“Le vie del desiderio” l’opera di Miguel Del Arco in scena al Teatro Marconi per la regia di Felice Della Corte.
La trama si dipana in un viatico avvincente: Anna è sposata con Bruno da vent’anni. La sua amica Paola, sua coetanea incontrata casualmente in palestra, si confida con Anna, raccontandole le sue recenti avventure sessuali. Anna ne è divertita ed incuriosita allo stesso tempo. Paola è fantasiosa e molto espressiva nei suoi racconti piccanti, forse anche animata dalla lucentezza vorace che riflettono gli occhi di Anna. Spinte dalla vertigine del desiderio, decidono di realizzare un esperimento durante un fine settimana nella casa di campagna di Anna e Bruno, che ne sarà il bersaglio insieme all’amico Teo…
“Quando ho letto questo testo mi ha colpito una frase in particolar modo perché a mio avviso ne racchiude l’essenza: «Il desiderio è indeciso ed incerto, nulla sa possedere e di niente sa godere veramente». Il testo scritto da Miguel Del Arco è intriso di questo potente significato che peraltro parla di tutti noi: molto spesso ci facciamo coinvolgere, guidare, e anche spingere in una direzione in funzione di un desiderio che non è nemmeno completamente definito. Questa tematica viene ben sviluppata drammaturgicamente, attraverso il sesso, analizzato in una chiave arguta e divertente”, racconta Felice Della Corte.
Abbiamo intervistato Sarah Biacchi e Valentina Olla che interpreteranno Paola e Anna ne “Le Vie Del Desiderio” al Teatro Marconi dal 26 al 29 dicembre e dal 2 al 5 gennaio.
La regia è affidata a Felice Della Corte anche in scena con la Olla, la Biacchi e Federico Perrotta.
Cosa spinge Anna e Paola verso il loro piccante esperimento?
Valentina: Io interpreto Anna, una donna come tante, 15 anni di matrimonio, una routine che ormai è protagonista delle notti coniugali. Per lei il suo rapporto con il marito Bruno non ha segreti ed è a prova di qualsiasi esperimento piccante. Una doccia fredda la desta da questa ingenua certezza…
Sarah: La cosa che spinge Anna e Paola verso il loro piccante esperimento è, a mio avviso, da parte di Paola, una “trappola” in cui non si immagina di cadere, credendo sempre di controllare il gioco della coppia e provocando l’amica recentemente conosciuta. Diciamo che è un predatore che diventa preda.
L’autore dice…”il desiderio è indeciso ed incerto”, Come lo vivete voi in scena e fuori dalla scena?
Valentina: In scena Anna, il mio personaggio, non condivide le parole dell’autore, più volte citate da suo marito Bruno. Nella vita trovo che i desideri siano decisi e certi.
Sarah: Il desiderio per me non può assolutamente esistere senza una relazione intellettuale. Mi sono sempre invaghita e appassionata di grandissime individualità e caratteri più che per affinità di pura chimica.
Spesso ci facciamo guidare da desideri non completamente definiti…come viene rappresentato in scena questo?
Valentina: Un menage a quattro dove ognuno insegue qualcuno altro e tante cose vengono dette, e soprattutto fatte, senza una ragione precisa
Sarah: Viene rappresentato con una specie di ambiente non chiaro, c’è molto alcool che gira per la serata, e quella sorta di atmosfera calda e sensuale dove chiunque potrebbe stare con chiunque, in nome di una passione del momento.
L’autore continua…il desiderio “di nulla sa possedere e di niente sa godere veramente”, qual è il vostro approccio a questo pensiero?
Valentina: Il desiderio si alimenta fintanto che rimane tale.
Sarah: Il desiderio fine a se stesso è esattamente come quelle candele enormi poste sulla torta di compleanno a forma di torcia. Non puoi soffiarle, bruciano velocemente senza requie e finiscono subito.
Qual è la dinamica tra i personaggi durante l’esperimento nella casa di campagna?
Valentina: La tensione erotica e la comicità sono molto evidenti fin dalle prime battute
Sarah: I personaggi, oltre che su una dinamica di seduzione,vivono un gioco al massacro di supremazia e di controllo. Ogni essere umano vuole avere il controllo pieno del gioco e alla fine non si diverte nemmeno più, schiavo del fatto di manovrare le pedine come un burattinaio.
Come si bilancia nel testo l’aspetto comico rispetto a quello più profondo?
Valentina: Attraverso gli avvenimenti: cosa siamo disposti o capaci di fare per seguire i nostri desideri più reconditi o per difendere il nostro ‘territorio’?
Sarah: La parte dove le due donne condividono le loro esperienze sessuali ricorda molto i film spagnoli dove si riempie il vuoto con un gioco sessuale dopo l’altro. In realtà anche Paola ad un certo punto si lamenterà col suo amante di “meritarsi qualcosa di più”, quindi anche la maschera di femme fatale cade dolorosamente.
Nel corso dello spettacolo come si evolve il tema del desiderio?
Valentina: Lo spettacolo celebra il desiderio a tinte forti, come solo gli spagnoli sanno fare.
Sarah: Il desiderio all’inizio è una provocazione per permettere a Paola di entrare in casa del suo amante e “travestirsi” da moglie per rompere il loro matrimonio, ma crollerà miseramente sul fatto di non avere più un vero desiderio, ma quanto la voglia di essere “scelta” come prima. Quindi da puro desiderio sessuale diventa desiderio di supremazia.
In che modo lo spettacolo aiuterà il pubblico a riflettere sui propri desideri?
Valentina: Con il colpo di scena finale, ma non posso fare spoiler.
Sarah: Il pubblico giudicherà tutti i personaggi e trarrà le sueconclusioni sul fatto di essere in grado o meno di gestire il rapporto uomo/donna in maniera competente o in maniera passiva.
Come avete affrontato le scene più intime?
Valentina: Grazie alla professionalità del regista Felice Della Corte,anche protagonista in scena insieme a noi.
Sarah: Io e Felice siamo amici, ma avendo una scena piuttosto spinta abbiamo deciso di provare in maniera più “light” l’aspetto erotico e di lasciare che solo in scena accadesse un vero rapporto. Ha funzionato bene.
Qual è stato l’aspetto più difficile da rappresentare di Anna e Paola?
Valentina: Parlo per Anna, rendere credibile la sua ingenuità iniziale rispetto alla amara e rabbiosa consapevolezza del finale.
Sarah: Sicuramente la cattiveria e il doppiogiochismo. È una parte che, essendo super monogama, leale come persona e pure innamorata, conosco davvero poco dal punto di vista sentimentale e personale.
Buono spettacolo!!!