È da poco uscito in tutte le librerie e nei web stores “Erastase e Pantaleo e l’Aquila dal becco di diamante” scritto da Barbara Mazzoni. È un libro illustrato e i disegni sono affidati alla creazione di Franco Mirabella, il tutto per leedizioni Terre Sommerse.
La storia del libro accarezza l’anima e ci conduce all’interno di un luogo non luogo dove tutto e il contrario di tutto può accadere. L’immaginario dell’autrice cuce e trama una narrazione sia per bambini sia per adulti dove è possibile trovare un rimando significativo sull’essere qui e ora sebbene dobbiamo tener conto del là e allora. I temi trattati sono quelli che fanno parte del nostro essere nel mondo ma la bellezza e la ricchezza si nasconde nel suo essere una narrazione anche terapeutica.
In un villaggio senza tempo, abitato dai Druidi, creature dai poteri sovrannaturali, nasce Erastase, una bambina destinata a sconfiggere un essere malvagio che da anni perseguita il suo popolo e ogni abitante della terra. Questo mostro soprannominato “Colei che va Temuta” è capace di portare l’oscurità in ogni cuore. Un giorno Erastase incontra nel bosco Pantaleo, un giovane che proviene dalla terra dei Laboriosi: umani avidi ed egoisti, insensibili ad ogni forma di bellezza ed armonia. Il ragazzo si innamora di Erastase, attratto dalla magia e dalla gioia di vivere che emana la ragazza. Ma “Colei che va temuta” ostacolerà il loro amore, costringendoli ad una battaglia feroce. La forza di Erastase sostenuta dall’amore ed il coraggio di Pantaleo, sarà l’arma vincente per riportare la pace in ogni angolo del mondo. L’amore muove il mondo e ripara ferite, apre declinazioni nuovi e conduce in un territorio di cura. Barbara Mazzoni ci racconta questa sua avventura che è influenzata non solo dal suo essere attrice ma anche dalla sua densa formazione come insegnante di Teatro per l’infanzia e Counselor Olistico cui integra il metodo Gestalt.
Cara Barbara, una curiosità prima di iniziare questa intervista: tu chi sei?
Bella domanda… mi ritengo una ricercatrice, cerco di diventare con il tempo un essere umano integro e completo questo è l’obiettivo che stimola la mia curiosità esistenziale e mi permette di crescere sempre … spero!
Soprattutto cosa fai?
Faccio l’attrice, ho studiato da giovane con Enzo Garinei, con Cathy Marchand del Living Theatre e con Marylin Fread dell’Actor Studio di NY. Ho lavorato in teatro, fiction e programmi radio. Nel 2015 mi sono diplomata alla scuola di Counseling Gestalt di Roma seguendo una mia antica passione per la psicologia umana. Per cui oggi svolgo entrambe le professioni, integrando il counseling con tecniche e discipline olistiche.
Come nasce il tuo amore per la scrittura?
Scrivo fin da quando ero bambina, scrivevo diari, lettere, racconti, poesie. Ogni occasione di vita vissuta era per me motivo di scrittura, mi nascondevo a tutti intorno a me, e lì, con il mio quaderno e la mia penna, buttavo giù pensieri, sensazioni, idee… tutto quello che mi emozionava. Eppure, non ho mai pubblicato nulla fino ad ora, mi sono sempre tenuta quei quaderni per me e pochi intimi.
È appena uscito il tuo nuovo lavoro editoriale: “Erastase e Pantaleo e l’Aquila dal becco di diamante”, di cosa parla?
È la storia di due giovani innamorati; Erastase figlia del popolo dei Druidi e Pantaleo figlio dei Laboriosi umani avidi ed egoisti. I due sono predestinati a conoscersi e a sconfiggere un essere malvagio; “Colei che va Temuta” che da anni perseguita i druidi e i terrestri. Questo mostro è capace di annientare e distruggere il bene e scatenare la violenza portando l’oscurità sulla terra. Sarà proprio la forza di Erastase sostenuta dall’amore di Pantaleo a riportare ordine e pace e luce in ogni angolo terrestre.
Chi è Erastase?
Erastase è la protagonista! la nostra eroina; una fanciulla che tutto può! grazie al dono che ha, che gli è stato concesso proprio perché in profonda connessione con lo spirito della natura; simboleggia la profonda consapevolezza di sé.
E Pantaleo?
Pantaleo è l’amore di Erastase! Il ragazzo sconosciuto che viene dal mondo di là, in questo caso il mondo di là, non è oltre il velo, ma sicuramente oltre la foresta, un mondo che per i druidi è un mondo alieno; Pantaleo rappresenta un pò il nostro spirito di ricerca, la scoperta dell’altro, l’ignoto, che ci spinge a guardare oltre i nostri limiti.
In più c’è un’aquila, ma è un’aquila reale?
Quest’aquila è molto reale, e nello stesso tempo simbolica; è l’incarnazione della potenza cosmica, la vita e la morte, capace di volare così alto e raggiungere il cielo quasi fino al sole, sempre connessa alla terra. Simbolo del sacro fuoco, proprio per la sua capacità di sfidare il sole.
Questi tre personaggi come si incontrano e declinano all’interno della narrazione?
Questi tre personaggi sono interconnessi tra loro, ognuno di loro dovrà sfidare i suoi sistemi di riferimento, dovrà elevarsi oltre sé stesso per sopravvivere e far si che il suo viaggio esistenziale diventi, elemento alchemico di vera e profonda trasformazione, per sé stesso e per gli altri. In fin dei conti questi tre personaggi sono “Uno” e si declinano in tre esseri apparentemente distinti che combattendosi ed amandosi ritrovano sé stessi.
Il libro ha i disegni dell’illustratore, e non solo, Franco Mirabella, è un libro per bambini?
Voglio precisare che tutti i disegni sono di Franco Mirabella, un grande artista completo; Franco è un attore straordinario, un cantautore, uno scrittore e un disegnatore, insomma un vero artista. Il suo supporto è stato fondamentale per me, è riuscito a interpretare le mie parole e renderle vive ed esatte come le immaginavo, ha reso la mia favola poetica grazie anche alle sue immagini!
Forse anche un libro per tutti quegli adulti che ancora sono bambini?
Il libro è sicuramento destinato a tutti gli adulti, che hanno voglia di sperimentare ancora la curiosità e la meraviglia tipica dei bambini e soprattutto a chi vuole riconnettersi con il proprio bambino interiore per aiutarlo a guarire e ricominciare a sognare.
I druidi cosa rappresentano nell’immaginario collettivo?
I druidi erano i sacerdoti dei Celti, depositari di saggezza, conoscenza e sapienza. Erano astronomi, sacerdoti, cantori, educatori, medici, e tanto altro. Il termine druido viene dalla parola greca drus, che significa quercia albero sacro ai druidi. Secondo alcune interpretazioni il nome significherebbe saggio della quercia, sapiente e indovino, mago. Per cui nell’immaginario collettivo rappresentano proprio la saggezza, la capacità di vedere oltre, la capacità di interpretare la natura. Nell’ immaginario collettivo i druidi sono i depositari della magia, il mago per eccellenza.
Perché il mostro è soprannominato “Colei che va Temuta”?
“Colei che va Temuta” semplicemente perché nella nostra cultura e non solo; la paura è qualcosa che temiamo, la paura è quella emozione, quella sensazione e quel sentimento, se così vogliamo chiamarlo, che impedisce al nostro più intimo e vero sé di esprimersi e di manifestarsi. La paura impedisce la vera libertà, chi ha paura è soggiogato, sottomesso, non è più libero di scegliere, e questo l’abbiamo proprio visto anche in questi ultimi anni, con quello che sta accadendo nel mondo. Nei tarocchi ci sono delle carte che vengono associate alla paura, la mia preferita in assoluto è quella del diavolo; il diavolo spesso viene associato alla schiavitù, ai vizi ai sentimenti bassi, all’odio e l’invidia, ma l’altro aspetto quello interessante di questa carta, ci guida verso la nostra natura profonda, incoraggiandoci a non mascherarla. Questa carta ci spinge alla realizzazione di quello che si è veramente, a conoscersi nel profondo e svelare le nostre paure; far luce sulla nostra ombra, questo ci permette davvero, di ascendere dalla caverna al cosmo.
Quanto c’è della nostra società nel tuo lavoro?
Direi moltissimo; per quanto mi riguarda nella favola di Erastase è rappresentato proprio il lato oscuro di questa società, che ci sta mettendo sempre più in pericolo, minacciando la nostra sopravvivenza, distruggendo il pianeta su cui viviamo, e i suoi abitanti, così come è rappresentata la luce, la creatività, il miracolo e la straordinaria forza di cui siamo capaci e che ci può condurre alla salvezza.
Ho visto che oltre ad essere attrice e scrittrice hai fatto studi di psicologia, nel tuo racconto ci sono tracce della favola dei Caldomorbidi di Steiner?
È una domanda molto interessante, perché in realtà, io conosco Steiner per gli studi che ho fatto, ma non avevo mai letto la favola di Caldomorbidi e l’ho scoperta e letta pochissimo tempo fa. Ho notato in effetti delle similitudini, per alcuni aspetti. I Caldomorbidi è una metafora sull’amore, sulla pace, anche la mia favola parla di amore e di pace, pur tuttavia a me piace pensare che il mondo di Erastase e il mondo dei Druidi sia realmente ancora presente tra di noi, Erastase e Pantaleo sono certamente frutto della mia fantasia, ma io amo immaginarli vivi come noi.
Porterai il tuo lavoro a teatro?
Se porterò il mio lavoro a teatro? Non lo so… per ora mi concentro a scrivere il seguito, e chissà… magari un giorno potrebbe diventare un cartone animato, mi piacerebbe molto!
Progetti targati 2023?
Progetti? scrivere il continuo di Erastase e Pantaleo e un film a cui tengo tanto e spero si possa realizzare presto e magari uno spettacolo teatrale con tratti esoterici.
Ultima domanda: “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi (Il piccolo principe)”, che ne pensi?
Beh… Antoine de Saint-Exupéry credo che avesse in qualche modo visto quell’invisibile di cui parla, per questo scrisse quel meraviglioso libro che è “Il Piccolo Principe” e affermò con tanta grazia questa frase; come potrei non essere d’accordo!