“L’inizio d’un Sogno” scritto e interpretato da Miguel Gobbo Diaz per la regia di Maurizio Mario Pepe sarà in scena dal 18 al 20 ottobre 2024 al Teatro Trastevere di Roma.

Lo spettacolo è un racconto che va dall’infanzia all’età adulta, attraversando le esperienze del protagonista, Miguel. Il racconto è una serie di immagini scevre di retorica, quasi un fumetto in bianco e nero in cui è il pubblico a mettere i colori; come in un gioco di specchi, nell’esperienza del protagonista ognuno può ritrovare la propria. E’ esortazione all’azione e all’ascolto del caso. Queste sono le forze che guidano un Miguel appena adolescente a conoscere sé stesso e immaginare l’uomo che sarà.

Il palcoscenico è nudo, come nudo è il racconto. Pochi oggetti a descrivere luoghi, tempo ed eventi. La narrazione si sviluppa come un percorso a ostacoli attraverso gli elementi presenti in scena, che a volte sono d’aiuto, altre d’ostacolo. Il protagonista come in una gincana, fa la sua gara per scoprire al traguardo che difficoltà e facilità, pregi e difetti, hanno avuto la stessa forza, sono stati ugualmente determinanti per giungere alla meta.

“Se amo penso alla forza! L’amore ti rende determinato e capace di sostenere il cammino per raggiungere il tuo sogno. Il mio cammino ha incontrato molti ostacoli e l’amore che ho avuto per la mia passione mi ha aiutato a non mollare. Ogni momento raccontato in questa storia è sempre stato sostenuto dall’amore per quello che facevo. Il mio sogno lo potevo raggiungere solamente affrontando il mio cammino, accettando quello che non sopportavo e affrontando quello che amavo con la consapevolezza che ogni cosa, negativa o positiva che fosse, avesse lo stesso valore, quello di aiutarmi a crescere come essere umano pieno di vita. Dedico questo spettacolo alla mia famiglia. Agli amici che hanno creduto in me. Ad ogni persona incontrata durante il mio percorso che mi ha fatto crescere. El fuego Amigo!”, racconta Miguel Gobbo Diaz. Abbiamo intervistato Miguel Gobbo Diaz autore e interprete dell’opera teatrale.

Sono curiosa come e’ “L’inizio di un sogno”?

È la storia della mia vita fino a qualche anno fa. In Veneto nei paesini e nelle scuole l’hanno accolto con entusiasmo una soppressa sono stati gli adolescenti che mi hanno abbracciato e ringraziato. È un monologo adatto a loro per aiutarli a credere di più in loro stessi. Sono tutti  momenti importanti che mi hanno guidato verso il percorso della recitazione.

Di che cosa parla lo spettacolo?

Parla del viaggio di un bambino arrivato in Veneto dalla Repubblica Dominicana che per la sua diversità si sente insicuro, timido, smarrito e grazie allo sport(il calcio), la non voglia di studiare a scuola e le persone incontrate lungo il cammino scopre la sua determinazione e l’amore per una passione. Questo “L’inizio d’un Sogno” dove tutto è cominciato.

Perché sarà lo spettatore a mettere i colori all’interno di questa drammaturgia?

Come dice il regista di questo spettacolo Maurizio Mario Pepe, immagina un film in bianco e nero che mentre lo guardi ti emoziona e inizia a riempirsi di vari colori. I colori sono le emozioni, ognuno del pubblico ha le proprie e colorera’ a suo modo, rispecchiandosi nello spettacolo secondo la propria esperienza e il proprio vissuto…

Lo spettatore che cosa incontrerà nel protagonista?

Io credo, e non lo dico per presunzione, la voglio di continuare a perseguire il proprio sogno. Io ogni giorno continuo a combattere per mantenere il mio sogno vivo. Quel ragazzino ha combattuto sempre per non mollare, anche quando gli dicevano che non ce l’avrebbe fatta. Anche oggi la situazione è una continua lotta ma non per questo devo smettere di fare quello che faccio anche se ci sono momenti bui.

Quali sono le forze che guidano Miguel?

Io parlo sempre di una forza chiamata fuoco che brucia dentro di me! In questo momento ne ho una nuova che tengo gelosamente per me. Ho combattuto e combatto per lasciare qualcosa di nuovo in questo paese. Questa è una cosa a cui tengo e farlo attraverso il mio lavoro in teatro, in tv e al cinema mi fa sentire vivo.

Miguel chi è?

Un uomo fortunato con una vita piena di obiettivi raggiunti ma che non si è mai montato la testa! Io vengo dalla terra, dalla natura che mi fanno rimanere centrato e per sentire queste energie ho bisogno di rimanere con i piedi per terra. Ci sono ancora tante cose che voglio fare, “non ho ancora fatto niente” se vedrete lo spettacolo questa frase la capirete ancor di più!

Perché il palcoscenico è nudo esattamente come nudo è il racconto?

Il racconto per essere efficace aveva bisogno di pochi elementi, i più significativi. Quello che dico è nudo perché è vero, non ha segreti! È un racconto nudo della mia vita vissuta che ho scritto con sincerità.

Ma nudo di fatto che cosa significa?

Privo di invenzione, io mi sono messo a nudo dicendo cose che potevo tenere per me. Tutto quello che dico è successo veramente!

Per il protagonista che cos’è l’amore?

L’amore è tutto quello di cui abbiamo bisogno per affrontare la vita. L’amore è in tutte le cose, se non ci fosse non esisterebbe nessun altro sentimento.

Perché ogni momento raccontato in questa storia è sempre stato sostenuto dall’amore per quello che facevo?

io ho ricevuto tanto amore nella mia vita ma non ero abbastanza maturo per rendermene conto e accoglierlo, ma sotto sotto lo percepivo e anche quando ero un ragazzo arrabbiato, quella rabbia era sostenuta dall’amore che mi impediva di offendere qualcuno e di essere disonesto. Io il mio percorso l’ho fatto sempre cercando il merito e l’onestà! Così mi hanno insegnato i miei genitori!

Le declinazioni dell’amore nella nostra società che cosa realmente raccontano?

L’amore non è in declinazione! Stiamo solo dando spazio ad altri sentimenti, l’amore è lì sotto. Ma la domanda che dobbiamo farci è, stiamo veramente bene con gli altri sentimenti?

Qual è il sogno del protagonista nella vita vera?

Il mio sogno? Lo capirò quando scriverò la parte due di questo monologo fra qualche anno. In questo momento sto vivendo una nuova fase della mia vita. L’inizio d’un Sogno è stato il primo passo, un tassello per fare il punto della mia vita. Io non so quello che farò tra 5 anni, ma sicuramente voglio fare qualcosa di positivo per lasciare un segno in questo paese che tanto mi ha dato e che in questo momento mi sta mettendo ancora una volta alla prova!

Che cosa si aspetta dal pubblico?

Che non giudichi la tecnica, che non giudichi il linguaggio e la metrica delle parole. Vorrei che gli spettatori abbassassero le armi del giudizio e che facessero il loro punto della vita. Emozionatevi non per me ma per voi, per quello che avete nella vostra vita e per quello che potete ancora fare!

Progetti?

Sarò in tournée per il secondo anno consecutivo con “Arlecchino?” Per la regia di Marco Baliani e con un grande attore che stimo molto come Andrea Pennacchi. Porterò in giro l’inizio d’un sogno e ho dei progetti nella Repubblica Dominicana, chi lo sa, forse me ne andrò!

Vuole aggiungere altro?

Si. Valorizzate chi se lo merita per il valore che da alla vita. Il merito alza il livello, alza la qualità!

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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