Serena Mollicone, svolta in cassazione: annullate le assoluzioni per i Mottola. Appello bis

Ventiquattro anni dopo la morte di Serena Mollicone, il caso giudiziario che ha scosso il cuore dell’Italia torna in aula. La Corte di Cassazione ha appena annullato la sentenza di assoluzione per Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, sua moglie Annamaria e il figlio Marco. Per loro si riaprono le porte del processo: sarà Appello-bis.

Una decisione pesante, destinata a lasciare un segno nella lunga e tormentata vicenda giudiziaria legata alla diciottenne di Arce, trovata senza vita il 3 giugno 2001 in un bosco nei pressi del fiume Liri, con mani e piedi legati, un sacchetto di plastica sul volto e segni compatibili con un’aggressione violenta.

Un verdetto che riscrive le carte.

I giudici della prima sezione penale della Suprema Corte hanno accolto le istanze del Procuratore Generale, che aveva definito la sentenza d’appello “gravemente lacunosa, viziata da errori di diritto e manchevolezze nell’analisi probatoria”. Secondo l’accusa, il secondo grado non avrebbe garantito un’effettiva valutazione delle prove, privando le parti civili del diritto alla verità e a un contraddittorio completo. “Una sentenza che ignora, elude, semplifica”, ha affermato il procuratore, puntando il dito contro una motivazione definita “circolare, priva di risposte autentiche”.

La voce dei familiari: “Abbiamo ancora speranza”

Alla lettura della decisione, la famiglia Mollicone ha trattenuto il respiro. “Il mio pensiero va a Serena, e a nostro padre che questa verità l’ha cercata fino all’ultimo respiro”, ha detto Consuelo Mollicone, sorella della vittima, visibilmente commossa. “Oggi si riaccende una fiammella di speranza dopo anni di dolore e attese disilluse. Noi non ci siamo mai arresi.”

La difesa si oppone: “Nessun elemento nuovo”.

Sul fronte opposto, gli avvocati della famiglia Mottola ribadiscono l’assenza di prove concrete. “Il costrutto accusatorio non sta in piedi – ha dichiarato l’avvocato Di Giuseppe – e in caso di nuovo processo, la situazione probatoria rimarrà invariata. Le assoluzioni andavano confermate.” Anche i legali Marsella e Germani parlano di una decisione “influenzata da un dibattito mediatico” e promettono battaglia nel nuovo grado di giudizio.

Il giallo di Arce: una ferita mai rimarginata

Secondo le ricostruzioni accusatorie, Serena sarebbe entrata nella caserma dei carabinieri il giorno della sua scomparsa, forse per un confronto con Marco Mottola. Da lì, il presunto alterco, la violenza, la perdita dei sensi e infine il decesso. Il corpo della giovane venne abbandonato nel bosco due giorni dopo, dando il via a uno dei casi di cronaca nera più controversi degli ultimi decenni.

Ma quella ricostruzione non ha mai convinto del tutto i giudici delle prime due sentenze. Oggi, però, qualcosa cambia. La Cassazione rimette tutto in discussione e riporta il caso Mollicone sotto la lente della giustizia.

Il processo continua. La verità, forse, è ancora dietro l’angolo. E il tempo, questa volta, potrebbe non essere un alleato del silenzio.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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