Quando il tuo gruppo di amici è meglio di qualsiasi terapia

Dicono che l’amicizia sia la famiglia che scegli. Nel mio caso, l’ho scelta… e adesso mi ritrovo circondata da un gruppo di individui così eccentrici che a confronto un episodio di Friends sembra un documentario sul silenzio interiore. Ma non li cambierei per nulla al mondo. Perché, diciamocelo: quando hai amici veri, non ti serve lo psicologo. Ti basta un gin tonic e una serata con loro.

Il mio gruppo è composto da persone meravigliosamente imperfette. Ognuno con i suoi tic, le sue manie, le sue disfunzioni emotive ben consolidate… ma anche con un cuore grande, un senso dell’umorismo feroce e una fedeltà che nemmeno un cocker ben addestrato.

C’è Rachel, la regina del pub, che dispensa drink e saggezza in egual misura. La sua terapia consiste nell’ascoltarti con un orecchio e nel prepararti un gin tonic con l’altro. Ogni volta che piango per un disastro amoroso, lei non dice “andrà tutto bene”, ma “questo merita almeno una doppia dose di gin e un cetriolo più grosso”.

C’è Gavin, il mio migliore amico gay e aspirante regista, che affronta la vita come se fosse una scena teatrale in eterno provino. Ogni nostro problema viene trasformato da lui in una potenziale sceneggiatura. “Pippa – dice – il tuo crollo sul tappetino yoga? Atto II, scena 3: l’eroina si spezza… ma non si piega. A meno che non sia Pilates”.

C’è Kate, la divorzista che ha più ironia di un cabaret e più storie giudiziarie di un tribunale. Il suo sostegno è tagliente ma efficace. Quando dubito di me stessa, lei non mi abbraccia. Mi guarda negli occhi e dice: “Tesoro, sei più forte di un contratto prematrimoniale ben scritto. Tira su quel mento e fai vedere a tutti chi comanda”.

E poi c’è Vivian, la nobildonna decadente con cuore poetico. Con lei posso parlare di tè pregiati, di emozioni esistenziali e di cappellini vintage. È il mio lato romantico, quello che si concede ancora di sognare l’amore, ma con l’eleganza di chi lo fa indossando perle e sorseggiando Earl Grey.

Ogni settimana ci ritroviamo. C’è chi porta gossip, chi vino, chi solo le sue rovine emotive. Eppure, ogni serata finisce allo stesso modo: tra risate, battute pungenti, abbracci improvvisi e quella sensazione meravigliosa di essere a casa, ovunque ci troviamo.

Perché loro non ti chiedono mai di essere diversa. Non ti giudicano se piangi per l’ex o se hai ancora la maschera detox in faccia mentre racconti i tuoi drammi. Non ti propongono soluzioni spirituali o corsi motivazionali. Ti ascoltano. Ti fanno ridere. Ti offrono biscotti. O gin. O entrambi.

E la cosa più bella? Con loro puoi essere fragile senza vergogna. Puoi sbagliare, cadere, perdere pezzi… e loro saranno lì a raccoglierli insieme a te, spesso ridendo, sempre con affetto.

A volte mi chiedo come sarei senza questo gruppo folle. E la risposta è semplice: molto più triste, molto meno me stessa. Perché l’amicizia, quella vera, è la cura migliore per ogni ansia, dubbio, insicurezza. E soprattutto, è gratis. Tranne quando si fa la colletta per la pizza.

Quindi sì, forse non ho un amore stabile, né una carriera da premio Pulitzer. Ma ho loro. E con loro, anche la giornata peggiore diventa un episodio da ricordare. Per ridere. Per vivere. Per continuare.

Psicologa, Psicoterapeuta, Criminologa, Giornalista, Blogger, Influencer, Opinionista televisiva.

Autrice di numerosi saggi e articoli scientifici.

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