L’uomo dandy è tornato di moda sebbene non sia nato oggi. Augusto Ferretti ci insegna che essere un dandy non è solo un modo di vestire bensì è uno stile di vita a tutto tondo. La sua natura creativa lo porta a ricercare con minuziosa attenzione ogni suo outfit come se fosse un’opera d’arte. Il suo non è solo un modo di vestire ma uno vero e proprio stile di vita che si incastona perfettamente in questa società targata 2.0.

Chi è Augusto? 

Casentinese di nascita ma aretino per vita, affetti e lavoro. Ho 50 anni, sono curioso, appassionato alla vita come un adolescente.

E @augustoeffe71?

La mia versione social, la parte in cui l’immagine prende il sopravvento sul mio lato umano, dove l’aspetto forse più leggero e narcisista viene messo in mostra. I miei followers sanno che sono presente con tutti. L’educazione e la gentilezza devono essere presente in ogni contesto.

Cosa fai nella vita?

Sono un dipendente pubblico, un ragioniere … non alla Fantozzi!

Come nasce l’amore per lo stile dandy?

Da mia mamma, è sempre stata una donna elegante, di stile sia nel vestire sia nel modo di essere. Seppur il tutto è nato per una serie di coincidenze. Sono un tifoso della Juventus, andando a Torino in pullman, per una partita, un mio amico mi fa mettere seduto accanto a un suo amico, un artigiano che realizza bracciali, collane e accessori principalmente da uomo. Il viaggio è lungo e siamo diventati amici, così lui mi ha proposto di andare a Pitti Uomo.

Cosa significa essere Dandy oggi in questa epoca 2.0?

Per me essere dandy vuol dire essere una persona che si veste con stile ed eleganza, che ha ancora la capacità di guardare avanti seppur prende spunto dallo stile passato. Alla base di tutto resta sempre l’eleganza e il modo di essere di una persona. Nel mondo 2.0 la gentilezza e l’educazione mancano, il Dandy, come lo interpreto io, cerca di farle rimanere sempre attuali.

A chi ti ispiri?

A nessuno in particolare, osservo molto, cerco di trovare ispirazione con gli occhi. Ho uno stile mio, dove mi sento a mio agio, nulla di artificialmente.

I Millennials cosa pensano di te?

Sinceramente non ne ho idea! Mio figlio mi vede come un “vecchietto” anche quando vesto con in jeans, maglietta, giacca mimetica e cappellino truck, che dire … lo capisco.

Di fatto chi è il dandy?

Per molti il dandy è una persona che veste elegante in modo, a volte, eccentrico, non passa inosservato, viene considerata una persona superficiale che guarda solo all’apparenza, attento solo all’immagine.

Invece?

Invece, l’eleganza non si ferma solo al vestire o al curarsi ma riguarda i modi, i comportamenti, la gentilezza …

 

Esiste un club dei dandy?

Non lo definirei un club, ad Arezzo ogni anno, grazie ad una idea di Alessio e Stefania di Impero Progressivo si svolge il Dandy Days.

Che cos’è?

È un raduno nazionale, anzi internazionale, di Dandy, quella dell’ottobre 2021 è stata la V° edizione.

Vi incontrate spesso? Cosa fate?

Ci incontriamo soprattutto in occasione di eventi, il Dandy Days è uno di questi ed è forse il principale. Un altro momento di incontro è: Pitti Uomo a Firenze … cosa facciamo?  Semplicemente passiamo del tempo dialogando e parlando in modo sereno, pacato e rilassato, ci conosciamo e ci confrontiamo, non solo sulla moda ovviamente

Che cosa rappresenta nell’immaginario collettivo essere un dandy?

Veniamo considerate delle persone eccentriche, un po’ fuori dal tempo, egocentriche, vanitose e superficiali che amano solo apparire; invece, mai come in questo caso l’apparenza inganna, dietro c’è anche molta sostanza, non mi stancherò mai di ripeterlo: c’è eleganza nel modo di essere e di rapportarsi con gli altri.

Ti vesti da dandy o vivi come un dandy?

Vivere come un dandy vuol dire essere una persona elegante non solo nello stile ma anche nel quotidiano della propria vita. È un’eleganza, un’educazione nel modo di essere, di porsi, di rapportarsi. Posso dire che: vivo da Dandy.

E la tua casa che stile ha?

Ha uno stile moderno, sono per le case minimaliste, magari con un pezzo antico a spezzare il moderno, un quadro super colorato, le luci calde. Nel vestire sono molto “carico” in casa è il contrario: lineare e semplice.

Le persone sono curiose del tuo stile?

Sono piuttosto curiose, lo sono sia in senso positivo sia in senso critico. All’inizio prevaleva la critica, poi la curiosità e adesso cercano di capire.

Cosa offri ai tuoi followers?

Essenzialmente offro me stesso, il mio stile che ha molte sfaccettature. Spero di ispirare le persone nel loro modo di vestire uscendo dalla loro comfort zone di abbigliamento.

I Social ti stanno aiutando?

Direi si, soprattutto negli ultimi tempi.

Disegni tu i tuoi abiti?

Disegnare no perché non sono uno stilista ma ogni outfit, ogni look, ogni accessorio lo scelgo con attenzione. Non potrei mai indossare un qualcosa in cui non mi sento a mio agio.

 

Hai un’icona cui ti ispiri?

Nessuna icona, creo i miei outfit mescolando un pò di tutto, l’idea è quello di avere uno stile tutto mio che sia riconducibile solo a me, non mi piace essere la copia di qualcuno.

Ti abbiamo visto a Pitti uomo, sei testimonial di qualche brand?

Testimonial è eccessivo però collaboro con artigiani e aziende di Arezzo indossando le loro creazioni con l’obiettivo di accrescere la loro e la mia visibilità.

Tradizione, manualità, determinazione, e fantasia compagne di viaggio in questo itinerario creativo e curioso, sei d’accordo?

Assolutamente si, ogni parola da te elencata trova spazio in ogni mio outfit. La tradizione è intrinseca nel mio stile dandy, la manualità degli artigiani con cui collaboro, che realizzano le creazioni che indosso, la determinazione con cui provo a raggiungere i miei obiettivi, la fantasia sempre presente quando studio gli outfit.

La cosa che più ami fare? 

Ti rispondo di getto, la cosa più bella da fare per me è ridere, essere ironici, avere la capacità di non prendersi troppo sul serio, di sdrammatizzare e avere quella leggerezza che ti permette di vivere bene.

Quello che non avresti mai voluto fare nella vita?

Forse la risposta è banale, ma non avrei mai voluto dover salutare i miei genitori troppo presto, li porto sempre con me.

I tempi corrono e tu adesso sei ancora nel passato? 

Direi di si anche se non in tutto quello che faccio, lo sono soprattutto come mentalità.

“Cogli l’attimo” o “lasci che sia”?

Direi che cogliere l’attimo è fondamentale, ma non deve diventare un’ossessione; quindi, sono per il cogli l’attimo anche se credo molto nel destino, quindi se deve essere lo sarà.

Progetti?

Vivo molto alla giornata, tengo i piedi ben piantati per terra. Vediamo cosa la vita, giorno dopo giorno, mi offrirà.

Un sogno nel cassetto?

Non ho un sogno particolare, mi reputo una persona fortunata, che è arrivata a 50 anni in modo sereno e felice anche se non sono mancati periodi difficili come la malattia, la scomparsa dei miei genitori. Ci sono delle cose che mi piacerebbe fare, credo che a tempo debito potrò realizzare.

 

 

 

 

 

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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