Cari lettori del Daily Whisper, benvenuti a un nuovo piccantissimo episodio di ‘Pippa’s Pickle’. Oggi affronteremo un tema che fa arrossire anche le rose del mio giardino: l’autoerotismo in menopausa. Sì, avete letto bene. La vostra Pippa, 56 anni suonati e single per scelta (degli altri), si avventura in territori inesplorati. Preparatevi a un viaggio tragicomico nel mondo del piacere solitario dopo i 50!
Innanzitutto, cari miei, dobbiamo sfatare il mito che dopo una certa età si diventi esseri asessuati come spugne di mare. Niente di più falso! Il desiderio è come il vino: invecchiando migliora, o almeno così mi piace pensare mentre stappo la mia terza bottiglia di Chianti della serata.
Ma veniamo al dunque. L’autoerotismo in menopausa è un’arte che richiede pazienza, creatività e, soprattutto, una buona dose di senso dell’umorismo. Perché, credetemi, quando ti ritrovi a cercare gli occhiali per leggere le istruzioni del tuo nuovo “amico vibrante”, capisci che la vita ha un senso dell’ironia tutto suo.
Il primo ostacolo da superare è la secchezza vaginale. Ah, che gioia! È come cercare di far scivolare un cammello nella cruna di un ago, solo che l’ago è arrugginito e il cammello ha l’artrite. La soluzione? Un barattolo di lubrificante grande quanto la mia disperazione amorosa. E ricordate, care mie: se la quantità vi sembra eccessiva, non è abbastanza!
Poi c’è la questione della resistenza fisica. Una volta, potevo dedicarmi al piacere solitario per ore. Ora, dopo cinque minuti, ho il fiatone come se avessi corso la maratona di New York. La mia soluzione? Interval training! Un minuto di azione, due di pausa. Come diceva la mia nonna: “La fretta è una cattiva consigliera, soprattutto a letto”.
Non dimentichiamoci dei giocattoli erotici. Oh, che mondo meraviglioso! Ce n’è per tutti i gusti e tutte le età. Personalmente, ho optato per uno con telecomando a distanza. Peccato che l’altro giorno l’abbia scambiato con quello della TV e mi sono ritrovata a cambiare canale con vibrazioni sempre più intense. Il mio vicino deve aver pensato che stessi guardando un film dell’orrore!
E che dire della fantasia? Con l’età, anche l’immaginazione erotica subisce un restyling. I miei sogni bollenti ora includono uomini che sanno fare la lavatrice, cambiare una lampadina e, udite udite, trovare il punto G senza bisogno del GPS. Ah, l’utopia!
Ma la vera sfida dell’autoerotismo in menopausa è trovare il momento giusto. Tra vampate di calore, insonnia e visite improvvise dei nipoti, bisogna essere più strategiche di un generale in guerra. Il mio consiglio? Approfittate delle prime ore del mattino, quando il resto del mondo dorme e voi siete sveglie da ore grazie ai vostri fedeli amici: gli sbalzi ormonali.
Infine, care mie, ricordate che l’autoerotismo in menopausa è come il buon vino: va gustato lentamente, assaporando ogni momento. E se qualcosa va storto, ridete! Ridete di voi stesse, delle vostre rughe, dei vostri acciacchi. Perché, in fondo, il sesso è gioco, è divertimento, è celebrazione della vita. E noi, donne over 50, di vita ne abbiamo da vendere!
Quindi, care lettrici (e qualche coraggioso lettore), non abbiate paura di esplorare, sperimentare e, soprattutto, godere. La menopausa può essere l’inizio di una nuova, eccitante avventura. E ricordate: se vi sentite in colpa, pensate a me, la vostra Pippa, che sta scrivendo questo articolo con una mano mentre con l’altra… beh, lasciamo qualcosa all’immaginazione!
Con affetto e una strizzatina d’occhio, La vostra Pippa
P.S. Se qualcuno della mia famiglia sta leggendo questo, vi prego, fingiamo che non sia mai successo. Ci vediamo domenica per il pranzo, come sempre. Porterò la torta. E no, non chiedetemi dove ho messo le mani prima di prepararla!