Ciao a tutti, miei adorati cetriolini in salamoia! Bentornati nella rubrica più piccante del “Daily Whisper” dove io, Pippa Pickle, vi racconto le mie disavventure da boomer tardiva nel tentativo di navigare questo mondo sempre più tecnologico e sempre meno comprensibile.
Oggi voglio parlarvi del mio ultimo tentativo di essere “cool” e al passo coi tempi. Sapete, ho deciso di provare TikTok. Sì, avete capito bene. Io, Pippa Pickle, la ragazza che ancora usa un Nokia 3310 (ehi, è indistruttibile!), ho deciso di tuffarmi nel mondo dei balletti sincronizzati e dei filtri che ti fanno sembrare un alieno con la pelle perfetta. Il tutto è iniziato quando la mia nuova amica Zoe, londinese e perfettamente collocata nella Gen Z con più follower di quanti capelli ho in testa, mi ha detto:
“Pippa, tesoro, devi assolutamente essere su TikTok. È lì che succede tutto!”
Io, con la mia solita espressione confusa, ho risposto: “TikTok? Non è quel gioco dove devi schiacciare i coccodrilli con un martello?”
Zoe ha riso così forte che per poco non le è uscito il smoothie dal naso. “No, quella è un’altra cosa. TikTok è un’app dove puoi fare video brevi, ballare, fare lip-sync…”
“Lip-sync? È una nuova marca di rossetto?” ho chiesto innocentemente.
A quel punto, Zoe ha deciso di prendere in mano la situazione. Mi ha scaricato l’app, mi ha creato un account (PippaPiklePower, se volete cercarmi), e ha iniziato a spiegarmi come funziona.
“Vedi, Pippa, qui puoi seguire i trend, usare le musiche popolari, fare duetti…”
“Duetti? Ma io canto come un gatto in calore!”
“No, non quel tipo di duetti. Guarda, ti faccio vedere.”
E così è iniziata la mia avventura su TikTok. Il primo video che ho provato a fare era un trend di danza. Sembrava facile: muovi il braccio destro, poi il sinistro, fai un saltello e girati. Beh, lasciate che vi dica che coordinazione e grazia non sono esattamente nel mio DNA.
Il risultato? Un video di me che sembrava più un polpo ubriaco che cercava di fare l’hula hoop che una danza coordinata. Ma ehi, almeno ho fatto ridere i miei tre follower (grazie mamma, papà e zia Gertrude!).
Poi ho deciso di provare con un video di cucina. Dopotutto, sono Pippa Pickle, la regina dei sottaceti fatti in casa. Cosa poteva andare storto?
Beh, a quanto pare, tutto.
Ho iniziato il video con entusiasmo: “Ciao TikTok! Oggi vi mostro come fare i cetriolini sottaceto perfetti!”
Stavo andando alla grande, spiegando ogni passaggio con la precisione di un chirurgo. Fino a quando…
CRASH
Il barattolo mi è sfuggito di mano, frantumandosi sul pavimento e spargendo salamoia ovunque. E indovinate un po’? Ero in diretta.
I commenti hanno iniziato a fioccare:
“OMG, che disastro!” “Sei tipo la versione boomer di Mr. Bean?” “Adoro! Finalmente qualcuno di reale su questa app!”
Devo ammettere che quest’ultimo commento mi ha fatto sorridere. Forse essere un disastro ambulante non era poi così male su TikTok.
Incoraggiata da questo piccolo successo, ho deciso di provare un altro trend: il “Tell me without telling me”. Ho pensato di farlo sul tema “Dimmi che sei una boomer tardiva senza dirmi che sei una boomer tardiva”.
Il mio video consisteva in me che:
- Cercavo di connettere il WiFi al mio Nokia 3310
- Usavo una mappa cartacea invece del GPS
- Mettevo un CD in un lettore portatile
- Chiamavo mia mamma per chiederle come si usa la lavatrice
Sorprendentemente, questo video ha avuto un discreto successo. I commenti erano un mix di nostalgia e ilarità:
“Oddio, mi sento personalmente attaccata da questo video!” “Aspetta, esistono ancora i CD?” “Sei la zia cool che tutti vorrebbero avere!”
Zia cool? Io? Beh, forse questa cosa di TikTok non era poi così male.
Ma il vero momento di gloria è arrivato quando ho deciso di fare un video sulla mia rubrica. Ho mostrato il mio processo creativo, che consiste principalmente nel fissare lo schermo vuoto del computer per ore, mangiare troppi snack e parlare da sola.
Il video terminava con me che gridavo trionfante: “L’ho finito! Ho scritto un intero paragrafo!”
Questo video è diventato virale. A quanto pare, molte persone si sono identificate con la mia lotta creativa. I commenti erano esilaranti:
“Sei tu la voce della nostra generazione!” “Finalmente qualcuno che mostra il vero processo di scrittura!” “Posso assumerti come mia coach motivazionale?”
E così, cari miei cetriolini, è nata la mia carriera su TikTok. Sono passata da essere completamente ignara dell’esistenza dell’app a diventare una “TikToker” con un seguito modesto ma appassionato.
Certo, ancora non so come usare la metà delle funzioni dell’app. E sì, ogni tanto posto accidentalmente un video di me che mi gratto il naso pensando di essere in modalità “prova”. Ma ehi, è tutto parte del fascino, no?
La morale di questa storia? Non è mai troppo tardi per imparare cose nuove, anche se sembrano intimidatorie all’inizio. E a volte, essere autenticamente se stessi (e un po’ pasticcioni) può essere la chiave del successo. Chissà che cosa penseranno Vivian, Rachel, Kate e Gavin. Appena rientro nel Kent gli mostrerò la via svolta social, ci rideranno di gusto.
Quindi, se mi state leggendo e pensate di essere troppo “vecchi” per le nuove tecnologie, ricordate: se ce l’ha fatta Pippa Pickle, ce la potete fare anche voi!
E ora scusatemi, devo andare a girare il mio prossimo video TikTok. Sarà una serie chiamata “Pippa vs la Tecnologia”. Il primo episodio? “Come trasformare accidentalmente il tuo smartphone in un fermacarte”
A presto, miei adorati sottaceti digitali!