L’evoluzione del compenso notarile: dalla tariffa alla libera contrattazione

La rubrica è realizzata in collaborazione con lo studio notarile Roberto Baldassarri con sede a Grosseto

L’evoluzione del compenso notarile in Italia ha attraversato fasi significative negli ultimi decenni, passando da un sistema rigidamente regolamentato a uno più flessibile basato sulla libera contrattazione. Questo cambiamento riflette le più ampie trasformazioni nel mercato dei servizi professionali e nella percezione del ruolo del notaio nella società contemporanea.

Storicamente, il compenso notarile era disciplinato da una tariffa nazionale obbligatoria, stabilita per legge e periodicamente aggiornata. Questo sistema garantiva uniformità e prevedibilità dei costi per i clienti, ma anche una certa rigidità che non sempre rifletteva la complessità e la varietà delle prestazioni notarili.

Il punto di svolta è arrivato con il decreto Bersani del 2006 (D.L. 223/2006), che ha abolito l’obbligatorietà delle tariffe minime per tutte le professioni, inclusa quella notarile. Questa riforma ha aperto la strada a una maggiore flessibilità nella determinazione dei compensi, permettendo ai notai di competere anche sul fronte dei prezzi.

Successivamente, il decreto-legge 1/2012 (cosiddetto “decreto liberalizzazioni”) ha ulteriormente rafforzato il principio della libera contrattazione, abrogando le tariffe delle professioni regolamentate e introducendo l’obbligo per il professionista di fornire un preventivo di massima al cliente.

Questi cambiamenti hanno portato a una situazione in cui il compenso notarile è ora determinato attraverso un accordo tra il notaio e il cliente, basato sulla natura e sul valore della prestazione. Tuttavia, per garantire la qualità del servizio e prevenire forme di concorrenza sleale, sono stati mantenuti alcuni parametri di riferimento.

In particolare, il D.M. 140/2012 ha introdotto dei parametri per la liquidazione dei compensi da parte di un organo giurisdizionale in caso di contenzioso. Questi parametri, pur non essendo vincolanti nella contrattazione libera, fungono spesso da punto di riferimento per la determinazione dei compensi.

L’evoluzione verso la libera contrattazione ha portato vantaggi e sfide. Da un lato, ha introdotto una maggiore flessibilità e la possibilità di adattare il compenso alle specifiche esigenze del cliente e alla complessità dell’incarico. Dall’altro, ha posto i notai di fronte alla necessità di sviluppare competenze di marketing e di gestione economica del proprio studio, precedentemente meno rilevanti.

Un aspetto critico di questa evoluzione riguarda la tutela della qualità del servizio notarile. La pressione competitiva sui prezzi potrebbe, in teoria, spingere alcuni professionisti a ridurre la qualità delle prestazioni per mantenere la redditività. Per contrastare questo rischio, il sistema notarile italiano ha rafforzato i meccanismi di controllo e di formazione continua.

Un altro effetto della liberalizzazione è stata una maggiore differenziazione dei compensi tra diverse aree geografiche e tra studi notarili di diverse dimensioni. Questo ha portato a una situazione in cui i prezzi possono variare significativamente, richiedendo ai clienti una maggiore attenzione nella scelta del notaio.

La libera contrattazione ha anche stimolato l’innovazione nei servizi notarili, con l’introduzione di pacchetti di servizi a prezzo fisso per determinate tipologie di atti standard, o l’offerta di consulenze preliminari gratuite.

Tuttavia, permangono alcune criticità. La complessità di molte prestazioni notarili rende difficile per il cliente medio valutare il rapporto qualità-prezzo, aumentando il rischio di scelte basate principalmente sul costo. Inoltre, la pressione sui prezzi potrebbe rendere meno sostenibile l’attività in aree periferiche o economicamente svantaggiate.

Per bilanciare questi aspetti, il Consiglio Nazionale del Notariato ha promosso iniziative di trasparenza, come la pubblicazione di linee guida sui compensi e la promozione di una cultura della qualità del servizio.

In conclusione, l’evoluzione del compenso notarile dalla tariffa alla libera contrattazione rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui la professione si rapporta al mercato e alla società. Mentre offre opportunità di maggiore flessibilità e personalizzazione del servizio, richiede anche una costante attenzione all’equilibrio tra concorrenza, qualità e accessibilità del servizio notarile. Il futuro della professione dipenderà dalla capacità di navigare queste sfide, mantenendo al contempo l’integrità e l’affidabilità che hanno sempre caratterizzato il notariato italiano.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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