L’Alchimia del carbone

Il 4 ottobre 2024 presso l’ISA, Istituto Superiore Antincendi (Ministero dell’Interno), prende il via la prima mostra collettiva di arte contemporanea sul Biochar: “Alchimia del Carbone – Esplorando il Biochar nell’arte”, a cura di Velia Littera, che ha invitato un gruppo di artisti a dare vita a un nuovo progetto: creare opere d’arte utilizzando il Biochar e spinti dal desiderio di coniugare creatività, cura per l’ambiente e impegno sociale.

Ad aderire al progetto espositivo anche un grande maestro di fama mondiale, Michelangelo Pistoletto, con un Terzo Paradiso realizzato interamente con il Biochar, che sarà collocato nell’area verde esterna dell’Istituto Superiore Antincendi.

Abbiamo intervistato la curatrice Velia Littera.

Al via l’Alchimia del carbone, di che cosa si tratta?

L’Alchimia del carbone è un progetto innovativo che esplora l’utilizzo del “biochar” non solo come strumento per la sostenibilità ambientale, ma anche come medium artistico. Si tratta di una vera e propria “trasformazione” del carbone vegetale, un prodotto utilizzato tradizionalmente in agricoltura, in qualcosa di più, un mezzo espressivo per artisti che desiderano riflettere sui temi della natura, della rigenerazione e dell’impatto umano sull’ambiente.

Che cosa significa “Esplorando il Biochar nell’Arte”?

“Esplorando il Biochar nell’Arte” significa guardare oltre l’uso tecnico del biochar e vedere come questo materiale possa essere reinterpretato in ambito artistico. L’arte può aprire nuove possibilità di riflessione e sensibilizzazione, stimolando un dialogo tra sostenibilità, estetica e innovazione. L’idea è quella di scoprire come un materiale così connesso alla terra possa diventare simbolo di cambiamento, rigenerazione e attenzione per il pianeta.

Il progetto BiochArt di che cosa si occupa?

Il progetto “BiochArt” si occupa di unire l’arte e l’ecologia attraverso il biochar. Il progetto promuove la consapevolezza ecologica, invitando il pubblico a vedere il biochar sotto una luce diversa, non solo come mezzo tecnico ma anche come strumento espressivo che porta con sé un messaggio sociale e ambientale.

Perché invitare un gruppo di artisti per dar vita a un nuovo progetto?

Gli artisti hanno la capacità di reinterpretare e dare nuove prospettive ai materiali e alle tematiche sociali. Coinvolgere un gruppo di artisti in un progetto come BiochArt significa aprire un canale di comunicazione creativa con il pubblico, offrendo un approccio emozionale e riflessivo ai problemi legati della natura. L’arte riesce a far emergere concetti complessi in modo più accessibile e stimolante, suscitando emozioni e favorendo la consapevolezza.

Questo progetto che cosa riguarda?

Il progetto BiochArt riguarda l’intersezione tra arte, ecologia e impegno sociale. Esplora come il biochar, un prodotto ecologico, possa essere utilizzato per creare opere d’arte che sensibilizzano il pubblico sui temi del cambiamento climatico, del rispetto per l’ambiente e della rigenerazione. È un progetto che parla di trasformazione, sia dal punto di vista del materiale che da quello sociale.

Come si può coniugare la creatività, la cura per l’ambiente e l’impegno sociale?

La creatività può essere uno strumento potente per promuovere la cura per l’ambiente e l’impegno sociale. Attraverso il linguaggio artistico, possiamo portare all’attenzione del pubblico questioni urgenti come il cambiamento climatico, la sostenibilità e la necessità di un nuovo rapporto con la natura. L’arte riesce a coinvolgere le persone a livello emotivo, favorendo una maggiore consapevolezza e incoraggiando l’azione. Con il biochar, si crea un legame diretto tra il processo creativo e la cura del pianeta, poiché questo materiale contribuisce anche alla riduzione delle emissioni di CO2.

All’interno del progetto c’è anche un grande maestro, ce ne vuole parlare?

Sì, nel progetto è coinvolto un maestro di grande rilievo, Michelangelo Pistoletto, che ha dedicato gran parte della sua carriera all’arte etica. La sua presenza con un Terzo Paradiso realizzato interamente con il Biochar, arricchisce ma mostra e il progetto, portando una visione profonda e un’esperienza consolidata nella fusione tra arte e natura. Il maestro contribuisce non solo con il suo simbolo ormai consolidato che testimonia come l’arte possa essere strumento di rinascita, ma anche con il suo pensiero, ispirando gli altri artisti e il pubblico a riflettere sul potere trasformativo dell’arte e sull’importanza di prendersi cura del nostro pianeta.

Chi sono gli artisti che partecipano al progetto?

Il progetto coinvolge un gruppo eterogeneo di artisti, sia emergenti che affermati, provenienti da diverse discipline artistiche. Ciascuno di loro porta una prospettiva unica sul tema della sostenibilità e dell’ambiente, utilizzando il biochar in modo personale e innovativo. La varietà degli stili e dei linguaggi artistici arricchisce il progetto, creando un dialogo poliedrico che spazia dalla pittura alla scultura, fino all’arte concettuale e la fotografia.

Che cosa c’è al centro di questo progetto?

Al centro del progetto c’è l’idea di “trasformazione”, quella del biochar, da materiale agricolo a mezzo espressivo, ma anche quella di un approccio culturale e sociale attraverso l’arte. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico sul ruolo cruciale che possiamo avere nella rigenerazione dell’ambiente, offrendo al contempo una nuova visione su come l’arte possa essere un mezzo per affrontare le sfide ecologiche contemporanee.

Quale filosofia abbraccia l’arte?

L’arte abbraccia una filosofia d’ interconnessione. Questo progetto si basa sull’idea che l’arte possa non solo rappresentare la realtà, ma anche trasformarla. Utilizzando principalmente un materialecome il biochar, gli artisti dimostrano che è possibile creare bellezza senza danneggiare il pianeta, contribuendo anzi a una riflessione più profonda sui nostri rapporti con la natura e con la società.

Progetti ulteriori?

Il progetto BiochArt è solo l’inizio. Stiamo già pensando a una serie di mostre itineranti e workshop per coinvolgere un pubblico più ampio, oltre a collaborazioni internazionali che permettano di estendere il messaggio e l’impatto del progetto. L’idea è anche di integrare altre forme d’arte, come la performance e il digitale, e di promuovere la ricerca su materiali ecologici nell’arte contemporanea.

Vuole aggiungere altro?

Sì, vorrei sottolineare l’importanza di progetti etici come questo, che uniscono l’arte ai valori importanti della vita. Credo fermamente che l’arte possa giocare un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra visione del futuro, aiutandoci a trovare soluzioni innovative e ispirandoci a prendersi cura del mondo che ci circonda. Ringrazio tutti gli artisti coinvolti che si sono prodigati a realizzare delle opere d’arte molto potenti e di straordinaria bellezza e coloro che sostengono questo progetto, perché insieme possiamo davvero fare la differenza.

 

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