Salve a tutti, sono Pippa Pickle e benvenuti alla mia rubrica settimanale sul Daily Whisper!
Come ben sapete, vivo nel pittoresco villaggio di Pluckley, nel Kent (ve lo ripeto così non lo dimenticate non si sa mai). Beh, “pittoresco” è un eufemismo per dire “minuscolo e noioso”. A 56 anni suonati, mi ritrovo single e disperata, in cerca dell’amore in un posto dove l’evento più eccitante della settimana è l’arrivo del furgone del pesce il giovedì mattina. Il pescivendolo e’ una caricatura mal fatta di braccio di ferro con più tatuaggi.
L’altro giorno ne parlavo con la mia amica Vivian, l’aristocratica del villaggio, mentre sorseggiavamo tè (lei) e gin tonic analcolico (io) nel suo giardino perfettamente curato.
“Ma cara, perché non provi con le app di incontri?” – mi ha suggerito con nonchalance – “Io le uso sempre quando sono in città e non c’è mio marito, sono così divertenti!”.
Ho alzato gli occhi al cielo. “Vivian sei al tuo terzo matrimonio vedi di non sciupare anche questo! Tornando a me l’ultima volta che ho provato Tinder qui a Pluckley, ho matchato con il postino e il macellaio, mi mancava il panettiere così la spesa è assicurata! E indovina un po’? Erano entrambi sposati!”.
Vivian ha riso di gusto, facendo tintinnare i suoi bracciali d’oro. “Oh Pippa, sei davvero esilarante! Ma non preoccuparti, sono certa che troverai qualcuno. Magari potresti provare a flirtare al mercato del sabato?”.
Flirtare al mercato. Certo, perché no? Potrei sempre sedurre qualche arzillo pensionato con la mia conoscenza approfondita di cavoli, patate e zucche.
Frustrata, ho deciso di chiedere consiglio alla mia amica Rachel, proprietaria del pub locale. Se c’è qualcuno che sa tutto di tutti in questo villaggio, quella è lei. Avrà pure contezza di qualche single alla ricerca di una donna di bell’aspetto, simpatica e divertente?
“Pippa, tesoro” – mi ha detto mentre lucidava i bicchieri – “qui il flirt è un’arte perduta. L’ultima volta che ho visto qualcuno provarci seriamente è stato nel ’98, quando il vecchio George ha offerto un gin alla vedova Harris. Sono finiti per litigare sul prezzo delle uova e non si sono più parlati”.
“Fantastico” – ho sospirato – “Quindi le mie possibilità sono praticamente nulle?”.
Rachel mi ha dato una pacca sulla spalla. “Su con la vita! Potresti sempre trasferirti a Londra come Kate per qualche settimana, lì ci saranno sicuramente molte opportunità”.
Ah sì, Kate. La mia amica avvocato divorzista che si è trasferita per qualche mese nella grande città in cerca di fortuna – dice lei – ma la verità che è in cerca di uomini. L’ho chiamata quella sera stessa, hai visto mai che faccia il miracolo! Forse ha trovato la bacchetta di Harry Potter?
“Kate, come fai a sopravvivere nella giungla degli appuntamenti londinesi?”.
La sua risata cristallina ha risuonato attraverso il telefono. “Oh Pippa, è un disastro! L’altro giorno sono uscita con un tizio che ha passato tutta la serata a parlare del suo gatto. E indovina un po’? Alla fine mi ha chiesto se volevo vedere le foto… del gatto!”.
“Beh, almeno hai degli appuntamenti” – ho borbottato – “Qui l’unico maschio single sotto i 70 anni è il figlio adolescente di Rachel”.
“Dai, non può essere così male” – ha cercato di consolarmi Kate – “Perché non organizzi una serata per single al pub?”.
L’idea non era poi così folle. Ho deciso di parlarne con il mio amico Gavin, il regista mancato del villaggio. Forse avrebbe potuto aiutarmi a organizzare qualcosa di decente.
“Una serata per single?” – ha esclamato Gavin, gli occhi che brillavano di entusiasmo – “Fantastico! Potremmo trasformarla in un reality show! ‘L’amore sboccia a Pluckley’, che ne dici?”.
Ho represso a stento un gemito. “Gavin, l’idea è trovare l’amore, non umiliarmi davanti a tutta la nazione.”
“Ma pensa alle possibilità!” – ha insistito lui – “Potremmo invitare gente da fuori, creare un po’ di drama…”.
“No” – ho detto fermamente – “Niente telecamere, niente drama. Solo una normale serata per conoscersi”.
Alla fine, dopo settimane di preparativi (e molte bottiglie di vino), la grande serata è arrivata. Rachel ha gentilmente offerto il suo pub come location, Vivian si è occupata delle decorazioni (forse un po’ troppo sofisticate per Pluckley, ma chi sono io per giudicare?), Kate è venuta appositamente da Londra per darmi supporto morale, e Gavin… beh, Gavin è riuscito a non trasformare tutto in un circo mediatico, il che è già un successo.
Il risultato? Un disastro totale, ovviamente. Pensavate il contrario?
Metà dei partecipanti erano gli habitué del pub che non avevano capito bene di cosa si trattasse e si sono lamentati tutta la sera perché non potevano guardare la partita. L’altra metà erano per lo più vedove over 70 in cerca di compagnia.
L’unico uomo interessante della serata si è rivelato essere il cugino di Rachel, venuto a trovarla per il weekend ignaro della magica festa al pub. Peccato che fosse gay e più interessato a Gavin che a qualsiasi donna presente.
Alla fine della serata, mi sono ritrovata al bancone con le mie amiche, tutte un po’ brille e decisamente sconfitte.
“Beh” – ha detto Vivian, cercando di trovare il lato positivo – “almeno abbiamo provato!”.
Rachel ha annuito saggiamente. “E poi, chi ha bisogno degli uomini? Abbiamo noi stesse!”.
Kate ha alzato il suo bicchiere. “E il vino. Non dimentichiamoci del vino”.
Gavin, nel frattempo, stava scambiando numeri di telefono con il cugino di Rachel. Almeno qualcuno ha avuto successo.
Quindi, care lettrici (e gli eventuali tre lettori maschi del Daily Whisper), cosa ho imparato da questa esperienza? Che il flirt in un villaggio del Kent è possibile? Assolutamente no. Ma ho anche imparato che, a volte, le migliori storie d’amore sono quelle di amicizia. E che con le giuste amiche e abbastanza gin tonic rigorosamente analcolico sennò sai che pancetta fuori misura ci ritroviamo, anche le serate più disastrose possono trasformarsi in ricordi indimenticabili.
A proposito, se c’è qualche scapolo là fuori interessato a una cinquantaseienne leggermente disperata con un debole per il vino e una rubrica settimanale… beh, sapete dove trovarmi. Sarò quella al pub che cerca di flirtare con il barista che Rachel ha assunto, fallendo miseramente ma ridendo di gusto.
La vostra Pippa Pickle, il cetriolino più dispettoso del Kent.