L’equitazione è la mia vita

Elia Menici, 18 anni, un sogno in tasca che l’ha portato a vivere sin da bambino una passione intensa verso i cavalli. Cavaliere tra i più giovani e promettenti nel panorama del salto ostacoli italiano raggiunge il podio più alto lo scorso fine settimana all’Equestrian Centre di Arezzo conquistando la Medaglia d’oro al campionato Toscano Senior 1° grado. Per lui un altro traguardo significativo che conferma, ancora una volta, il suo talento, la sua determinazione, la sua voglia di raggiungere e inseguire il suo sogno. Intervistarlo è stata emozione pura. Oggi è raro trovare un giovane con una passione così radicata e intensa che profuma di ambizione e determinazione. Elia ci racconta questo fine settimana pieno di successi che si sono inanellati, giorno dopo giorno, portandolo a conquistare la Medaglia d’oro.

L’emozione del podio, del gradino più alto del podio con la Medaglia d’oro?

Il podio è un’emozione unica, mi sono sentito felice e orgoglioso del risultato ottenuto. In questi ultimi anni mi sono impegnato molto. È stato un percorso duro, faticoso, fatto di piccoli tasselli l’uno unito all’altro fino a domenica. È stato un fine settimana intenso, ero determinato a raggiungere un buon risultato, ho mantenuto salda la concentrazione, mi sono focalizzato sull’obiettivo da raggiungere. La mia coach, Elena Bisogni, mi ha seguito con professionalità offrendomi la sicurezza necessaria a raggiungere questi traguardi.

Quando hai iniziato a montare a cavallo?

Ormai sono dieci anni. In questo percorso sportivo ho avuto dei momenti di stacco dovuti a varie situazioni. Il periodo più intenso è stato quando ho avuto un brutto incidente a cavallo.

Perché hai scelto il salto ostacoli?

Non saprei perché da piccolo ho scelto questa disciplina. Facevo un campo estivo in un maneggio vicino a casa. Mi sono appassionato, piano piano, ho iniziato a montare. Mi divertivo. Avevo una pony pazza, ma incredibilmente simpatica con cui vincevo qualsiasi tipo di gara. Era entusiasmante. Mi divertivo tantissimo. Sarà un destino il mio? Ho tutti cavalli particolari!

C’è di più?

Come ti dicevo ho avuto un grosso infortunio a cavallo. Quando ho ripreso a montare ho cambiato maneggio, perché non avevo più fiducia sia nell’istruttore sia nell’ambiente. Quando succedono questi drammi o hai un istruttore veramente bravo che riesce a farti uscire da trauma dell’incidente oppure devi cambiare per trovare una nuova strada che ti porti fuori da quell’esperienza intensa. Così ho cambiato. Da quel momento il mio percorso è stato una continua oscillazione di alti e bassi fintantoché non ho deciso di fare un nuovo cambiamento giungendo nella scuola di equitazione dove sono adesso.

Ogni cambiamento seppur difficile porta in sé nuove prospettive, non credi?

Assolutamente si! È quello che sta accadendo a me. Sono un garista nato, mi piace la competizione. Amo il rapporto con i cavalli, sono una parte di vita significativa. Da quando sono approdato nella scuderia dove sono adesso ho trovato il mio spazio vitale, la mia unicità come cavaliere. Ho incontrato la competenza di Elena Bisogni e Nico Lupino, con loro è avvenuta una grande trasformazione. I loro preziosi consigli mi hanno portato a costruire una strada faticosa ma piena di tante esperienze di crescita.

Chi sono i tuoi cavalli?

Ne ho due: Chacarew e Jolly Janper. Con il primo ho costruito un binomio unico. È il mio cavallo di punta. L’altro è arrivato da poco e dobbiamo ancora imparare a conoscerci bene.

Tu e Chacarew un corpo unico?

Con Chacarew ho fatto diverse gare importanti, lavoriamo insieme da un anno. Lui, sin da subito, mi ha dato tutto sé stesso. Formiamo un buon binomio. Mi ha portato a fare gare che mai avrei pensato di saltare. Competizioni importanti come gli internazionali quattro stelle. Sono soddisfatto perché abbiamo saltato molto bene. Amo la follia Chacarew, un cavallo così è difficile da trovare. È il cavallo della mia vita. Gli voglio un gran bene. Non è solo il mio cavallo: lui è un fratello maggiore, un padre, un nonno che mi dà consigli quando ho bisogno aiutandomi in tutti i momenti faticosi.

Che cosa ti aspetti dal tuo percorso agonistico?

Desidero migliorare ancora. Con Elena e Nico al fianco so che posso sognare in grande: sono due istruttori veramente competenti. Oltre a questo, sono due persone che stimo tantissimo. Nico Lupino è uno dei cavalieri più importanti d’Italia ed Elena è una tecnica preparata, competente e unica. Ce ne sono poche di coach come lei, ed è una risorsa preziosa. La visione che lei ha dei cavalli, la sua determinazione, la sua dedizione, la sua forza, fanno di Elena l’istruttore perfetto che non ti concede nulla ma ti arricchisce e forma facendoti comprendere che campioni di diventa con un duro lavoro dove non ci sono sconti. Sono molto legato sia a Nico sia a Elena. Hanno sempre creduto in me sostenendomi nei momenti difficili, tirandomi fuori da un periodo in cui avevo pensato anche di mollare con l’equitazione. Per me sono i miei fratelli maggiori. Sono arrivato da loro che ero veramente distrutto psicologicamente, ma loro non si sono persi d’animo portandomi fino a dove sono adesso. Gli devo veramente tutto.

I tuoi prossimi obiettivi?

Mi auguro di ottenere un buon piazzamento al Campionato italiano di settembre. Oltre a questo, spero di essere convocato a Verona per la Coppa delle Regioni. E poi, chissà: essere anche convocato in qualche CSO, ma la vedo veramente dura!

Farai dell’equitazione la tua professione?

Ad oggi penso che l’equitazione sarà il mio lavoro futuro, spero di fare il cavaliere a tempo pieno, di avere dei cavalli e degli sponsor che mi sostengano. Sogno di fare competizioni importanti raggiungendo risultati molto buoni, magari anche la top ten in Italia e, chissà, forze anche di più, sebbene sia veramente difficile. Però la speranza è l’ultima a morire!

Vuoi aggiungere altro?

C’è nella mia vita un altro tassello importante: i miei genitori.  Loro mi hanno sempre sostenuto ed aiutato, sia in passato sia adesso. In tutta la mia vita, sportiva e non sportiva. I miei genitori mi supportano sempre portandomi sempre in giro. Adesso, che ho la patente, vado da solo ma in ogni gara mi accompagnano sempre. Loro mi appoggiano e soprattutto credono in me sostenendomi. Sono i miei primi sponsor. I primi che da sempre hanno creduto nelle mie capacità sportive, senza di loro non avrei mai fatto niente di tutto questo.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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