Elementi

Sabato 18 marzo la galleria d’arte FABER presenta l’esposizione “Elementi 4 2 3” di Manuela Giusto. La ricerca artistica di Manuela Giusto è condensata antologicamente nel progetto “Elementi 4 2 3” che rappresenta la sintesi del suo complesso sentire umano e artistico.
Un lavoro intenso e complesso iniziato nel 2004, oggi nel 2023 viene raccolto in una mostra che ne narra il dipanarsi, ma non ne segna la conclusione. Un percorso visuale che, partendo dalla pittura, si avvale della fotografia per raccontare l’interazione tra gli elementi naturali e il corpo.
Nelle immagini, la plasticità dei corpi si fonde con la fisicità degli elementi naturali, generando universi immaginifici che si imprimono con forza sulla pelle dei soggetti ritratti.

      
La pelle diventa il medium tra l’interiorità e la materia, il corpo la superficie che testimonia l’istante in cui un pensiero prende forma attraverso colore e luce. Nell’iconografia dell’artista la mescolanza tra elementi e corpo diviene altro; diviene natura, spirito, per tornare all’umano, in una rappresentazione antropomorfa e archetipale. Il percorso espositivo pensato in site specific consente allo spettatore di immergersi letteralmente in un corpus di opere organico, concepito come una scenografia teatrale, in cui a dominare non è un criterio cronologico bensì sinestetico sensoriale, organizzato per elementi. Il supporto adottato diventa funzionale alla creazione di un effetto scenico enfatizzato dal suggestivo impatto della grande installazione modulare in cui si articola l’intero progetto. “Ho scelto la fotografia per vedere oltre, per lasciare una traccia visibile di un’idea; una necessità che si sprigiona dall’interno in un processo creativo. Ogni fotografia è un mezzo per ri-costruire un’altra visione della realtà”, dice l’artista. Manuela Giusto si racconta e ci racconta il suo mondo e la sua arte.

Chi è Manuela Giusto?

Ci sto lavorando … per capirlo.

Perché ha deciso di seguire il mondo artistico della fotografia?

Perché è stato un collante tra le mie passioni. Natura, corpo e pittura.

Quando ha fatto il suo primo lavoro?

Nel 2004 quando ho esposto a Londra le prime immagini del progetto sugli Elementi.

Che cosa significa per lei uno scatto fotografico?

Può essere la forma di un pensiero o un gesto necessario per ricordare.

L’arte che cosa è?

Una possibilità creativa per raccontare il nostro tempo.

L’uomo ha bisogno dell’arte?

Assolutamente si

Che cosa ricerca nei suoi lavori?

Un dialogo tra il corpo e la materia

Il progetto “Elementi” che cosa rappresenta nel suo percorso di artista?

È un progetto che si muove con me … racconta il modo in cui confronto nel tempo luce, colore, materia e pelle.

Che cosa vuole comunicare al suo pubblico con questa mostra?

Un dialogo tra un insieme di immagini realizzate in 19 anni sullo stesso tema.

Dove si svolgerà la mostra?

Galleria d’arte FABER – via dei banchi vecchi 31 – dal 18 marzo al 29 aprile.

Quanto è importante per un’artista mostrare le sue opere?

Penso sia importante ma non sempre necessario condividere un’intuizione con altre persone.

Ci sono lavori che non ha mai fatto vedere a nessuno?

Ovviamente si.

Perché?

Ci sono progetti che ancora non hanno preso una forma definita.

Con la fotografia si fissa un attimo e poi?

Si sceglie se riviverlo o no.

La traccia di un’immagine che cosa rappresenta nell’immaginario collettivo?

Posso dirti che rappresenta per me la testimonianza della nostra esistenza.

Noi siamo frammenti di vissuti esperienze mondi e possibilità, come un grande puzzle che diventa corpo unico in uno scatto fotografico, è d’accordo?

Si, condivido che siamo il risultato delle nostre scelte e del nostro vissuto.

Cosa pensa delle tante foto social?

Penso che sia una grande possibilità di condivisione, dipende dall’uso che ognuno ne fa.

Lei è una persona social?

Direi di No.

La dimensione dell’esserci trova spazio nei suoi lavori?

Sicuramente si nel progetto sul corpo e gli elementi naturali.

Progetti?

Un’installazione di immagini retroilluminate in uno spazio buio

Vuole aggiungere altro?

No … grazie mille dell’intervista.

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