Cari lettori del Daily Whisper, benvenuti a un nuovo episodio tragicomico di ‘Pippa’s Pickle’, dove la vostra affezionata cinquantaseienne single si avventura nel frenetico mondo dello speed dating. Sì, avete capito bene: la vostra Pippa ha deciso di condensare anni di imbarazzo e delusione in una serata di cinque minuti alla volta. Che Dio (e il mio fegato) mi aiutino.
Tutto è iniziato quando la mia amica Vivian, la nobildonna locale perfetta in ogni dettaglio, mi ha trascinato in questa follia: “Darling Pippa, devi assolutamente provare lo speed dating! È così… efficiente!”.
Efficiente, dice lei. Come se stessimo parlando di fare il bucato e non di trovare l’amore della mia vita. Ma chi sono io per discutere con una donna che ha più diamanti che rughe? Così, armata di un vestito che cercava disperatamente di nascondere i segni del tempo (e di troppi biscotti), mi sono avventurata nell’arena dello speed dating per over 50.
Il locale era un mix tra un’agenzia di pompe funebri e una discoteca anni ’80. Luci soffuse (grazie al cielo, almeno non si vedevano tutte le mie rughe), musica di sottofondo (un remix di “I Will Survive” – molto appropriato) e un odore nell’aria che oscillava tra acqua di colonia troppo generosa e disperazione.
Mi siedo al mio tavolo, numero 7 (come i nani di Biancaneve, mi dico, sperando che almeno uno dei miei “principi” sia Mammolo). Il timer parte e inizia la giostra dell’amore express.
Primo candidato: Gerald, 62 anni, appassionato di ornitologia. Passa i primi quattro minuti e mezzo a parlarmi della differenza tra il verso del pettirosso europeo e quello americano. L’unico uccello che m’interessa in quel momento è quello che vorrei fargli.
Secondo: Herbert, 58 anni, dentista in pensione. Mi chiede di sorridere e poi passa il resto del tempo a diagnosticare i miei problemi dentali. Romanticissimo.
Terzo: Frank, 65 anni, ex wrestler professionista. Dice di essere stato conosciuto come “L’Anaconda”. Non sono sicura se si riferisca alla sua presa o… meglio non indagare.
Quarto: Alan, 59 anni, appassionato di giardinaggio. Passa tutto il tempo a parlarmi delle sue zucchine premio. Mai una metafora è stata così poco sottile e così poco allettante.
Quinto: Roger, 70 anni (ma giura di averne 55). Mi chiede se ho familiarità con le app di fotoritocco per “piccoli aggiustamenti” alle foto del profilo. Gli rispondo che l’unico ritocco di cui ha bisogno è alla vista.
Sesto: Trevor, 61 anni, consulente finanziario. Mi chiede il mio numero… di conto corrente. Passo.
Settimo: Charlie, 57 anni, divorziato da poco. Passa i cinque minuti a piangere sulla sua ex moglie. Gli offro il mio fazzoletto e considero di unirmi a lui nel pianto.
Ottavo: Bill, 63 anni, appassionato di sport estremi. Mi chiede se sono pronta per un’avventura. Gli rispondo che l’unica cosa estrema che faccio a quest’età è alzarmi dalla poltrona senza gemere.
Nono: Harold, 68 anni, collezionista di francobolli. Mai avrei pensato che cinque minuti potessero sembrare un’eternità finché non l’ho sentito parlare della differenza tra dentellatura 11 e 12.
Decimo e ultimo: Jack, 60 anni, scrittore aspirante. Passa tutto il tempo a parlarmi del suo romanzo autobiografico “non ancora pubblicato”. Quando gli chiedo di cosa parla, risponde: “Di un uomo incompreso alla ricerca dell’amore”. Guardandomi intorno nella sala, realizzo che potrebbe essere la biografia di chiunque qui.
Alla fine della serata, con i piedi doloranti (chi ha detto che lo speed dating non è uno sport estremo?) e un leggero mal di testa (forse dovuto al profumo di Gerald o alle zucchine di Alan), mi ritrovo al pub di Rachel con Vivian.
“Allora, darling” – mi chiede con un sorriso smagliante – “com’è andata? Hai trovato il tuo principe azzurro?”.
La guardo, cercando di trattenere una risata isterica. “Vivian, cara” – rispondo sorseggiando il mio terzo Martini – “se quello era un gruppo di principi azzurri, temo che il reame sia in grave pericolo”.
Ma sapete una cosa, cari lettori? Nonostante tutto, non posso fare a meno di sorridere. Perché in quelle due ore di follia, ho riso più di quanto abbia fatto negli ultimi mesi. Ho incontrato persone che, come me, stanno ancora cercando, ancora sperando, ancora mettendosi in gioco nonostante l’età e le delusioni.
E forse, alla fine, è proprio questo il punto. Non si tratta di trovare il principe azzurro o l’anima gemella in cinque minuti. Si tratta di ricordarsi che là fuori c’è un mondo pieno di possibilità, di storie, di connessioni umane – per quanto brevi o bizzarre possano essere.
Quindi, cari amici, se state considerando lo speed dating dopo i 50, il mio consiglio è: fatelo! Portatevi un senso dell’umorismo, un paio di scarpe comode e la disponibilità a ridere di voi stessi. Perché se non trovate l’amore, almeno troverete una storia esilarante da raccontare.
E chi lo sa? Magari il vostro “per sempre” è proprio dietro l’angolo, pronto a farvi innamorare in soli cinque minuti. O forse è al pub, ordinando un altro Martini e ridendo delle assurdità della vita amorosa dopo i 50.
Con affetto e un brindisi a tutti i cercatori d’amore là fuori, la vostra eternamente ottimista (e leggermente brilla) Pippa
P.S. Se qualcuno degli uomini che ho incontrato quella sera sta leggendo questo articolo: mi dispiace, ma no, non sono interessata a saperne di più sulle vostre zucchine premio o sulla vostra collezione di francobolli. Ma vi auguro tutto il meglio nella vostra ricerca dell’amore. Che la forza (e un buon deodorante) sia con voi!