Nel panorama della moda contemporanea, pochi nomi evocano un senso di avanguardia e rottura delle convenzioni come quello di Rei Kawakubo. Fondatrice del marchio Comme des Garçons, Kawakubo è una figura enigmatica e rivoluzionaria che ha ridefinito i confini della moda, sfidando le nozioni tradizionali di bellezza, forma e funzione.
Nata a Tokyo nel 1942, Kawakubo non ha mai ricevuto una formazione formale in design di moda. Questa mancanza di educazione convenzionale si è rivelata forse il suo più grande punto di forza, permettendole di approcciarsi al design con una libertà e una freschezza uniche. Dopo aver lavorato come stylist freelance, nel 1969 fondò Comme des Garçons, che in francese significa “come i ragazzi”, un nome che già suggeriva la sua tendenza a sfumare i confini tra maschile e femminile.
Il debutto di Kawakubo sulla scena internazionale avvenne nel 1981 con la sua prima sfilata a Parigi. Le sue creazioni, caratterizzate da forme asimmetriche, tessuti destrutturati e una palette di colori prevalentemente nera, scioccarono il mondo della moda parigina abituato a silhouette più tradizionali. I critici parlarono di “estetica della povertà” e “moda post-atomica”, ma in realtà Kawakubo stava introducendo un nuovo linguaggio visivo che avrebbe influenzato profondamente la moda dei decenni successivi.
Ciò che distingue Kawakubo è il suo approccio concettuale al design. Per lei, la moda non è solo questione di vestiti, ma un mezzo per esplorare idee filosofiche e esistenziali. Le sue collezioni spesso sfidano l’idea stessa di ciò che può essere considerato “indossabile”. Ha presentato abiti con protuberanze e imbottiture in punti inaspettati, ha giocato con le proporzioni in modi radicali, ha creato capi che sembrano più sculture indossabili che vestiti nel senso tradizionale del termine.
Kawakubo ha sempre rifiutato l’etichetta di “designer di moda”, preferendo definirsi un’artista che usa i vestiti come mezzo espressivo. Il suo lavoro, infatti, ha spesso oltrepassato i confini tra moda e arte, culminando nel 2017 con una mostra retrospettiva al Metropolitan Museum of Art di New York, solo la seconda dedicata a un designer vivente nella storia del museo.
L’influenza di Kawakubo si estende ben oltre le sue creazioni per Comme des Garçons. Ha mentorrato e sostenuto numerosi designer emergenti, tra cui Junya Watanabe e Chitose Abe di Sacai. Ha anche rivoluzionato il concetto di retail con i suoi negozi Dover Street Market, veri e propri templi della moda d’avanguardia che fondono arte, design e commercio in un’esperienza unica.
Nonostante la sua fama e influenza, Kawakubo rimane una figura enigmatica e riservata. Raramente rilascia interviste e quando lo fa, le sue risposte sono spesso criptiche e minimaliste quanto le sue creazioni. Questo alone di mistero ha solo contribuito ad aumentare il suo status di icona cult nel mondo della moda.
L’eredità di Rei Kawakubo è quella di una visionaria che ha costantemente spinto i limiti di ciò che la moda può essere e significare. Ha sfidato le convenzioni estetiche, ha messo in discussione i ruoli di genere nella moda, e ha elevato il design di abbigliamento al livello di forma d’arte concettuale. In un’industria spesso accusata di superficialità, Kawakubo ha dimostrato che la moda può essere un potente mezzo di espressione intellettuale e artistica.
Mentre il mondo della moda continua a evolversi, l’influenza di Kawakubo rimane palpabile. La sua visione audace e anticonformista continua a ispirare nuove generazioni di designer e artisti, ricordandoci che la vera innovazione nasce spesso dalla volontà di sfidare lo status quo e di vedere il mondo con occhi nuovi.