Ricominciare: Il coraggio che nasce dal dolore

Ci sono giorni in cui la vita sembra spezzarsi tra le mani come un vaso caduto a terra.

Giorni in cui tutto ciò che credevamo solido — l’amore, il lavoro, la salute — si sgretola senza preavviso.

E noi restiamo lì, inermi, tra i cocci del nostro passato, a domandarci se avremo mai la forza di rialzarci.

Era una domenica sera di primavera quando Laura, quarantadue anni, vide il suo mondo cambiare per sempre.

Un messaggio breve, poche parole fredde: “Non ti amo più.”

Dopo vent’anni, la persona che aveva scelto di amare decideva di andarsene.

Senza un vero motivo, senza un vero addio.

Senza rete di protezione.

Per settimane, Laura camminò come un’ombra tra le strade della sua città.

Non riusciva a dormire, non riusciva a mangiare, non riusciva a capire.

Si chiedeva, tra le lacrime, come si fa a ricominciare quando tutto sembra finito?

Eppure, sotto la cenere della disperazione, già allora si muoveva qualcosa.

Una scintilla, piccola ma viva.

La stessa scintilla che vive in ognuno di noi quando tutto sembra perduto.

Perché ogni fine, anche la più crudele, porta con sé una possibilità nascosta: quella di diventare nuovi.

Non ce lo insegnano abbastanza: ricominciare non è un fallimento.

Ricominciare è un atto di potere.

È avere il coraggio di attraversare il dolore senza rinnegarlo, di guardare negli occhi la paura senza scappare, di credere che al di là della notte possa esistere ancora un’alba.

C’è una strana bellezza nei nuovi inizi.

Fanno paura, certo. Sono incerti, traballanti.

Ma sono anche puri, carichi di una libertà che non avevamo osato immaginare prima.

Quando Laura decise di iscriversi a quel corso di pittura che aveva sempre rimandato, quando decise di comprare quel biglietto aereo per il viaggio che aveva sempre sognato, fece qualcosa di più grande che salvarsi: scelse di rinascere.

Perché il coraggio non è non avere paura.

Il coraggio è avanzare nonostante la paura.

Un passo alla volta.

Una crepa alla volta.

Un respiro alla volta.

La società ci spinge a pensare che chi cade ha perso.

Che chi deve ricominciare ha fallito.

Ma chi sa ricominciare, in realtà, possiede una forza che nessuno può insegnare: la forza di credere ancora, la forza di trasformare la ferita in porta, la fine in inizio.

Ci saranno lacrime, certo.

Ci saranno momenti in cui vorrà sembrare più facile arrendersi.

Ma poi arriverà un mattino diverso.

Un mattino in cui il caffè avrà di nuovo il suo sapore.

In cui l’aria profumerà di futuro.

Ed è allora che ci si accorge:

ogni passo fatto nel dolore, ogni istante vissuto nella paura, ogni silenzio attraversato nella notte… ci ha portati fin qui.

Più forti. Più veri. Più vivi.

Ricominciare non è per i deboli.

Ricominciare è per gli audaci.

Per chi sa che la vita, in fondo, è questo: cadere, rinascere, amare ancora.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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