Halston: Lo stilista che definì la moda disco degli anni ’70

Roy Halston Frowick, conosciuto semplicemente come Halston, è stato uno dei designer più influenti e iconici del XX secolo. La sua ascesa nel mondo della moda coincise con l’era della disco music, e il suo stile divenne sinonimo del glamour e dell’eccesso che caratterizzarono gli anni ’70.

Nato nel 1932 nell’Iowa, Halston si trasferì a New York negli anni ’50, dove iniziò la sua carriera come modista per Bergdorf Goodman. Fu proprio qui che si fece notare per la prima volta, disegnando il famoso pillbox hat indossato da Jackie Kennedy all’inaugurazione presidenziale del marito nel 1961.

Ma fu negli anni ’70 che Halston raggiunse l’apice del suo successo. Il suo stile minimalista ed elegante, caratterizzato da linee pulite e tessuti fluidi, catturò perfettamente lo spirito dell’epoca. Le sue creazioni, spesso realizzate in jersey di seta o ultrasuede (un tessuto sintetico che imitava la pelle scamosciata), erano al tempo stesso sexy e sofisticate, perfette per la vita notturna della New York dell’epoca.

Halston fu pioniere nell’uso di tessuti come il cashmere e l’organza per abiti da sera, creando look che erano allo stesso tempo lussuosi e confortevoli. Il suo famoso abito a collo alto, con maniche a kimono e gonna a portafoglio, divenne un’icona dello stile degli anni ’70.

Lo stilista non si limitò all’alta moda. Fu uno dei primi designer di lusso a creare una linea prêt-à-porter accessibile a un pubblico più ampio. Questa mossa, rivoluzionaria per l’epoca, contribuì a democratizzare la moda di alta gamma.

Halston era anche noto per il suo entourage di “Halstonettes”, un gruppo di modelle e muse che indossavano le sue creazioni sia in passerella che nella vita reale. Tra queste c’erano celebrità come Liza Minnelli, Bianca Jagger e Lauren Hutton, che contribuirono a cementare lo status di Halston come designer delle star.

Lo Studio 54, il leggendario nightclub di New York, divenne la vetrina perfetta per le creazioni di Halston. Le sue abiti fluidi e scintillanti erano l’ideale per ballare tutta la notte sulle note della disco music. Halston stesso era un habitué del club, spesso visto in compagnia di celebrità e socialite.

Tuttavia, la vita notturna eccessiva e l’uso di droghe iniziarono a prendere il sopravvento sulla sua carriera. Nel 1983, Halston perse il controllo del suo marchio dopo una serie di decisioni aziendali sbagliate. Nonostante ciò, il suo impatto sulla moda rimane indelebile.

Halston morì nel 1990, ma il suo lascito continua a influenzare la moda contemporanea. Designer moderni come Tom Ford e Narciso Rodriguez citano spesso Halston come fonte di ispirazione. Il revival della moda degli anni ’70 ha portato a una rinnovata apprezzamento per il suo lavoro.

In conclusione, Halston non fu solo uno stilista, ma un vero innovatore che seppe catturare lo spirito di un’epoca. Il suo stile minimalista ed elegante, combinato con un approccio pionieristico al business della moda, lo rese una figura centrale della scena culturale degli anni ’70. Halston definì non solo la moda disco, ma contribuì a plasmare l’intera estetica di un decennio, lasciando un’impronta indelebile nel mondo della moda che perdura fino ad oggi.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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