Shopping terapeutico nel Kent: come ho quasi scambiato un gregge di pecore per la nuova collezione di Prada

Cari lettori del Daily Whisper, benvenuti a un nuovo episodio tragicomico di ‘Pippa’s Pickle’, dove la vostra affezionata cinquantaseienne single si imbarca nell’impresa titanica di fare shopping terapeutico nel cuore del Kent. Sì, avete capito bene. Io, Pippa Pickle, la cui idea di moda all’avanguardia è un cardigan senza buchi di tarma, ho deciso di curare le mie pene d’amore con una sessione di shopping sfrenato. Peccato che a Pluckley l’unico negozio di abbigliamento sia il “Ye Olde Sheep Shack”, specializzato in maglioni di lana grezza e stivali da pioggia.

“Ragazze” – ho annunciato (scusa, Gavin), brandendo la mia carta di credito come se fosse un’arma – “oggi rivoluzioneremo il mio guardaroba!”.

Vivian ha alzato un sopracciglio perfettamente curato. “Cara, l’ultima volta che hai cercato di essere alla moda, hai finito per indossare un cappello da pescatore pensando fosse l’ultimo grido di Gucci”.

Rachel, con il suo solito ottimismo, ha aggiunto: “Beh, almeno qui non rischi di spendere troppo. A meno che tu non voglia comprare l’intero gregge del signor Thompson”.

Kate ha esclamato: “Oh, Pippa! Sono sicura che troverai qualcosa di meraviglioso! Magari un maglione che grida ‘sono single ma favolosa’!”.

Gavin: “Sì, e io troverò una camicia che grida ‘sono gay ma interessato alle donne’. Le probabilità sono più o meno le stesse”.

Determinata, ho guidato la mia fedele squadra verso il centro di Pluckley, o quello che passa per centro in un villaggio dove l’attrazione principale è un semaforo che funziona a intermittenza. La nostra prima tappa? Il “Ye Olde Sheep Shack”, ovviamente.

Entrando nel negozio, sono stata immediatamente sopraffatta dall’odore di lana bagnata e naftalina. La proprietaria, Mrs. Higgins, una donna che sembrava essere nata insieme al negozio nel 1823, ci ha accolto con un sorriso sdentato.

“Benvenute, care! Cercate qualcosa di speciale? Abbiamo appena ricevuto una nuova collezione di maglioni anti-moth!”.

Ho cercato di mantenere un’espressione entusiasta mentre scrutavo i scaffali pieni di maglioni che sembravano fatti con i peli del cane di Mrs. Higgins. “Oh, meraviglioso! E avete qualcosa di… un po’ più moderno?”.

Mrs. Higgins ha sbattuto le palpebre confusa. “Moderno? Oh, certo! Abbiamo degli stivali di gomma con un motivo floreale. Sono arrivati solo dieci anni fa!”.

Disperata, ho deciso di allargare i nostri orizzonti. “Che ne dite se andiamo a dare un’occhiata al mercatino dell’usato?” ho suggerito al mio gruppo, sempre più scoraggiato.

Il mercatino dell’usato si è rivelato essere… un’esperienza. Tra pile di vestiti che sembravano aver vissuto due guerre mondiali e accessori che avrebbero fatto inorridire persino mia nonna, ho trovato quello che pensavo fosse un tesoro nascosto: una giacca di pelle vintage.

“Guardate!” – ho esclamato trionfante, indossando la giacca – “Non è fantastica? Mi fa sentire come una vera rocker!”.

“Tesoro” – ha detto gentilmente Gavin – “quella non è una giacca di pelle. È la copertura di un vecchio divano”.

Mortificata, ho rimesso a posto la “giacca”, solo per scoprire che si era completamente disintegrata tra le mie mani.

Determinata a non arrendermi, ho trascinato il gruppo al negozio di articoli per la casa, pensando che forse avrei potuto almeno rinnovare il mio spazio vitale se non il mio guardaroba.

“Che ne dite di questi cuscini?” ho chiesto, tenendo in alto due enormi cuscini a forma di pecora.

“Pippa” – ha detto Rachel con tono paziente – “quelli non sono cuscini. Sono veri e propri agnelli impagliati”.

Il colpo di grazia è arrivato quando, in un ultimo disperato tentativo di salvare la giornata, ho deciso di dare una chance al negozio di articoli da giardinaggio.

“Guardate!” – ho esclamato, indossando quello che pensavo fosse un cappello da sole molto alla moda – “Non è chic?”.

Il silenzio dei miei amici è stato rotto solo da Gavin che, trattenendo a stento una risata, ha detto: “Tesoro, quello è un vaso da fiori. E ti sta benissimo”.

Lì, nel bel mezzo del negozio di giardinaggio, con un vaso in testa e la dignità in frantumi, ho avuto un’epifania.

“Sapete una cosa?” – ho detto ai miei amici, che nel frattempo stavano cercando di non scoppiare a ridere – “Forse lo shopping terapeutico non è fatto per Pluckley. Forse dovremmo concentrarci su cose più adatte al nostro villaggio. Come l’allevamento di pecore. O la produzione di formaggio”.

Vivian, sempre elegante anche in situazioni di crisi fashion, ha commentato: “Cara, hai dimostrato un coraggio ammirevole. Non tutti possono dire di aver confuso un gregge per una collezione di alta moda”.

Rachel ha aggiunto, con il suo solito sarcasmo: “Beh, almeno ora hai una scusa per non essere mai più alla moda. ‘Mi dispiace, vivo in un villaggio dove l’ultimo grido è un maglione anti-tarme del 1950’”.

Kate, fedele al suo spirito romantico, ha cercato di trovare il lato positivo: “Pensa che storia meravigliosa sarebbe se l’amore della tua vita ti vedesse ora e si innamorasse del tuo spirito creativo e del tuo… uhm… vaso-cappello!”.

Gavin, ispezionando criticamente il mio nuovo accessorio da giardinaggio, ha concluso saggiamente: “Ecco perché io preferisco vestire i miei gatti. Almeno loro apprezzano un buon maglione di lana, non importa di che secolo sia”.

E così, cari lettori, se vi trovate a desiderare una sessione di shopping terapeutico nel profondo del Kent, il mio consiglio è: non fatelo! O almeno, assicuratevi di avere un buon senso dell’umorismo, amici pronti a impedirvi di acquistare un intero gregge pensando sia la nuova collezione autunno-inverno, e possibilmente un cappello vero nascosto in borsa. Non si sa mai quando potreste aver bisogno di coprire rapidamente un vaso da fiori sulla vostra testa.

Con affetto e la promessa di non confondere mai più gli articoli da giardinaggio con accessori di alta moda (a meno che non diventi improvvisamente di tendenza, nel qual caso, sono in anticipo sui tempi),

la vostra sempre ottimista (e ora leggermente imbarazzata) Pippa.

P.S. Se c’è qualche fashionista là fuori che si sente frustrata dalla mancanza di opzioni nel proprio villaggio, ricordate: c’è sempre l’online shopping. E se tutto il resto fallisce, c’è sempre la possibilità di lanciare una nuova tendenza. “Chic da fattoria” potrebbe essere la prossima grande cosa. O forse no. Ma hey, sognare non costa nulla (a differenza di un gregge di pecore).

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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