Il Delitto della Cattolica: l’appuntamento fatale di Simonetta Ferrero

Era il 24 luglio del 1971, un sabato mattina di piena estate a Milano. Simonetta Ferrero, 26 anni, si trovava in centro, vicino all’Università Cattolica, probabilmente per una breve sosta casuale. Forse un bisogno improvviso, un istante banale: Simonetta entra nell’università che aveva frequentato da studentessa pochi anni prima. Ma quel giorno, varcando la porta della scala G verso i bagni delle ragazze, Simonetta ha un appuntamento terribile col suo destino.

Una scena sconvolgente

Quando un seminarista prima, e poi una studentessa, entrano in quei bagni, trovano una scena raccapricciante: Simonetta giace morta, massacrata con 44 coltellate inferte con ferocia estrema. Sulle pareti, sul pavimento e sulle porte, il sangue testimonia la brutalità dell’attacco. Un omicidio violento, senza alcun segno di violenza sessuale o di rapina: la borsa è intatta, contenente soldi, documenti e acquisti fatti poco prima.

Chi era Simonetta Ferrero?

Simonetta era una ragazza tranquilla e riservata, cresciuta in una famiglia cattolica benestante. Laureata in Scienze Politiche alla Cattolica, impiegata presso la Montedison, era seria, ambiziosa e molto religiosa. Non aveva legami sentimentali noti e conduceva una vita lineare, lontana da qualsiasi problema o controversia.

Le indagini e i sospetti

Le indagini si concentrano subito sugli ambienti circostanti: operai che lavoravano nell’università, figure strane avvistate nei dintorni, studenti e visitatori sospetti. Tutte queste piste però, non portano a nulla. Nessuno degli individui fermati o sospettati viene incriminato, nonostante la polizia arrivi persino a interrogare persone affette da disturbi mentali e individui che ammettono fantasiosamente il delitto.

Il profilo dell’assassino

Dalle tracce sulla porta emerge un dettaglio chiave: l’assassino era un uomo molto alto (circa 1 metro e 90), robusto, con mani particolarmente grandi. Impossibile che sia uscito inosservato dall’università, date le vistose tracce di sangue; forse aveva un cambio di abiti pronto, o un nascondiglio temporaneo per attendere il momento migliore per allontanarsi senza destare sospetti.

Un caso mai risolto

A distanza di decenni, l’omicidio di Simonetta Ferrero resta uno dei casi irrisolti più celebri della cronaca italiana, simbolo di un destino crudele che può colpire chiunque in un momento apparentemente banale della vita. Un delitto che rimane vivo nella memoria collettiva come un inquietante mistero, noto come il “delitto della Cattolica”.

Simonetta aveva solo svoltato un angolo sbagliato, ma quell’istante bastò a cambiare tutto. Un appuntamento con la morte e il mistero che continua a interrogare, a distanza di più di cinquant’anni, la coscienza di una città e di un’intera nazione.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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