Un sognatore non può smettere di sognare

Can I play with madness? Give me the sense to wonder. To wonder if I’m free. Give me a sense of wonder. To know I can be me. Give me the strength to hold my head up. Spit back in their face. Don’t need no key to unlock this door. Gonna break down the walls (Iron Maiden)”. In fondo un po’ di follia nella vita aiuta a guardare oltre, ad andare verso quel limite che permette di anticipare i tempi, le stagioni, le alchimie del possibile. In questa frase si racchiude il viatico avvincente di Andrea Striano, Il Drago dj, che ha fatto della passione per la radio e la musica la sua vita. Ha sempre avuto la forza di tenere alta la testa e percorrere l’itinerario seppur tortuoso dei suoi sogni. Perché non serve una chiave per aprire una porta, a volte, occorre abbattere i muri del pregiudizio e delle credenze per uscire dai posti contaminati di un esserci senza emozione. E come un profeta che fissa la sua sfera di cristallo Andrea va oltre, creando la magia inafferrabile della sua visione della radio e con la radio che si avvia verso nuovi percorsi e latitudini. Tant’è: “I don’t know where I’m going. But, I sure know where. I’ve been. Hanging on the promises. In songs of yesterday. An’ I’ve made up my mind. I ain’t wasting no more time. But, here I go again. Here I go again (Whitesnake)”. Perchè il drago non molla mai, passano gli anni ma lui resta e resterà sempre a guardare e a farci sognare con la sua musica. Andrea Striano si racconta e ci racconta il suo mondo avvincente ed emozionante.

 

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Caro Andrea, grazie per questa intervista ne sono felice, ci racconti di te?

Sono Andrea Striano, in arte il drago. Il drago deejay. Ho 52 anni.

Quando hai iniziato a fare radio?

Ho iniziato a fare radio nel 1996. Ovviamente come seconda voce, aiutando in redazione. Ho iniziato giovanissimo a frequentare le radio.

Prima di approdare in radio che cosa hai fatto?

Ho fatto tante cose: ho suonato, facevo il chitarrista. Ho avuto una band, un grande sogno. Mi sono sempre dilettato a fare radio, organizzando eventi e soprattutto organizzando concerti negli anni ‘90.

I favolosi anni ’90?

Era un’epoca completamente differente, c’era tanta voglia di fare. Insieme ad altre persone, ho organizzato tante, tante cose.

Quando hai fatto la tua prima trasmissione?

La prima trasmissione la feci in un locale, un pub a San Lorenzo: l’Halloween pub. All’epoca non c’erano i cellulari. Trasmettevo direttamente dal locale. Lo studio mi chiamò e facemmo la prima live radio direttamente dentro al locale. Fu un successone avevamo dei mezzi minimi. Però?

L’idea era avveniristica! Nella vita non mi sono mai posto dei limiti. Ho cercato sempre di superarli e, per fortuna, ho sempre fatto quello che desideravo e mi piace fare. Sono stato e sono fortunato perché svolgo un lavoro che amo profondamente.

Tre aggettivi che parlano di te?

Comunicativo, sognatore e caparbio. Molto caparbio.

Perché hai deciso di occuparti di radio?

Sin da piccolo mi mettevo davanti allo specchio con la classica spazzola in mano, fingendo di intervistare le persone. Erano personaggi famosi immaginari. È un’immagine che mi accompagna da sempre. Inoltre, ascoltavo molta radio. Il sogno di fare radio c’è sempre stato. Era la radio degli anni ‘70 e ‘80, completamente diversa da quella di oggi.

Cosa fai in specifico?

Faccio lo speaker e il regista, in più sono autore sia delle mie trasmissioni sia di altre trasmissioni. Mi occupo di regia in remoto, ovvero a distanza. Tecnicamente installo anche radio web che, dal mio punto di vista, saranno il futuro.

Radio web?

Sono ormai dieci anni che sperimento questa nuova modalità comunicativa radiofonica. Oggi le radio web sono diventate un mezzo importante per chi fa radio, sono stato un po’ in anticipo. Quando ho iniziato dieci anni fa trasmettevo sempre in FM, ma nel frattempo iniziavo ad interessarmi delle radio web.

Perché?

C’era uno stranissimo fenomeno: mentre ero il più vecchio nelle radio web al contrario ero il più giovane nelle FM. In più mi interessava questa nuova tecnologia che i giovani iniziavano ad usare. Oggi mi occupo anche di creazione di podcast, credo che siano il futuro. Perché la radio verrà proprio sostituita, secondo me, diventerà una specie di Netflix con contenuti vari. Purtroppo, è l’evoluzione dei tempi.

La radio nell’immaginario collettivo cosa rappresenta?

La radio rappresenta il sogno. Nella radio è racchiusa un’enorme capacità di immaginare, di viaggiare con la mente.

Che differenza c’è con la televisione?

La televisione punta sull’immagine, sulla figura, sul corpo e anche sull’estetica. La radio no, da una voce puoi capire tutto. In radio non si finge, non c’è la distrazione del corpo. Si sente se una persona è triste, felice, depressa, motivata o esaltata. La radio resta e resterà per sempre verità.

Chi sono le celebrity con cui hai lavorato?

Ce ne sono tante. Ci sono stati tanti personaggi che hanno lavorato con me, molti già famosi, molti che sono diventati famosi dopo. Ormai sono oltre vent’anni che trasmettono. Ho incontrato tantissime persone. È inutile fare dei nomi occuperei troppo spazio.

C’è qualcosa di particolare che hai fatto?

Una cosa particolare che non avevo mai fatto, nonostante fosse sempre stato un mio sogno, è stato partecipare a un progetto interessantissimo di Max Caprara. Lui è un attore, un regista famosissimo, che durante il lockdown mi ha proposto di fare un radiodramma scritto da lui in maniera divina. Mi sono divertito a montare le varie registrazioni degli attori che lui aveva scelto, con dei sottofondi come si faceva una volta. Sarebbe stato bello farlo dal vivo, ovviamente, ma il radiodramma, come c’era una volta, mi ha portato davvero a sognare e a colmare un desiderio che avevo sin da quando ero piccolo.

C’è una celebrity con cui desideri lavorare?

Mi servirebbe la macchina del tempo. Mi sarebbe piaciuto partecipare alla storica trasmissione “Alto gradimento” la compagnia di Renzo Arbore, Boncompagni, Bracardi e tutti gli altri. Mi sarei trovato bene perché c’era sperimentazione. Adoro sperimentare. Pensa che un mio caro amico, Luigi, mi disse: “tu anticipi troppo i tempi”. Forse è vero: vedo sempre oltre.

Nelle relazioni sei il tipo geloso o … “mi fido di te”?

Nel passato ero geloso, molto geloso, poi ho scoperto che la gelosia è uno stato di debolezza della persona. Quando non credi in te stesso, quando pensi di essere inadeguato rispetto agli altri e rispetto alla persona con cui stai, inevitabilmente vivi il sentimento della gelosia. Man mano sono cambiato, forse invecchiando o facendo una profonda analisi con me stesso. Sebbene mi sia sempre fidato delle persone, anche quando non meritavano la fiducia. Ma come dico sempre: “ogni esperienza anche negativa serve, serve sicuramente a crescere, ad imparare. Nella vita tutto può accadere. Ognuno pagherà il suo conto alla fine”.

Sei innamorato?

Sì! Ho imparato ad essere innamorato della vita. Mi piace innamorarmi. Sono innamorato del mio lavoro. Sono innamorato delle cose che faccio. Sono innamorato delle cose che penso e sono innamorato anche nei vari incontri che vivo con le nuove persone soprattutto se mi stimolano a livello intellettivo.

Ma di fatto l’amore che cos’è?

Questa è una domandona da un milione di punti. L’amore che cos’è? Probabilmente rispetto per l’altra persona e per sé stessi. Mai perdere la propria dignità per amore, soprattutto non chiudere mai le porte a ciò che potrebbe avvenire. Credo che, nella vita, possa in qualsiasi momento arrivare l’amore per ognuno di noi, non dimentichiamoci mai che se non amiamo noi stessi non riusciremo mai ad amare un’altra persona.

Sei più per la convivenza o il matrimonio?

Per la convivenza, non a caso ne ho fatte più di una! Non mi sono mai sposato, ma non giudico mai gli altri. Ogni persona si deve sentire libera di affrontare la propria avventura. Oggi credo più in un rapporto dove ognuno vive a casa sua condividendo poi dei bellissimi momenti insieme.

Quale genere musicale preferisci?

La musica rock e il metal sono le mie passioni.

Perché?

L’ho suonato. Trasmetto e conduco una trasmissione sul metal e il rock. Sono state la colonna sonora della mia vita. Non disprezzo però gli altri generi musicali. Mi piace il jazz, il blues … Cerco di non chiudermi mentalmente, i tempi corrono. Inoltre, il mio lavoro non mi consente di non ascoltare tutti gli altri generi.

Hai una canzone del cuore?

Ce ne sono molte che hanno segnato la mia vita. Una in particolare, quella con cui apro ogni volta una nuova stagione in radio è una canzone degli Iron Maiden: “Can I Play with Madness”. Ci sono canzoni che mi hanno aiutato a superare momenti difficili come quella dei Whitesnake: “Here I Go Again”. Sono un appassionato dei Led Zeppelin. Addirittura, se li sento in auto devo aspettare che finisca la canzone prima di spegnere la radio anche se sono arrivato. C’è una regola nella radio: mai parlare o sfumare un brano dei Led Zeppelin.

Quali sono i tuoi programmi preferiti?

Beh, sicuramente quelli radiofonici sono i miei preferiti. Mi piacciono i programmi musicali, ma ascolto anche quelli sportivi, i talk e spesso mi incuriosiscono i programmi con contenuti nuovi. Sono aperto a qualsiasi novità.

Per te la bellezza che cos’è?

La bellezza è ciò che mi emoziona. Può essere un quadro, un’opera d’arte, una bella persona, non solo esteticamente.

Perché?

Rimane impressa di più una persona intellettualmente bella.

Una donna deve essere bella o deve avere qualcosa di particolare che la rende unica?

Sicuramente qualcosa di particolare che la rende unica. Basta uno sguardo, un cenno, una smorfia, un difetto. Più che bella, la donna deve essere affascinante sia come persona sia come intelletto. Una donna bella può essere bella anche solo per un atteggiamento, un modo di fare.

Non tutti possiamo essere perfetti, come può una donna “normale” sentirsi affascinate?

Intanto una donna non è mai normale! Non esiste la donna normale. Una donna è affascinante quando è serena e tranquilla, soprattutto quando è sé stessa. Una bella donna non deve fingere, mi piacciono le persone vere, indipendentemente se hanno difetti o no. Mi piace la donna che mostra i suoi difetti, che non li nasconde, che non cerca di mascherarli. La donna che vuole farsi scoprire per quello che è, quella, per me, è una donna affascinante.

La cosa più irresistibile in una donna?

Sicuramente l’autoironia. Una delle cose più difficili da trovare, non solo nelle donne ma anche negli uomini. Però una donna autoironica diventa irresistibile.

E in un uomo?

Il rispetto. Rispetto per la donna e per gli altri esseri viventi, oltre che la sincerità sono in un uomo aspetti fondamentali soprattutto in questo periodo della nostra vita, del nostro mondo la sincerità è fondamentale.

L’amicizia in quest’epoca così particolare esiste ancora?

È una bella domanda Barbara! L’amicizia, in questo momento, è davvero messa alla prova. Per fortuna ho degli amici da anni, che mi sono rimasti vicino anche nei momenti più difficili. Credo fermamente nell’amicizia. Talvolta, però questa fiducia viene tradita e in questo caso, come dico sempre, il problema non è il mio, ma dell’altra persona che ha perso la mia fiducia.

Hai un amico del cuore?

Più di uno. Ho un amico e un’amica del cuore, sono almeno cinque le persone che ho nel cuore, con cui mi confido, non dico giornalmente, ma sicuramente più di una volta a settimana. Sono le persone con cui accompagno il mio tempo e la mia crescita, che mi hanno fatto crescere. Sono anche quelle persone, quegli amici che ti dicono sempre le cose come sono, anche in maniera brusca, per farti capire com’è la realtà. Solo così si può crescere. Gli voglio bene. Gli amici non li perdi mai, sono sempre lì con te. Le mogli, le fidanzate, le relazioni passano gli amici restano per sempre.

I tempi corrono e tu, adesso, dove sei? 

Sicuramente non sono più sulla cresta dell’onda come dieci/quindici anni fa, quando la gente mi fermava per strada. Facevo le serate come deejay e riempivo i locali. Ora svolgo un lavoro dietro le quinte come regista e autore di trasmissioni. Preferisco dare consigli a chi trasmette. Non sono più sulla cresta dell’onda, magari sono sia dentro sia dietro l’onda. Ci starò finché non mi stancherò di farlo.

Dove possiamo sentirti?

Trasmetto solo su Radio Godot (www.radiogodot.it). In questa radio conduco due trasmissioni: una “metallo pensante” l’altra “rock night show”.

Hai un sogno nel cassetto?

Tutti abbiamo un sogno nel cassetto, talvolta però con il tempo il cassetto diventa sempre più piccolo. Molti sogni sono riuscito ad esaudirli, mi ritengo fortunato. Credo che l’unica cosa a cui tengo veramente sia cercare di migliorarmi per non diventare un vecchio che sa solo borbottare, tanto da essere contrario alle novità. Mi dispiacerebbe evolvermi cercando di migliorarmi anche come persona.

Da grande cosa farai?

Questa domanda è curiosa, guardandomi allo specchio dico: “Eh, forse già sono grande!”. Continuerò a fare quello che faccio, ovvero radio e quando non mi piace più smetterò di farlo. In che modo?

Bisognerà vedere come si evolveranno i tempi. E poi continuerò a sognare, nella vita ho sempre cercato di fare ciò che sognavo e immaginavo perché sono sempre stato un sognatore. Un sognatore non può smettere di sognare.

Vuoi aggiungere altro?

Grazie Barbara per questa intervista. Un saluto di cuore a te. Ti conosco da poco tempo ma sei una persona che mi sta arricchendo. Un saluto a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere questa intervista. Ciao a tutti e ricordate sempre che il drago vi vede.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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