Omicidi PaganelliI: La pista si raffredda, Dassilva sempre più lontano dalla Cam3

La nebbia si addensa sul caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, l’anziana barbaramente uccisa lo scorso ottobre nel suo condominio di via del Ciclamino. Dopo mesi di indagini serrate, un colpo di scena rischia di rimettere tutto in discussione: l’uomo ripreso dalla telecamera di una farmacia, ritenuto fino a oggi Louis Dassilva, l’unico indagato e recluso, potrebbe non essere lui.

L’esito preliminare dell’incidente probatorio, una perizia cruciale sulle immagini della famigerata “Cam3”, getta ombre inquietanti sulla solidità dell’impianto accusatorio. Fonti vicine all’inchiesta confermano che la statura dell’individuo immortalato dalle telecamere non corrisponderebbe a quella di Dassilva. Un dettaglio non da poco, che mina alla base la tesi che aveva portato all’arresto del 34enne.

La Sfilata Davanti alla Verità (O Forse No)

La Procura, per fugare ogni dubbio, aveva organizzato una “sfilata” davanti all’occhio elettronico, facendo camminare Dassilva e, a sorpresa, anche il vicino di casa Emanuele Neri (estraneo all’indagine). L’obiettivo era cristallino: inchiodare il presunto assassino attraverso una comparazione visiva inoppugnabile. Ma il risultato, stando alle prime indiscrezioni, sembra aver sortito l’effetto contrario.

“Questo è un primo passo importante per dimostrare l’innocenza del mio assistito,” ha dichiarato l’avvocato Riario Fabbri a Fanpage.it, senza nascondere la soddisfazione. “Attendiamo di conoscere i risultati definitivi, ma i primi riscontri sono incoraggianti.”

Favoreggiamento e Silenzi: Manuela Bianchi nel Mirino.

Mentre la posizione di Dassilva si alleggerisce, si complica quella di Manuela Bianchi, l’ex amante del giovane e nuora della vittima. La donna è ora ufficialmente indagata per favoreggiamento. Gli inquirenti vogliono fare luce su un dettaglio inquietante: i quattro minuti trascorsi tra il ritrovamento del cadavere e la prima richiesta di aiuto. Un lasso di tempo che gli investigatori ritengono sospetto, un buco nero in cui potrebbero celarsi verità scomode.

Il Mistero dei Dna e il Fantasma di un Complice

Ma non è tutto. L’inchiesta si arricchisce di un ulteriore elemento di mistero: la presenza di tre profili genetici maschili isolati sul luogo del delitto. A chi appartengono quei Dna? Si tratta di tracce lasciate dall’assassino o di innocui contaminanti? La comparazione con la banca dati potrebbe fornire risposte decisive, ma al momento regna l’incertezza.

E poi c’è il fantasma di un complice. L’efferata violenza con cui è stata uccisa Pierina Paganelli lascia ipotizzare la presenza di più persone sulla scena del crimine. Un’ipotesi che, se confermata, aprirebbe scenari ancora più inquietanti.

Il Giudizio del Riesame: Un Ritratto Spietato

Nonostante le nuove evidenze, resta in piedi il giudizio del Tribunale del Riesame, che a luglio aveva confermato la custodia cautelare in carcere per Dassilva, dipingendolo come un soggetto “pericoloso e spietato, senza rispetto per la vita umana.” Un ritratto che stride con la possibilità che l’uomo ripreso dalla Cam3 non sia lui.

In Conclusione

L’omicidio di Pierina Paganelli resta un caso avvolto nel mistero. La nuova svolta investigativa impone cautela e rigore. La verità, come spesso accade nelle storie di cronaca nera, è un mosaico complesso, fatto di indizi, silenzi e mezze verità. E la strada per ricomporlo è ancora lunga e tortuosa. La domanda che tutti si pongono è: se non è stato Dassilva, chi ha ucciso Pierina Paganelli? E perché?

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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