Paesi miei: i luoghi del mio cuore

Non è semplice raccontare di Beppe Convertini. Non è facile cogliere l’essenza di quest’uomo che ci racconta di luoghi, culture, storie, tradizioni che appartengono alla nostra terra, al nostro essere italiani. Con la sua capacità di cogliere l’essenza e l’anima dei luoghi ci ha portato per mano a incontrare persone, atmosfere, spazi, orizzonti che, a volte, non riusciamo a scorgere perché troppo presi dall’andare frenetico della vita. La sua è una carriera intensa e densa di esperienze. Attore, conduttore e presentatore, adesso scrittore. Infatti, è uscito per RaiLibri: “Paesi miei”, il diario di bordo di uno splendido viaggio all’interno dell’Italia.

         

Scrive spesso Beppe Convertini nel suo diario di viaggio che “grazie a Linea Verde” ha potuto visitare questo o quel luogo, paesi campagne vigne cocuzzoli monasteri, del nostro strepitoso Paese giustamente definito il più bello del mondo” dalla Prefazione di Marco Frittella.

Beppe Convertini ci ha insegnato in questi anni che la vita, la nostra vita, è tramata e cucita nella radicalità ai nostri luoghi di appartenenza. In ogni più piccolo anfratto del nostro territorio non solo scopriamo conoscenze ma entriamo in contatto con ciò che ci appartiene, con l’anima dei luoghi e delle nostre tradizioni. Ciò che siamo adesso lo dobbiamo a ciò che siamo stati. Il là e allora ci permette di essere qui ora e gustarci l’eredità dei nostri antenati. Convertini è un uomo dalle mille risorse dove grazia e mistero si fondono e coniugano in una melodia armonica dove il tutto si declina con l’assoluto del suo essere persona.

Caro Beppe che dire se non grazie per questa intervista. Io che sono entrata nel tuo pomeriggio, casomai avevi voglia e bisogno di un po’ di relax?

Sono stato tutta la mattina impegnato a presentare la nuova campagna di promozione dell’Italia nel mondo “Italia: open to meraviglia”, realizzata da Ministero del Turismo ed Enit con il contributo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio.

Infatti, proprio di questo volevo chiederti! La Venere del Botticelli ambasciatrice d’Italia nel mondo: una protagonista assoluta. Come dire una “Venere” influencer?

La campagna ha come testimonial la Venere di Sandro Botticelli: riconoscibile da tutti attraverso lo sguardo e il segno inconfondibile dei suoi capelli. Possiamo definirla una “virtual influencer”, infatti, sarà lei a viaggiare lungo tutta la nostra meravigliosa Italia raccontandone i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche e le tante declinazioni dell’offerta turistica che rendono così unico il patrimonio dell’Italia. L’Italia non solo è ricca di storia, di paesaggi meravigliosi, di arte che il mondo intero ci invidia, è un territorio incantato e incantevole. La Venere del Botticelli è un’opera del Rinascimento che racchiude messaggi infiniti, rappresenta appunto la rinascita da un periodo di oscurantismo, credo sia perfetta come “testimonial” e “influencer” di tutto il nostro infinito patrimonio, soprattutto in questa nostra epoca post pandemica. È la rinascita dell’Italia nel mondo, attraverso lei – la Venere – passa la promozione di questo nostro straordinario paese.

L’Italia è un insieme infinito di arte, cultura, tradizioni e molto altro ancora?

L’Italia con le sue eccellenze enogastronomiche, con la sua cultura, la sua arte, il suo territorio, i suoi odori, sapori e colori è un paese amato in tutto il mondo.

Come il tuo libro: Paesi miei?

“Paesi miei” è un diario di bordo dove trovano spazio i miei appunti quotidiani di viaggio nel territorio italiano dove emozioni, pensieri e sensazioni si sono unite e amalgamate con la ricchezza dei luoghi che ho percorso e ammirato con Linea Verde; con l’infinità enogastronomica che propone ogni luogo. Ogni regione racconta tradizione e storia, gusto e cultura, arte e sapere. Ci sono i tanti cibi che ho assaggiato nei miei viaggi per l’Italia, ciascuno nasce dalla tradizione e dal cuore, racconta emozioni che si perdono nel tempo rispettando la ricchezza della terra. In questo libro narro di uomini e donne, di emozioni che ho vissuto intervistandoli, assaggiando le specialità, le eccellenze enogastronomiche e soprattutto ammirando le bellezze artistiche, storiche, culturali e paesaggistiche del nostro Paese.

Oggi, nel XXI secolo, dove parliamo di Boomer, Millennials, GenZ, il nostro mondo relazionale-sociale viaggia quasi esclusivamente sulla rete e sui social, quanto è importante riscoprire la radicalità dei luoghi?

È fondamentale! Il mio viaggio – nel libro – attraversa tutte le regioni d’Italia, coglie le sfumature degli abitanti dei luoghi, narra le tradizioni, racchiude l’essenza. La lettura cartacea di un libro dove il racconto ti conduce a fare un viaggio con l’immaginazione aprendoti a spazi e luoghi nuovi è ancora importante. Sono nato in un’epoca dove ancora non c’era internet né tanto meno i cellulari; c’erano il telefono in casa e le cabine telefoniche a gettoni. I miei viaggi, da bambino, erano accompagnati dal mio atlante geografico, la lettura si declinava con i luoghi che di volta in volta sceglievo, chiudevo gli occhi e mi tuffavo nel mio immaginario cercando di creare nella mia mente i luoghi, le opere, l’arte, i sapori che coglievo dalla lettura. Ricordo che ogni volta come se avessi davanti un mappamondo puntavo il dito e leggevo di una città diversa, di una regione differente cercando di immergermi nella narrazione. Questi luoghi che da bambino e adolescente sognavo di visitare poi, nella mia vita lavorativa, ho avuto la fortuna di visitarli cogliendone l’essenza assoluta.

Quanto è importante la narrazione?

Moltissimo. Vengo da una terra dove il racconto è sempre stato significativo. Abbiamo l’abitudine di sederci tutti a tavola, sia a pranzo sia a cena, e raccontarci la nostra giornata, cosa abbiamo fatto, cosa dovremmo fare. Condividiamo pensieri, sensazioni, esprimiamo il nostro punto di vista, questo lo facciamo ancora oggi, ed è fondamentale. Il racconto personale e non virtuale credo sia alla base di ogni vita, è essenziale. Il mondo della tecnologia, i social stessi sono importanti per conoscere e conoscersi, per metterci in contatto con persone distanti o che non vedevamo da tanto tempo, la rete ci ha collegato e ci collega con ogni angolo della terra – questo è importantissimo – ma la vita reale ha un sapore e un’empatia molto diversa. è fondamentale unire tradizione a innovazione. È questo il segreto per poter vivere una vita completa.

Torniamo al bimbo con l’atlante: quanto è importante l’immaginazione? Quanto è significativo costruirsi degli itinerari nella propria mente per poi andarli a visitare.

Credo che sia tutto. È il sogno. Sai sognare non costa nulla. Sognare a occhi aperti costa ancora meno. Il sogno, l’immaginazione fanno sì che la nostra vita sia più dolce, sia più armonica, più felice. È fondamentale per alimentare i nostri desideri, non tutti si realizzano, spesso il sogno se è un desiderio percorribile si realizza sempre. Questa è la bellezza dell’immaginazione. Immaginare delle cose che non sono magari reali però cercare di farle diventare tali. Sai, a volte, quando desideriamo tanto qualcosa accade che non si realizza, tuttavia si stimola il nostro destino. Dobbiamo cercare di orientare il destino in base ai nostri desideri, alle nostre attitudini, a quello che amiamo e sogniamo fare. Sognare non costa nulla, quindi: evviva i sogni e i sognatori.

Un poeta spagnolo diceva: “Viandante, sono le tue impronte il cammino, e niente più, viandante, non c’è cammino, il cammino si fa andando. Andando si fa il cammino, e nel rivolger lo sguardo ecco il sentiero che mai si tornerà a rifare(A. Machado)”. Solo andando noi ci costruiamo persone, cresciamo ed evolviamo, il tuo lavoro e la persona che sei rappresenta tutto questo, non credi?

Trovo nel movimento il senso della vita, la pace. Credo che andando si può costruire tutta la propria vita anche con gioia grazie al confronto con le altre culture, persone, storia. Le persone che incontriamo ci danno la possibilità di crescere, di migliorare, di conoscere e incontrare saperi, di sentirci maturi. Il nostro bagaglio di persona e lavorativo migliora grazie agli incontri che facciamo. Incontrare l’altro permette di incontrarlo e accedere a un mondo diverso dal nostro.

Stai avendo uno share altissimo, una grande soddisfazione?

Gli amici che ci seguono da casa sono tantissimi, abbiamo fatto il 29%, e toccato il 30% durante il periodo pasquale, domenica scorsa siamo arrivati al 27,9%. Un record straordinario. Ringrazio di cuore i tre milioni e mezzo di spettatori che ci seguono tutte le domeniche e naturalmente il team di Linea Verde di Rai1, tutte persone straordinarie con cui lavoro benissimo.

Ogni territorio che visiti è un po’ casa tua?

Non a caso si chiama “Paesi miei”. Ogni territorio, ogni luogo è un po’ parte di me. In ogni luogo dove vado mi sento a casa; ogni provincia che mi accoglie è autentica e generosa, molto ospitale e quindi “Paesi miei” perché mi sento ogni volta accolto come un fratello, un amico, un cugino, un nipote, una persona cara che torna a casa. Sono un po’ tutti paesi miei, i miei luoghi del cuore.

C’è un paese, oltre a Martinafranca, che ti fa dire: qui potrei abitarci?

Ce ne sono tantissimi. Ogni luogo ha qualcosa di magico, qualcosa di unico che ti fa sentire a casa. Ci sono paesi bellissimi da Nord a Sud della nostra bella Italia. Ti dirò tre regioni, sebbene dovrei citarle tutte. In Lombardia, ad esempio, c’è Bergamo Alta e Brescia che sono due luoghi straordinari, non solo a livello storico culturale, ma ogni angolo mi fa sognare, mi riporta a tempi passati. Se andiamo nel Lazio vorrei citare i luoghi del terremoto: Amatrice e Accumoli che però stanno rinascendo. I loro abitanti sono forti, tenaci, cercano di ricostruire. Sono luoghi speciali con le loro tradizioni enogastronomiche e culturali. Al Sud ti direi San Vito, è una piccola frazione in Puglia. È una cartolina. C’è un’Abbazia che dà sul mare in un porticciolo di pescatori sembra di tornare indietro nel tempo, sono pochi abitanti ma è un vero gioiello, il mare è cristallino e il cielo di un blu infinito. E poi i trulli per arrivare lì immersi nella natura, nel verde.

Hai mai pensato di fare il regista?

Ho fatto una regia teatrale diverso tempo fa. È stata un’esperienza interessante. Ho messo in scena uno spettacolo che parlava di poesia all’interno dei Musei Italiani. Il tutto si svolgeva con una visita guidata al Museo insieme ad alcune poesie recitate da me, subito dopo un cocktail enogastronomico. Un’unione particolare ma che avvolgeva lo spettatore offrendo più emozioni e sensazioni. L’arte, la cultura, la poesia, le eccellenze italiane si univano in un viaggio all’interno dei Musei italiani.

In fondo: ogni vita vera è incontro. È l’incontro che ci permette di essere ciò che siamo, non credi?

Certo, certo. È la cosa più importante in assoluto. Gli incontri determinano la persona che sei oggi, il tuo percorso di vita, sono fondamentali. In questo la tecnologia ci aiuta molto, ma l’incontro seppur virtuale che poi concretizzi nella vita vera diventa grazia e mistero, empatia e possibilità, è un toccarsi d’anime. Nell’incontro c’è l’essenza della vita.

Sai è tanto che tentavo e “desideravo” di farti un’intervista ma non c’è mai stata l’occasione. Poi Gaetano ha fatto la magia ed eccoci qua! Subito dopo mi sono chiesta: “adesso che cosa gli chiedo? A lui è stato praticamente chiesto tutto!” E poi mi sono detta: “vorrei raccontare l’essenza di questa persona”. Ecco questo è il taglio che vorrei dare al nostro incontro giornalistico. Ciò che mi ha sempre colpito di te è la ricchezza con cui empaticamente ed emotivamente regali i racconti dei luoghi di là dalla bellezza artistica, quella è sotto gli occhi di tutti.  Hai la capacità di catturare nell’altro un’attenzione che non è la solita attenzione poiché, il tuo, non è il racconto “colto” di un luogo, tu sai raccontare anche col gesto, con la parola e soprattutto con lo sguardo. Ecco, lo sguardo, è ciò che ha catturato e cattura la tua capacità narrativa.

Grazie! Grazie per queste parole.

Ti faccio l’ultima domanda: adesso Beppe Convertini dove sta andando? In quali itinerari andrai, che cosa ci regalerai ancora?

Ci saranno nuovi itinerari, nuovi viaggi però questa volta non classici, non scontati. Andremo a scoprire assieme dei luoghi che non facilmente vengono raccontati, che sono dei luoghi davvero unici, speciali, emozionanti. Ecco, sarà un viaggio di tante emozioni.

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