Liliana Resinovich: Asfissia? Le Indiscrezioni Scuotono l’Inchiesta

Sconcertanti novità sul caso Resinovich si stanno affacciando come indiscrezioni nell’attesa che la perizia medico-legale faccia luce su questo caso da anni scuote l’opinione pubblica nell’attesa che si giunga alla verità. L’elaborato, curato dalla professoressa Cristina Cattaneo e dal suo team, sebbene atteso entro la fine del mese, promette di far luce sulle cause della morte di Liliana.

Sono emerse indiscrezioni nella puntata di “Quarto Grado” che potrebbero ribaltare le certezze finora acquisite e imprimere una svolta decisiva alle indagini. Liliana Resinovich, è stato detto nella puntata di “Quarto grado” potrebbe essere stata vittima di un’asfissia provocata da terzi. La stessa notizia è stata riportata anche da Fanpage. É evidente che laddove questa indiscrezione venga confermata dalla perizia, escluderebbe definitivamente la tesi del suicidio aprendo uno scenario inquietante, riconducibile a un possibile omicidio. L’asfissia, secondo le indiscrezioni riportate da “Quarto grado” e ribattute da Fanpage, non sarebbe stata autoindotta, bensì causata da un’azione esterna, con possibili soffocamento tramite sacchetti o strozzamento.

Tutto questo porta la famiglia di Liliana Resinovich, che da sempre è convinta dell’estraneità della donna a un gesto estremo, a vedere una flebile luce su questa intrigata vicenda che ha visto per tre lunghi anni susseguire ipotesi su ipotesi. Tutto questo accadere lascia aperto un viatico di speranza, le nuove indiscrezioni se confermate potremmo ipotizzare possano condurre a trovare finalmente il o i responsabili. “Finalmente qualcuno capirà che non ci inventavamo le cose, che dicevamo la verità”, ha dichiarato la cugina Silvia, che si è battuta con forza insieme a Sergio, il fratello di Liliana per non far archiviare il caso come omicidio.

Il professor Vittorio Fineschi, consulente di Sergio Resinovich, aveva avanzato l’ipotesi di uno strozzamento, ipotizzando una compressione letale in grado di causare anche la frattura di una vertebra. Questa teoria spiegherebbe l’assenza di lividi sul collo della donna. In questo scenario, i sacchetti di plastica ritrovati sulla testa di Liliana non avrebbero avuto un ruolo diretto nel decesso. Sé tutte queste indiscrezioni saranno confermate c’è da comprendere molte cose tra cui il motivo per cui sono stati messi i sacchetti dell’ immondizia sia in testa sia nel corpo di Lily.

Il fratello Sergio è convinto che i sacchetti siano stati utilizzati per occultare tracce ematiche, una supposizione che cozza con l’assenza di sangue sugli abiti della vittima e sui sacchi neri in cui era stata nascosta. A ciò va aggiunta anche la totale assenza di impronte digitali sui sacchetti, a parte il ritrovamento di un guanto in prossimità del luogo del ritrovamento del corpo. Il guanto sinistro, repertato vicino al luogo del ritrovamento del corpo, è stato oggetto di specifiche analisi su richiesta del giudice per le indagini preliminari.

La data del 28 febbraio,  data prevista per il deposito della perizia medico-legale, è vista come un grande spartiacque per far luce su questa vicenda. L’antropologa forense Cristina Cattaneo, unita ai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone e dell’entomologo Stefano Vanin, dovranno fornire risposte definitive ed esaustive sulle cause della morte di Liliana Resinovich. La speranza è quella di  svelare finalmente la verità dietro questo intricato giallo triestino. Non resta che attendere.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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