lire in due per mangiare. Solo ora si rende conto che quel pezzo di pizza diviso in due era in quel momento la felicità. Forse stavamo meglio prima? Non ci si rende conto quando stiamo meglio e quindi non pensiamo al peggio.
Chi sono Ranieri, Karlo, Galeazzo e Otello?
Sono quattro attori, o pensano di esserlo. Otello è un attore vero, Ranieri è il figlio artistoide di una ricca famiglia romana che crede di essere un grande attore ma in realtà non lo è. Karlo crede di essere un grande artista perché è un socialista e quindi per puro spirito sovversivo. Galeazzo crede nel fascismo, lavora all’EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) e adora Mussolini perché ha bisogno di una figura forte in cui identificarsi.
Perché l’ambientazione è nel 1943 in piena guerra mondiale?
Questa è una dichiarazione d’amore per l’arte in generale: in quel periodo molti attori come Osvaldo Valenti vennero obbligati a prendere parte a delle rappresentazioni di propaganda fascista, il regista Camerini venne obbligato a girare un film di propaganda fascista che poi negli anni a venire ha disconosciuto; quindi, è un modo per ridare loro una dignità artistica. Ci divertiva raccontare la storia di questi 4 amici un po’ cialtroni che, pur di diventare attori, accettano questa tournée in piena guerra.
Che cosa ha insegnato il secondo conflitto bellico?
Niente direi. Si sono susseguite molte guerre nella storia post Seconda Guerra Mondiale. È colpa nostra, siamo portati a dimenticare facilmente le cose, non abbiamo memoria storica…se invece lo avremo commetteremo meno errori.
Come è possibile fare una tournée in pieno conflitto bellico?
C’erano molte compagnie che dal 1940 al 1944 andavano in scena in Italia proprio con lo scopo di divertire e distrarre la popolazione, spesso anche negli ospedali da campo.
Cosa mettono in scena?
Mettono in scena uno spettacolo scritto da Galeazzo, molto bello, che potrebbe cambiare il loro destino di attori, a cui danno un titolo più che simbolico: Vivere.
Che tipo di pubblico avranno?
Per scoprirlo dovete necessariamente venire a Teatro.
E le bombe come faranno a schivarle?
Parafrasando un bravissimo amico attore e regista Massimiliano Bruno: “con tanto bucio di culo”!
Qual è il significato di questa commedia?
Che la guerra genera solo vittime, anche tra i carnefici, questo è il filo conduttore di tutto lo spettacolo.
Che cosa si aspetta dal pubblico?
Empatia per questi quattro personaggi. Mi aspetto le risate: sembra uno spettacolo drammatico ma in realtà è uno spettacolo dove si ride molto. E poi mi aspetto possa piacere, esattamente come è successo per lo spettacolo che abbiamo messo in scena l’anno scorso sempre al Cometa Off.
La guerra, nonostante tutto, permette la vita?
Assolutamente sì. Nel bellissimo film Pasqualino Settebellezze di Lina Wertmüller si racconta proprio questo, la vita dopo la guerra. Chi soffre la guerra è portato a generare nuova vita, a rinascere.
Chi sono i suoi compagni di viaggio?
Marco Giannini, mio socio in scrittura da diversi anni, abbiamo cominciato con il cabaret e poi ci siamo dedicati al teatro. Simone Gallo e Andrea D’Andreagiovanni, storico duo consolidato in tv (Made in Sud, Zelig e Colorado). Siamo magistralmente diretti da un amico bravissimo attore e regista Daniele Coscarella con cui ho già lavorato per un corto teatrale e che ringrazio infinitamente di aver accettato questo ruolo in questo spettacolo.
Progetti 2023?
Molti, ho scritto diverse sceneggiature e sto aspettando delle risposte. Con Marco Giannini stiamo scrivendo la nuova commedia. E sono al montaggio di un cortometraggio che ho scritto e che mi vede per la prima volta nel ruolo di regista che racconta l’amore di un attore per il teatro…si capisce che sono innamorato del teatro?? Infine, con la Factory all’interno del Laboratorio di Arti Sceniche di Massimiliano Bruno stiamo scrivendo due serie e un lungometraggio.
Vuole aggiungere altro?
Venite a teatro da giovedì 20 a domenica 23 aprile! Ci saranno dei forti riferimenti a Monicelli e Scola perché sono i miei due registi preferiti.