Sogni, rimpianti e una lista di cose ancora da fare

Ci sono giorni in cui ti svegli e ti accorgi che il tempo è passato. Che non hai più vent’anni, né trenta, e anche i quaranta sono ormai un ricordo impolverato come il mio vecchio reggiseno leopardato (che, lo ammetto, tengo ancora in fondo al cassetto “perché non si sa mai”). E allora, inevitabilmente, ti ritrovi a fare il punto. A contare i sogni realizzati, i rimpianti accumulati… e le cose che ancora vuoi fare. Sì, anche a cinquantasei anni. O forse, soprattutto.

Perché in fondo, non si smette mai di desiderare. Si cambia solo il modo in cui lo si fa. Da ragazza sognavo la carriera giornalistica esplosiva, gli amori travolgenti, la vita piena di viaggi esotici e valigie sempre pronte. Oggi sogno un weekend di pace senza notifiche, una crema antirughe che funzioni davvero e un amore che non abbia bisogno di app per esistere.

Ma sogno ancora. E questo, permettetemi, è già una vittoria.

I rimpianti? Oh, certo che ci sono. Alcuni grandi, altri piccoli e buffi. Rimpiango di non aver mai imparato a suonare il pianoforte. Di aver detto “sì” quando dovevo dire “no” (e viceversa). Di non aver baciato quell’uomo nel treno per Edimburgo, solo perché avevo paura di sembrare impulsiva. E invece oggi penso che un po’ più di impulsività, forse, non mi avrebbe fatto male.

Rimpiango anche tutte le volte che ho creduto di non essere abbastanza. Abbastanza bella, abbastanza interessante, abbastanza “giusta”. Rimpiango di aver perso tempo a cercare approvazione. Ma poi mi guardo oggi, con le mie rughe, le mie occhiaie da tisana serale e il mio sorriso storto… e penso: “Pippa, sei imperfetta, ma perfettamente viva. E questo basta.”

E allora, in un pomeriggio di pioggia (rigorosamente con calzettoni e coperta di pile), ho deciso di scrivere una nuova lista. Non quella della spesa. Non quella dei doveri. Ma quella delle cose ancora da fare.

Ecco alcune voci della mia lista:

– Ballare sotto la pioggia senza preoccuparmi dei capelli (che tanto si arruffano sempre).

– Imparare a fare la verticale (ok, o almeno provarci senza chiamare il pronto soccorso).

– Scrivere una lettera a me stessa da leggere tra dieci anni.

– Dire “ti amo” senza aspettare il momento giusto.

– Visitare la Grecia e cantare Dancing Queen su una scogliera, stile Mamma Mia (Gavin insiste per accompagnarmi in tutù).

– Fare pace con il mio passato.

– Ridere ogni giorno, anche quando niente sembra divertente.

– Bere un gin tonic in cima a una montagna (o almeno sul terrazzo di Rachel con vista capannone).

– Dormire sotto le stelle (possibilmente senza insetti nella biancheria).

– Sentirmi felice… senza un motivo preciso.

Vivian ha letto la mia lista e ha detto: “Tesoro, è un manifesto. Stampalo e appendilo accanto al tuo specchio.” E forse lo farò. Perché anche se la vita non è andata esattamente come l’avevo immaginata… è ancora piena di sorprese, risate e pagine da scrivere.

E tu, hai fatto la tua lista?

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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