La galleria Pavart il 23 maggio 2024 a Roma la inaugura la mostra personale “Salsedine” di Valeria Magini a cura di Velia Littera con testo critico di Fosco Vulicevic.

 

“Salsedine” è una mostra d’arte che celebra l’essenza del mare attraverso i lavori della giovane artista Valeria Magini. Il pubblico è trasportato in un viaggio emozionante e profondo tra le onde e le sfumature del mare. In questo scrigno di esperienze che profumano di sale e libertà, l’artista offre una prospettiva unica e intima sulla vita vissuta o immaginata, intrisa di emozioni, riflessioni e memorie.

La mostra raccoglie una serie di dipinti che catturano gli attimi più preziosi e fugaci trascorsi a contatto con il mare. Ogni pennellata racconta una storia, ogni colore evoca un’emozione, trasportando chi osserva in mondi sconosciuti e familiari allo stesso tempo. Saranno esposte, quindi, imponenti tele che abbracciano intere pareti a intime miniature che richiedono uno sguardo ravvicinato per essere apprezzate appieno.

Ma “Salsedine” non è solo una celebrazione della bellezza naturale del mare, è anche un’ode alla resilienza umana e alla capacità di trovare conforto e ispirazione nelle sfide della vita. Attraverso le sue opere, l’artista trasmette un messaggio di speranza e di forza interiore, invitandoci a navigare le acque tumultuose della vita con coraggio e determinazione.

“Effettivamente nella maggior parte dei suoi quadri vi è racchiuso un piccolo momento di struggente affetto verso gli esseri umani che popolano la sua vita e i suoi ricordi. Sembra che le sue opere registrino o meglio ricreino quei momenti dove l’artista ha provato una piccola stretta al cuore, un picco di emotività che denota ciò che per lei è memorabile. Ci sorprendiamo a condividere l’emozione che lega l’artista a quel momento, amiamo i suoi cari senza conoscerli, e insieme a lei ci ritroviamo a ripetere: “Io esisto, io ho amato e ne vale la pena, ne vale la pena, ne vale la pena, ne vale la pena”, afferma lo storico dell’arte Fosco Vulicevic che ha anche scritto il testo critico inserito nel catalogo della mostra.

“Ogni mio lavoro parte dal disegno e dallo studio di immagini di dipinti, fotografie, fumetti o persone; osservo e rielaboro, esploro e indago il reale. Uso il colore a campiture e successivamente stratifico, per ricreare corpi sinuosi e in movimento. Cerco di immortalare attimi di vita in cui le emozioni sono protagoniste”, dichiara l’artista Valeria Magini che ci ha regalato una delicata e intensa intervista.

Perché Salsedine?

Quando realizzo le mie opere, racconto quello che vedo attraverso i miei ricordi; un presente vissuto che affiora nella mia memoria e che cerco di decodificare. Salsedine è il ricordo primo di ogni giorno trascorso al mare. Una sensazione, un odore, un sapore che è rimasto indelebile in me.

Quanto mare c’è in questa mostra?

C’è molto mare in questa mostra. Il mio mare è blu scuro, amo nuotare fino e oltra l’ultima boa; mi piace farlo con indosso la maschera, il boccaglio e le pinne per guardare sott’acqua e muovermi con più agilità. C’è quindi il mare di quando si sta immersi nell’acqua ma anche il mare con tutte le sfumature che si vedono da riva. Il mare dell’infanzia, dell’adolescenza e il mare che ho condiviso con chi amo.

Che cosa rappresenta e dove si trova l’essenza del mare?

Credo che, il momento in cui sono ancora sott’acqua e trattengo il fiato a forza perché sento che la mancanza di ossigeno mi sta spingendo a risalire in superfice sia l’essenza dell’esperienza del mare. Una tensione che mi porta in un mondo a me alieno, dove mi sento parte del tutto ma e purtroppo sempre fuori posto. La vivo come una metafora del mio essere.

Che cosa raccontano le onde e le sfumature del mare?

Ogni onda mi porta in un viaggio lontano; da riva osservando le ochette delle onde, il gioco di luci del Sole sull’acqua, mi immagino nel mare verso un’isola. Come mi ha insegnato la letteratura disegnata di Hugo Pratt, cerco tra le onde una nuova avventura verso un’isola, il mio tesoro, dove ritrovare me stessa in un viaggio di riscoperta dentro e fuori di me.

Potrebbe essere un viaggio dal sapore ulissiano?

Odisseo mi ha accompagnata nei tormentati anni degli studi classici; il motivo del viaggio è tornato forte in me con un senso di riscoperta quando finalmente, studiando i più romantici autori irlandesi, ho sentito il bisogno di ritrovare il Mediterraneo. Una ricerca che mi ha portato a capire meglio me stessa: quando sono in mezzo all’acqua da sola e lontano dalla riva, mi sento finalmente libera.

Il mare regala un senso di libertà?

Sì, assolutamente sì, in ogni suo impetuoso o calmo ondeggiare.

Che cosa raccoglie la mostra?

Salsedine è un insieme di ricordi di mare; il mio lavoro procede nel decodificare l’essenza del ricordo – il mio memorabile – di un passato che i miei occhi non hanno saputo capire. Riporto alla mia vista ciò che mi ha fatto sapere di aver vissuto col cuore, di essere veramente stata in un luogo e di aver così avuto la possibilità di vivere il presente.

Che tipo di tele sono raccolte nella mostra?

Ci sono molti lavori su carta e su tela in un insieme di opere molto piccole e molto grandi.

Ma “Salsedine” non è solo mare?

Salsedine è l’impressione, il ricordo, la sensazione del mare.

Quale messaggio l’artista vuole trasmettere?

Fermati a pensare; procediamo nella vita con troppa fretta di arrivare. Quando disegno e dipingo rallento il mio incedere e capisco, osservando il mio passato, che necessito di osservare meglio quello che mi accade intorno. Per questo custodisco il memorabile collezionandolo in istanti di vita che prendono forma su carta e su tela.

La speranza che cos’è e dove si trova?

Ritengo di vivere con il cuore allegro, come un giorno mi consigliò di fare Viola Lo Moro, autrice dell’omonimo libro, Cuore Allegro appunto. Ossia provo a rimanere in ascolto di, mi protendo verso il fuori da me, ricerco la tensione per. Credo che questa sia la mia speranza che si trova nel mio procedere quotidiano.

Ogni viaggio ha in sé speranza e conoscenza, scoperta e fatica, questo viaggio invece?

Salsedine racchiude il fascino della curiosità manifesta nell’amore per ogni piccolo gesto. Il viaggio è in ogni giorno, in ogni momento; Salsedine è la collezione marina di questo continuo viaggiare.

Progetti?

A breve ci sarà un’altra mia personale, “Loro” 06/06/2024 presso lo Studio Legale CBA di Roma, dedicata alla scoperta del mondo maschile. Ho realizzato un progetto nato dalla domanda “cos’è oggi un uomo al di là dello stereotipo sociale?”; ho selezionato 10modelli tra i 20 e i 30 anni, somministrato dei test realizzati in collaborazione con una neuropsicologa e realizzato per ciascuno 3 tele in modo da raccontare: il pregiudizio, lo stereotipo e la vera essenza di una persona.

Sono affascinata da tutto ciò che è altro e diverso da me e per questo adesso sto lavorando alla scrittura di un progetto che indaga il concetto di femminilità e mascolinità.

Desideri?

Penso che passo dopo passo riesco a raggiungere i miei obiettivi; il mio desiderio è apprezzare di più il mio incedere e credere meglio nel valore immenso di ogni singolo e minimo spostamento, che è sempre un muoversi oltre.

Vuole aggiungere altro?

Le mie opere sono realizzate unicamente con i pastelli a olio; stratifico il colore e creo delle figure dai colori accesi e dai contorni indefiniti. Quando ho iniziato ad usarli, due anni fa ho preso coraggio e ho iniziato a far vedere agli altri le mie opere. Negli anni, fin da bambina, ho sperimentato molto, ho fatto tanta ricerca, provato con la pittura ad olio, l’acrilico, l’acquarello e con tanti supporti diversi. Ma solo grazie al pastello a olio sono riuscita a rivedermi e riconoscermi nei miei lavori.

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