Pippa Pickle: Swipe, Stumble, Repeat

Eccomi qui, la vostra Pippa Pickle, 56 anni suonati e ancora single. Questo sarà il mantra … noioso? Ma no solo uno status! Non che ci sia nulla di male, intendiamoci. Anzi, a volte, penso che sia proprio questa la mia forza. Ormai lo sapete ma lo ripeto non si sa mai, vivo in un delizioso cottage a Pluckley, un paesino del Kent noto per essere il più infestato d’Inghilterra. Sarà per questo che gli uomini mi evitano? Scherzo, ovviamente.

La mia vita è un mix di articoli da scrivere, tazze di tè fumante e serate con i miei quattro inseparabili amici. Oh, loro sì che sono uno spettacolo! Ve li racconto di nuovo. Che ne dite? Dovete prenderci confidenza con loro così che possiamo essere un bel gruppo di amici virtuali e farci quattro risate per alleggerire il quotidiano un po’ troppo faticoso. Siamo sinceri abbiamo tutti bisogno di sorridere e stare leggeri, la vita spesso è faticosa.

C’è Vivian, 55 anni, l’aristocratica del gruppo. Bella, ricca e con un guardaroba che farebbe impallidire Kate Middleton. Ogni volta che usciamo insieme, mi sento come se fossi la sua dama di compagnia poco appariscente. Ma la adoro, anche se a volte vorrei rubarle qualche Louboutin.

Poi c’è Rachel, 57 anni, la mamma chioccia del gruppo. Gestisce il pub del paese e ha due figli adolescenti che la fanno impazzire. La sua specialità? Consolare i cuori infranti con pinte di birra e consigli non richiesti sulla vita amorosa. La mia, ovviamente.

Kate, 56 anni, è l’avvocato divorzista più temuto della contea. Rigida, precisa, sempre impeccabile. A volte penso che dorma con la toga addosso. Ma quando si scioglie (dopo qualche gin tonic), è la compagna ideale per lamentarsi degli uomini.

E, infine, c’è Gavin, 58 anni, il mio migliore amico gay e aspirante Tarantino. Passiamo ore a guardare film cult e a fantasticare su improbabili trame per il suo prossimo capolavoro. Spoiler: di solito coinvolgono me nei panni di una Uma Thurman meno aggraziata che combatte contro orde di ex fidanzati zombie.

Ma torniamo a me e alla mia epica ricerca dell’amore in era digitale. Dopo anni di tentativi falliti nel mondo reale, ho deciso di buttarmi nel vortice delle app di incontri. Swipe a destra, swipe a sinistra, match, chat, appuntamento, delusione. Ripeti.

Il mio ultimo disastro? Un tizio che si è presentato all’appuntamento con una maglietta che recitava “Sono qui per il cibo gratis”. Romantico, vero? Ho resistito per due antipasti prima di fingere una chiamata di emergenza dalla redazione.

A proposito di redazione, il mio lavoro da giornalista mi porta spesso a Londra. Non ve lo avevo ancora detto, ma si, sono una donna della city. Ed è lì che mi sono imbattuta in quello che pensavo fosse l’uomo dei miei sogni. Alto, distinto, con un accento da BBC. Peccato che fosse più interessato a farmi scrivere la sua autobiografia che a conoscermi. Apparentemente, essere un ex concorrente di “Chi vuol essere milionario?” lo rendeva degno di un bestseller.

Tornata a Pluckley, mi sono rifugiata nel mio cottage, circondata dai miei libri e dal mio gatto, Mr. Darcy (sì, sono una romantica infallibile, non posso avere il meraviglioso Mr. Darcy così ho messo questo nome al mio gatto tanto per sognare un po’). Ho passato la serata a scorrere profili su Tinder, ridendo delle bio assurde e delle foto imbarazzanti. “Cercasi anima gemella per condividere Netflix e pizza”. Beh, almeno erano onesti.

Il giorno dopo, al pub di Rachel, ho raccontato le mie disavventure amorose al gruppo. Vivian ha suggerito di organizzare un ballo in maschera per single nel suo maniero. Kate ha proposto di scrivere un contratto prematrimoniale prima ancora di incontrare qualcuno. Gavin voleva trasformare la mia vita amorosa in un cortometraggio noir. E Rachel? Lei continuava a riempirmi il bicchiere, sostenendo che l’amore arriva quando meno te lo aspetti.

Forse hanno ragione. Ma ormai sono a 56 suonati e quando arriva questo amore? Ha perso decisamente la strada? Forse dovrei smettere di cercare e lasciare che l’amore mi trovi. O forse dovrei semplicemente accettare che la mia vera anima gemella è il mio lavoro, i miei amici e questo piccolo angolo di Inghilterra che chiamo casa.

Ma non posso negarlo, c’è una parte di me che ancora spera. Che sogna quel momento in cui incontrerò qualcuno che mi farà battere il cuore, che riderà delle mie battute (anche quelle pessime) e che non scapperà quando scoprirà la mia collezione di tazze a tema Jane Austen.

Nel frattempo, continuerò a vivere la mia vita al massimo. Scriverò articoli su improbabili avvistamenti di fantasmi a Pluckley, organizzerò maratone di film con Gavin, berrò troppo vino con Vivian, mi lamenterò degli uomini con Kate e ascolterò i consigli materni di Rachel.

E chi lo sa, magari un giorno, mentre sono intenta a scrivere il mio ennesimo articolo su come sopravvivere da single dopo i 56 anni e oltre, l’amore busserà alla mia porta. O più probabilmente, mi manderà un super like su Tinder.

Fino ad allora, sarò qui, nel mio cottage, con Mr. Darcy accoccolato vicino a me, una tazza di tè in mano e il mio portatile aperto. Pronta per la prossima avventura, amorosa o meno che sia. Perché, alla fine, la vita è troppo breve per non ridere delle proprie disavventure sentimentali. E io, di materiale per ridere, ne ho in abbondanza.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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