Il Teatro Marconi apre la sua stagione 2023/2024 con L’Imparata, uno straordinario quanto duro testo di Roberto Iannucci. Un uomo di camorra uscito prima dei termini dal carcere, sospettato di essere un collaboratore di giustizia dai suoi simili, vuole tentare la fuga.
Una madre che tenta in qualsiasi modo di fargli cambiare idea.
Una moglie che, avvertendo l’imminente pericolo, penserà per prima cosa alla sicurezza dei suoi figli. Un’organizzazione criminale che vuole ristabilire e affermare il proprio potere attraverso il terrore. Un groviglio che non offre vie d’uscita…quando l’istinto di difesa e il terrore spingono verso azioni che mai immagineresti possibili! “L’Imparata” scritta da Roberto Iannucci sarà in scena il 12 ottobre al Teatro Marconi. Tra i protagonisti: Teresa Del Vecchio, Antonio Grosso, Antonello Pascale, Marika De Chiara. La regia è affidata a Felice Della Corte, aiuto regia Andrea Goracci. I costumi sono di Lucia Mirabile. Antonio Grosso ci racconta questa sua esperienza pori all’interno di quest’opera senza dubbio degna di merito.
Ne “L’imparata” interpreta il personaggio principale…che ruolo è?
In questo bellissimo spettacolo scritto da Roberto Iannucci interpreto il ruolo di Vincenzo. Vincenzo è un personaggio bellissimo. Ho studiato e lavorato parecchio su Vincenzo anche con il regista Felice Della Corte. Vincenzo è un personaggio pieno di paure, di dubbi, di rabbia, di violenza; è un uomo deluso, si sente abbandonato e quindi debole. La debolezza è la sua caratteristica principale ed è paradossale per un camorrista essere debole.
Qual è il significato di questo particolare titolo: “L’imparata”?
È una lezione che si dà ad una persona: a Napoli si usa dire “te faccio n’imparata” cioè ti sto dando una lezione che però devono imparare tutti. È rivolto ad una sola persona ma è per la società.
Camorra e carcere, due facce della stessa medaglia?
È proprio così, sono due facce della stessa medaglia. Il carcere dovrebbe avere una funzione rieducativa ma spesso e volentieri i camorristi non cambiano vita, anzi, il carcere li fortifica ancora di più.
Chi sono i suoi compagni di viaggio?
Teresa Del Vecchio, Antonello Pascale, Marika De Chiara, sono tre colleghi bravissimi. Quando lavori con colleghi bravi tu risulti ancora più bravo. Siamo un cast eccezionale.
Cosa rappresenta per lei il teatro?
Una parte della mia vita assieme alla famiglia, agli amici e gli affetti più cari.
Ci sono progetti per il 2024?
In cantiere c’è un nuovo progetto per la prossima stagione che vede protagonista un’attrice molto conosciuta che ora non ne svelerò l’identità per scaramanzia. È la mia prima commedia d’amore perché di solito tratto di più temi sociali.