Siamo nel cuore della campagna toscana, dove ogni mattina si respira qualcosa che va oltre il silenzio. È qui che Lourdes Dalila, insegnante americana di Power Yoga, accoglie i suoi allievi con un sorriso pacato e una voce che sembra danzare col respiro.
Cresciuta tra le spiagge della California e formata nelle scuole più autorevoli di yoga dinamico, Lourdes Dalila ha scelto l’Italia non solo come casa, ma come luogo dell’anima. La sua pratica unisce forza e grazia, energia e consapevolezza, in un connubio che affonda le radici nella filosofia orientale ma parla alla vita di ogni giorno. In questa intervista ci racconta il suo percorso, il significato profondo della disciplina, l’impatto dello yoga sul corpo e sulla mente, e a chi è davvero destinato questo cammino. Perché, come ci dirà lei stessa, “non importa dove arrivi la tua mano nella posizione. Importa dove arriva la tua presenza”.
Lourdes Dalila, grazie per essere con noi. Partiamo dalle origini: cosa ti ha portato dallo yoga praticato in California alle colline della Toscana?
È stato un viaggio dentro e fuori di me. Sono cresciuta in America, dove ho iniziato a praticare yoga quando avevo vent’anni. All’inizio era solo un modo per tenermi in forma, ma col tempo è diventato un percorso spirituale e filosofico. La Toscana? L’ho scoperta durante un viaggio, e me ne sono innamorata. Qui ho trovato il silenzio, la bellezza e la lentezza giusta per ascoltarmi davvero.
Insegni Power Yoga. Cosa distingue questa pratica dalle altre forme più tradizionali?
Il Power Yoga è una pratica dinamica, energica, che fonde il respiro con il movimento. Non è “dolce” come lo Yin Yoga, e non è rigido come l’Ashtanga. È fluido, intenso, ma soprattutto libero. Ogni sequenza può adattarsi alla persona. L’idea è attivare forza, equilibrio, concentrazione. Il sudore fa parte del processo, ma non è solo questione fisica. È un “power” che parte da dentro.
Quindi non solo corpo, ma anche mente?
Assolutamente. Lo yoga è prima di tutto un atto di ascolto. Anche quando il corpo lavora, la mente si allena alla presenza. Ogni posizione è un’occasione per osservare cosa accade dentro: le resistenze, le emozioni, la fatica. Ed è lì che avviene la trasformazione.
Parli spesso di “disciplina” e “filosofia”. Non è solo fitness, vero?
No. Lo yoga nasce come via spirituale. L’idea non è “diventa flessibile”, ma “diventa consapevole”. La disciplina non è costrizione, è libertà. Praticare ogni giorno, anche solo per dieci minuti, ti cambia il respiro, l’umore, la prospettiva. E la filosofia yoga ci insegna che ogni essere umano ha in sé gli strumenti per trovare equilibrio: il corpo è solo uno dei veicoli.
A chi consiglieresti il Power Yoga?
A chiunque voglia sentirsi vivo. A chi sente di avere energia bloccata. A chi si sente spesso “in testa” e ha bisogno di tornare nel corpo. È adatto a uomini e donne, giovani e meno giovani. Non serve essere agili o “zen”: serve solo curiosità e voglia di esplorarsi. E per chi ha ansia, difficoltà a dormire o tensioni, il Power Yoga può essere una risorsa potente.
C’è una frase che ami ripetere ai tuoi allievi?
Sì. Dico sempre: “Non importa come appare la posizione. Importa come ti fa sentire”. Perché lo yoga non è performance. È presenza.
Qual è il tuo rituale personale?
Ogni mattina, prima che il sole salga, pratico in terrazza. Silenzio, aria fresca e movimento consapevole. È il mio modo per centrarmi. Poi bevo una tazza di tè caldo, leggo qualche riga di testi yogici o scrivo sul mio diario. È il mio modo per restare connessa prima di accompagnare gli altri nel loro percorso.
Lourdes Dalila, un’ultima domanda: cosa ti ha insegnato lo yoga in una parola?
Accoglienza. Verso me stessa, verso gli altri, verso ciò che accade.
In un’epoca in cui tutto corre, in cui i corpi si affaticano e le menti si frammentano, Lourdes Dalila ci ricorda che c’è un luogo dove possiamo sempre tornare: il respiro. Il Power Yoga, nella sua forma più autentica, non è solo esercizio fisico, ma un atto di ascolto profondo, una disciplina che insegna a stare. Con forza, ma senza forzare. Con disciplina, ma senza giudizio.
La sua voce calma, il suo sguardo centrato, la sua vita tra la natura e la pratica diventano un esempio concreto di come la filosofia yoga possa essere incarnata ogni giorno – nella postura, nei pensieri, nei gesti semplici.
Che siate neofiti o praticanti esperti, la lezione di Lourdes Dalila è chiara: lo yoga non è una meta, ma una presenza. Non è perfezione, ma verità.
E forse, il vero “power” sta proprio lì: imparare a esserci, davvero.
Se vuoi consulta il sito: www.italylourdabroad.com