Scusate… ma dovevo!

Il 26 marzo debutta al Teatro Trastevere lo spettacolo: “Scusate ma dovevo”, una commedia scritta da Emiliano Morana e Alessandro Bonanni per la regia di Emiliano Morana. Tra gli interpreti troviamo: Emiliano Morana, Andrea Zanacchi e Paolo Roberto Ricci. La trama racconta di Mattia e Tommaso Scartocci due fratelli romani. Il primo è non vedente a causa di uno stupido incidente coi petardi di Capodanno, un handicap che lo ha reso anche molto scontroso e intrattabile; il secondo gli fa quasi da tutore occupandosi serenamente di tutte le faccende del fratello, sapendo ormai come prenderlo e gestirlo. Tommaso decide di portare il fratello in una famosa clinica ospedaliera di New York, convincendolo che si tratta della clinica oftalmica numero uno al mondo e che lì potrà finalmente riacquistare la vista. In ospedale faranno la conoscenza di Michele Lorusso, dottore cinico e rigoroso che ha deciso di lasciare la sua Puglia a favore del sogno americano dal momento che, in Italia, gli è sempre stato impossibile trovare lavoro. L’incontro fra i 3 darà vita ad un susseguirsi di gag e risate: l’irascibilità di Mattia si scontrerà con la pignoleria del Dottor Lorusso e, fra loro, Tommaso cercherà di essere l’ago della bilancia che mantiene tutto in equilibrio. Anche perché solo in questo modo gli sarà possibile andare fino in fondo nel suo rocambolesco piano. Sì… Perché il problema agli occhi non è il vero motivo per cui Mattia, a sua insaputa, è stato trascinato a New York. Cosa nasconde Tommaso Scartocci? Il Dottor Lorusso come prenderà la verità dei fatti? Lo scopriremo a teatro nella commedia brillante “Scusate… ma dovevo!”, scritta da Emiliano Morana ed Alessandro Bonanni per la regia di Emiliano Morana. Intanto abbiamo intervistato Emiliano Morata che ci conduce all’interno di questo suo lavoro.

 

Drammaturgo, regista e attore e poi?

Il teatro è il mio habitat naturale e mi piace spaziare in tutte e tre le vesti, spesso singolarmente o anche tutte e tre insieme come nel caso di questa commedia.

“Scusate … ma dovevo!” di cosa parla?

“Scusate … ma dovevo!” è una commedia che rispecchia un genere ben preciso: è una commedia dell’equivoco, con farsa e con paradossi. E in questo caso specifico l’argomento a differenza di diverse commedie che rientrano in questa categoria non si basa sull’equivoco uomo e donna, moglie ed amante, ma si parla di rapporto tra fratelli.

Perché ambientare a Roma l’impianto dell’opera?

L’opera non è ambientata a Roma, l’opera è ambientata in una clinica newyorkese, proprio per partire da un grande paradosso; in questa grande clinica newyorkese si andrà a creare un’atmosfera tipicamente italiana.

Chi sono Mattia e Tommaso?

Mattia e Tommaso sono due fratelli che in maniera differente dimostrano il loro attaccamento, il loro amore l’un l’altro.

Che cosa fanno nella vita?

Non è specificato nella commedia cosa fanno nella vita. Mattia è diventato non vedente e questo handicap è diventato il suo “lavoro”, in quanto essendo una cecità causata da un’incidente, lo ha portato a crogiolarsi in questo stato. Tommaso si occupa del fratello, vediamo all’interno dello spettacolo che fa un lavoro non specificato ma che comunque gli permette di prendersi cura in maniera completa di Mattia.

Qual è il loro rapporto?

È un rapporto tra fratelli, vero in cui si sopportano e si supportano.

Quanto è difficile andare d’accordo tra fratelli?

Andare d’accordo tra fratelli non è difficile; è difficile tanto quanto naturale, è un qualcosa che non si sceglie, è un qualcosa che si ha, un fratello maggiore si ritrova ad essere fratello maggiore non per sua scelta, ma perché viene al mondo l’altro; e un fratello minore nasce già essendo fratello; quindi, è uno dei rapporti più naturali e puri che possa esserci tra due persone.

Tommaso per il fratello tenta l’impossibile tant’è?

Tant’è che fa un qualcosa che ora non posso spoilerare, ma che va visto in teatro.

Chi è Santino Lorusso e come si declina nella loro vita?

Santino Lorusso è la persona giusta incontrata al momento giusto, un incontro totalmente fortuito e inusuale che si rivelerà fondamentale per Tommaso e Mattia.

Ilarità e vita vissuta sono l’ingrediente di questo lavoro, quanto è importante vivere la vita con leggerezza?

Tendo sempre a fare una distinzione tra l’ilarità e la leggerezza nella vita con quella che poi metto in scena, la leggerezza e l’ilarità portate in scena non possono secondo me essere coadiuvate a quelle della vita, in quanto in scena cerco sempre di portare qualcosa che non rispecchia sempre me stesso.

Quanto è importante saper stare in equilibrio nei rapporti familiari?

È importante stare in equilibrio nei rapporti, in generale, poi la famiglia è sempre un qualcosa che richiede una personale lettura nel trovare equilibrio.

All’interno dell’opera c’è un colpo di scena, un finale inaspettato?

C’è un colpo di scena e c’è un finale inaspettato.

Chi sono i suoi compagni di viaggio?

Andrea Zanacchi e Paolo Roberto Ricci, due straordinari attori che ho voluto al mio fianco e con i quali sono contento di condividere questa avventura.

Andrete in tour?

Ci stiamo lavorando, è molto probabile.

Progetti?

Progetti ce ne sono tanti, vediamo poi cosa succederà in futuro.

Vuole aggiungere altro?

Viva il teatro.

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