Martedì 17 ottobre a Teatrosophia debutterà lo spettacolo: “Io adoro la sintesi … sarò bre…”, di e con Maurizio Santilli.
Lo spettacolo racconta la storia degli umoristi da Petrolini a Campanile, da Flaiano a Marchesi. È un’Italia di spessore, quella raccontata, dove si coniuga leggerezza e profondità tra doppi sensi, acrobazie lessicali e calembour di qualità. Ma chi è l’umorista? Non è il comico la cui battuta è fine a sé stessa, ma è un fine osservatore della società da cui trae spunto per massime a aforismi dal risultato dolceamaro dello sberleffo di qualità. Maurizio Santelli si racconta tenendo ben presente una cosa essenziale: “sarò breve”!
“Io adoro la sintesi … sarò bre …”, perché?
Perché mi sembrava un titolo carino che racchiudesse la brevità che racconto. In fondo una forma d’arte della scrittura umoristica.
La sintesi che cosa è?
Un dono…come ci dicevano a scuola.
È importante essere sintetici?
Molto, anche perché di questi tempi lo richiede la società. Messaggi, spot e anche per questo gli umoristi erano avanti !
Se una persona non riesce a essere sintetica che cosa accade?
Credo perda forza il suo concetto
Raccontare la storia che inizia da Petrolini a Campanile, da Flaiano a Marchesi, quanto è importante?
È importante per le nuove generazioni perché mette l’ironia e l’osservazione della società al centro di tutto. Se non si osserva non si cresce.
Che cosa hanno insegnato questi umoristi?
Che più vai in profondità e più bisogna prendere la vita con leggerezza.
Un aneddoto che li racconta e identifica?
Flaiano : L’umorista? Un uomo di ottimo malumore.
Come è cambiata l’Italia da quel periodo?
Completamente. Vorrei tornare indietro per abbracciarli idealmente. Mi mancano le loro intuizioni geniali.
Come si coniuga leggerezza e profondità?
Con il lavoro su sé stessi tutti i giorni. Questione di equilibrio. Mi dico..adesso stai esagerando col lavoro e ritorno al gioco.
Doppi sensi, acrobazie lessicali e calembour di qualità sono declinazioni importanti nell’incontro con l’altro?
Beh, credo sia più facile con chi ha la tua stessa formazione scolastica. Mi accorgo dal primo approccio se una persona ha fatto il lice classico perché conosce il lato umoristico delle cose o almeno dovrebbe.
Ma chi è l’umorista?
Un fine indagatore dell’animo umano, della società e delle genti da cui trae spunto per elaborare massime e aforismi dal risultato dolceamaro dello sberleffo di qualità.
Che cosa si aspetta dal pubblico?
Che stia bene e che oltre alle risate si porti a casa delle riflessioni.
Progetti?
Tanti, forse troppi. Napoli in bossa con la mia chitarra al Trust club a Roma il 27 ottobre .La mia ultimissima fatica sul rapporto musicale tra Napoli e Brasile.
Vuole aggiungere altro?
Direi che bisogna coltivare le proprie passioni e cercare bellezza nelle cose per migliorarci ogni giorno e dare un senso al nostro operato.