Cari lettori del Daily Whisper, bentornati a un nuovo episodio tragicomico di ‘Pippa’s Pickle’, dove la vostra affezionata cinquantaseienne single si imbarca in una missione impossibile: scoprire se, nel mondo degli appuntamenti, sia meglio essere giovani o mature. Armata di un taccuino, una bottiglia di gin tascabile (non si sa mai) e una determinazione che farebbe impallidire Sherlock Holmes, ho deciso di condurre un’indagine sul campo. Perché, mi sono detta, chi meglio di me, bloccata in un limbo tra la giovinezza perduta e la maturità riluttante, può rispondere a questa domanda esistenziale?

Il nostro esperimento è iniziato con una serata di “speed dating” locale, dove ci siamo infiltrate (sì, anche Gavin, che ha insistito per partecipare “per supporto morale e raccolta dati”) sia nella sessione per giovani che in quella per over 50.

Per la sessione “giovane”, mi sono presentata con i capelli tinti di rosa shocking (grazie, Kate), un vestito che gridava “sono ancora hip!” (prestato da Rachel) e un vocabolario aggiornato con termini come “yolo” e “swag” (cortesia di Gavin, che giura di essere “down with the kids”).

Vivian, sempre impeccabile, ha optato per un look da “studentessa di legge appena uscita da Harvard”. Rachel si è trasformata in una versione gotica di se stessa, dichiarando che “il nero nasconde le rughe”. Kate ha abbracciato il suo lato bohémien con fiori nei capelli e un abito fluttuante. Gavin? Ha deciso di interpretare un hipster vegano con barba finta e occhiali senza lenti.

Il risultato? Un disastro comico di proporzioni epiche. Ho passato la maggior parte del tempo a cercare di capire cosa diavolo stessero dicendo i miei “date”. Uno mi ha chiesto se fossi “on fleek”, e io ho risposto che no, non ero allergica alle pulci. Un altro ha parlato per cinque minuti di un’app che non avevo mai sentito nominare, e ho annuito come se stesse spiegando la teoria della relatività.

Vivian è stata scambiata per una professoressa e ha ricevuto tre proposte di “tutoraggio privato”. Rachel ha spaventato la metà dei suoi interlocutori con discorsi sulla futilità dell’esistenza. Kate ha finito per consolare un ragazzo in lacrime che si è aperto sui suoi problemi con la madre. Gavin? Ha ricevuto più numeri di telefono di tutti noi messi insieme.

Per la sessione “matura”, abbiamo deciso di essere noi stesse. Beh, più o meno. Ho indossato il mio cardigan preferito (quello con i buchi di tarma strategici), Vivian ha tirato fuori le perle, Rachel ha optato per un look da “donna in carriera che potrebbe licenziarti”, Kate ha scelto un abito floreale che sembrava rubato dal guardaroba di una nonna chic, e Gavin… beh, Gavin è rimasto Gavin, dichiarando che “la maturità è sopravvalutata”.

Questa volta, le conversazioni sono state più… interessanti. Ho discusso di politica, viaggi e i migliori rimedi per l’artrite con uomini che sembravano genuinamente interessati (o forse erano solo troppo educati per scappare). Vivian ha ricevuto proposte di matrimonio basate unicamente sul suo pedigree. Rachel ha trovato un’anima gemella in un uomo che odiava il mondo quanto lei. Kate ha avuto una lunga conversazione su come curare le rose con un giardiniere in pensione. Gavin? Ha passato la serata a mostrare foto dei suoi gatti a chiunque fosse abbastanza gentile (o lento) da non fuggire.

Alla fine della serata, esauste e leggermente ubriache (grazie, gin tascabile!), ci siamo ritrovate tutte a casa mia per tirare le somme della nostra ricerca.

“Allora” – ho chiesto, cercando di focalizzare cinque Vivian oscillanti – “qual è il verdetto? Giovani o mature?”.

Vivian, lisciandosi una piega inesistente del suo tailleur, ha dichiarato: “La maturità, cara. Almeno non devo fingere di sapere cos’è un ‘TikTok’”.

Rachel, con il suo solito sarcasmo, ha aggiunto: “Giovani. Almeno non hanno ancora avuto il tempo di diventare completamente disillusi dalla vita”.

Kate, sempre ottimista, ha esclamato: “L’amore non ha età! Ogni fase della vita ha il suo fascino!”.

Gavin, accarezzando uno dei suoi gatti che aveva misteriosamente materializzato, ha concluso: “L’unica cosa che conta è avere abbastanza spazio in casa per una lettiera”.

Quanto a me? Beh, ho imparato che l’età è solo un numero, e che nel mondo degli appuntamenti, ciò che conta davvero non è quanti anni hai, ma quanto sei disposta a ridere di te stessa.

Perché, cari lettori, che tu abbia 25 o 55 anni o più, gli appuntamenti sono sempre un mix di imbarazzo, speranza e la costante paura di avere qualcosa tra i denti. La vera differenza? A 55 anni e più, hai abbastanza esperienza di vita per sapere che se hai qualcosa tra i denti, non è la fine del mondo. E hai sempre una bottiglia di gin tascabile per affrontare le situazioni di emergenza.

Con affetto e la promessa di non tingere mai più i miei capelli di rosa (a meno che non sia per una buona causa o una scommessa persa), la vostra sempre curiosa (e leggermente confusa) Pippa

P.S. Se c’è qualche single là fuori, giovane o maturo, che sta cercando l’amore, il mio consiglio è: non prendete tutto troppo sul serio. Ridete delle vostre gaffe, abbracciate le vostre eccentricità e ricordate che, alla fine, siamo tutti solo esseri umani che cercano una connessione. E se tutto va male, c’è sempre il gin.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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